“La pasta fresca di Nonna Beppa”: il sogno realizzato di Giuliana Gabusi
Di Alessandro Luongo
Dalle pubbliche relazioni nella moda e nell’orologeria alla preparazione di pasta fresca, tagliatelle, ravioli e tortellini. La milanese Giuliana Gabusi ha festeggiato da poco un anno di “cambio vita”, l’8 luglio 2012. Da allora, con la sua socia (ex assistente nel precedente lavoro), Stefania D’Agostino (figlia di ristoratori), manda avanti un laboratorio e negozio di vendita al pubblico a Desenzano: “La pasta fresca di Nonna Beppa”. E’ felice, e gratificata. “Quando chiudo, mi vado a vedere il lago e mi sento sempre in vacanza”. Una storia interessante perché matura da una vita ricca di successi professionali e di un mondo abbandonato solo 14 mesi fa.
Giuliana esordisce nel campo della comunicazione della moda per uno stilista (scomparso nel 2009) che da Firenze arriva a sfilare a Milano con Missoni: Jean Baptiste Caumont. “La prima passerella fu organizzata e condivisa nelle spese nel 1973 all’Hotel Diana. Allora si collaborava, era un altro mondo”. Per lei si aprono le porte di un’era fantastica, nelle quale vede “nascere” i grandi maestri del fashion: Versace, Armani, Moschino, e altri ancora. Nel 1987 Giuliana si stanca però della moda e si prende un anno sabbatico per girare da turista. L’anno dopo, per puro caso incontra un’amica che ricopre il ruolo di amministratore delegato della Platinum Guild, una multinazionale dedita alla diffusione del platino in gioielleria, cui fanno capo le maggiori miniere sudafricane. Inizia così un’altra avventura: la promozione di un metallo difficile, in oreficeria. “Il primo brand contattato per il lancio è Cartier, che nel 1988 mi chiede di collaborare con il gruppo. Inizio così a lavorare su due loro brand, Piaget e Baume&Mercier, ma poi passo direttamente a Cartier, con cui proseguo fino al 2000”.
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Continua, nel frattempo, la collaborazione con la Platinum Guild. “Mi permette difatti di entrare in contatto con firme importanti della gioielleria quali Bulgari e Tiffany, per fare qualche nome”. Giuliana lavora con passione in questo settore, promettendosi di cambiare quando si sarebbe stufata. Quel giorno arriva nel 2011. “A un certo punto mi accorgo che il modo della comunicazione è rivoluzionato. Mi sentivo un dinosauro io che avevo rapporti personali e stretti con i giornalisti; che entravo alla Mondadori il mattino, per fare un esempio, e andavo via la sera dopo una giornata di spiegazione ai capiredattori e direttori. Entriamo difatti nell’era del web, dei blogger, della comunicazione gelida e a distanza, che non fa per me”. La Gabusi inizia a pensare alla sua casetta di Desenzano, dove trascorreva i fine settimana. Segue due corsi di formazione di cucina a Milano per quattro mesi, poi trova il negozio adatto, con parcheggio davanti alla vetrina, sulla strada statale che da Desenzano porta a Sirmione. Uno spazio di 60 metri quadrati, con negozio e laboratorio a vista, e dispensa al livello inferiore.
E via a creare ravioli di carne, e di zucca (per la vicinanza a Mantova), di radicchio rosso, carciofi, asparagi secondo le verdure di stagione. I risparmi di una vita investiti nella nuova avventura. “Non abbiamo chiesto mutui o prestiti a nessuno, e ci vorranno almeno un paio di anni prima di rientrare dei sacrifici economici fatti”. Ma le difficoltà non sono state queste, a ben vedere. La burocrazia è, come il solito, in Italia, nemica della libera iniziativa. “Se avessi saputo prima dei vari intoppi che avrei trovato in seguito, forse non avrei aperto. Ogni giorno c’era un versamento da fare; spesso non conoscevo la causale del pagamento”. Persino per la tassa dei rifiuti le due pastaie sono dovute andare a procurarsi il bollettino. “Le istituzioni non ci accompagnano, purtroppo. Sono soltanto pronte a bacchettarci quando sbagliamo. Si parla tanto di aziende che chiudono, ma che aiuto ricevono quelle che intendono aprire”? Non siamo certo in Svizzera, in effetti, dove il tutor, gratuito, ti afferra per mano e ti segue fino all’apertura dell’attività.
La pasta fresca di Nonna Beppa, via Marconi, 73, Desenzano del Garda (Brescia), tel. 348.2290571.