Aprire un B&B in Abruzzo
Di Enza Petruzziello
Viaggiare ponendo attenzione al particolare. È questa la filosofia dello “slow tourism”, il turismo lento: un modo di viaggiare attraverso percorsi meno battuti, lungo i quali l’anima dei luoghi e delle culture locali emerge in modo autentico e sentito.
Ci si muove alla ricerca del relax, del contatto con la natura, dei piccoli borghi di campagna.
Uno stile di vita, più che un semplice viaggio. Sempre più diffuso anche in Italia, ad oggi sono tante le strutture ricettive e gli operatori che offrono ai propri ospiti l’esperienza di soggiornare scoprendo la lentezza dei luoghi e dei suoi particolari. Tra loro ci sono Josef e Jasmine che nel cuore dell’Abruzzo hanno aperto “Casale il Baronetto” per vacanze ecologiche tra mare e monti, dove poter mangiare, dormire e muoversi in sintonia con la natura.
Situato in uno scenario unico a Castiglione Messer Raimondo, in provincia di Teramo, dal Casale è possibile ammirare il meraviglioso belvedere sul Gran Sasso e sulla Valle del Fino. Un punto di partenza per visitare tanti luoghi e scenari suggestivi come Campo Imperatore, Castelli il paese della ceramica, le suggestive passeggiate nel Parco Nazionale d’Abruzzo.
Arrivati qui da Saronno quindici anni fa, Josef e Jasmine si autodefinisco “downshifter”, seguaci di uno stile di vita semplice e a contatto con la natura. «Non siamo anti-sviluppisti in erba, né seguaci dell’affascinante trend del momento – spiega Josef -. Siamo una coppia molto affiatata di persone mature (io 57 anni e mia moglie 56) che, dopo aver viaggiato per il mondo ha scelto l’Abruzzo come meta designata per realizzare il sogno di sempre: liberarsi dello scambio monetario e intraprendere una vita all’insegna della sostenibilità e dell’auto-suffiecienza, senza estremismi o rinunce insostenibili».
Un sogno che inizia a delinearsi nei primi anni del 2000 quando comprano un piccolo appezzamento a Castiglione Messer Raimondo, borgo di circa 2300 abitanti, costruendo da un rudere fatiscente la loro nuova casa. Da circa 4 anni c’è anche un Bed&Breakfast. Ma non un B&B qualunque. Casale il Baronetto è, infatti, un edificio realizzato in totale autosufficienza energetica, con pieno recupero delle acque piovane e reflue, in cui gli ospiti possono partecipare alle attività che caratterizzano la loro vita quotidiana e quella delle loro figlie Serena (25 anni) e Anna (23 anni), scoprendo che un altro modo di vivere è possibile: dalla cura dell’orto biodinamico e dell’ambiente circostante, alla cucina, allo scambio di beni con gli altri abitanti della zona.
Da Saronno ai colli dell’Abruzzo. Un bel cambiamento il vostro. Josef, che cosa non vi piaceva più della vostra vecchia vita?
«Abitavamo in un condominio, io ero sempre in giro per lavoro mentre Jasmine si dedicava a tempo pieno alle esigenze delle bambine e della famiglia. I sabati dedicati alla spesa e le domeniche allo svago in cerca di evasione, imprigionati però in file di macchine interminabili per luoghi di relax. Aspettavamo le vacanze per vivere momenti insieme. La nostra era una vita normale, come tante altre di tante persone normali. Lavorare, consumare, aspettando la pensione. A un certo punto abbiamo iniziato a porci delle domande: “Tutto questo vale il nostro tempo che diamo come controvalore?”. “Fino a quando può durare questo stile di vita predatorio verso la natura e le sue risorse?”. “Come possiamo svincolarci da questa schiavitù monetaria che erode il nostro tempo vitale in cambio di sicurezze fittizie?”. “Cosa possiamo fare per lasciare un’eredità sostenibile alle nostre figlie?”. E ancora: “Aspettiamo la pensione per provare a cambiare vita, magari con qualche sicurezza economica, ma con forza fisica in esaurimento o lo facciamo adesso, senza paracadute e con grande entusiasmo?”. Ed è così che ci siamo messi in cammino esplorando luoghi in Italia».
Quindici anni fa la decisione di comprare un piccolo appezzamento di terreno costruendo la vostra nuova casa da un rudere fatiscente. Come è cambiata la vostra vita da quando siete qui?
«Prima di quel giorno, le giornate seguivano lo scorrere dell’orologio. Tutti pronti ad iniziare il lunedì dei consumatori, tra un viaggetto di pochi minuti in macchina per lasciare le bimbe a scuola e poi arrivare al lavoro. La settimana si concludeva portando la famiglia al centro commerciale, entrando a colazione e uscendo di sera. Stanchi di questo abbiamo riportato alla vita un vecchio rudere mantenendo le sue vecchie pietre, ognuna con un secolo da raccontare. La strada percorsa è quella della sostenibilità. Un sentiero arduo e faticoso, dove il lavoro di ogni giorno è scandito dalle ore di sole e di buio, dalle necessità degli animali e di chi vive indisturbato nella natura circostante. Ci siamo riappropriati del nostro tempo e ci sentiamo finalmente persone libere».
In che modo è nata l’idea di avviare la vostra attività di B&B?
«Quando le nostre figlie hanno preso la strada dello studio trasferendosi in un’altra città, io e Jasmine ci siamo sentiti soli. Avevamo bisogno di contatti umani e quale soluzione migliore di invitare persone a casa nostra provenienti da tutto il mondo per scambiare idee e esperienze? Per toccare con mano un modo diverso di vivere e, attraverso l’esperienza di una vacanza, di riproporlo anche agli altri sperando di gettare un seme pronto per germogliare. Inoltre, nonostante auto-produciamo molto di ciò di cui abbiamo bisogno per vivere, era necessario procurarci un piccolo sostentamento per comprare le cose che non potevamo ottenere in altro modo».
Casale il Baronetto si trova a Castiglione Messer Raimondo, un suggestivo borgo situato su un colle dove è possibile ammirare il Gran Sasso e la Valle del Fino. Come si compone la struttura?
«Il Casale è un edificio storico di fine ‘800 ristrutturato in modo conservativo con materiali recuperati in sito con appezzamento agricolo di circa 1,5 ettari parzialmente boschivo, con uliveto, tartufaia, orto e un’area riservata a pascolo. Ha una posizione dominante in contrada “Il Baronetto”, ora Piano S. Vincenzo, Castiglione Messer Raimondo. Magnifica vista sul Gran Sasso in ambiente rurale e agricolo. I piccoli appartamenti di 35m2 – “il Sole” e “la Luna” – sono annessi alla struttura principale e dotati di tutti i comfort necessari. Sono entrambi composti da una camera da letto doppia, bagno indipendente, angolo cottura e zona soggiorno con letto a castello. Possono ospitare fino a 4 persone e dispongono di parcheggio auto con entrata indipendente. La tv non è disponibile e nelle stanze c’è il divieto di fumare. L’appartamento “la Luna” ha inoltre un’ampia terrazza. Ospitiamo anche gli amici a quattro zampe dei nostri ospiti».
Il vostro modo di pensare vi ha spinti a incamminarvi su nuovi sentieri di vita, avviando così questa attività di B&B Eco Friendly, proprio in Abruzzo il cuore verde dell’Europa, mirata ad un turismo sostenibile con tecnologie per il risparmio energetico e produzione di energie alternative, recupero delle acque sia piovane che reflue. Nel vostro B&B offrite l’opportunità di trascorrere delle eco-vacanze. Esattamente in cosa consistono?
«Il nostro slogan è: “Tra stelle di cielo e di terra e il dolce profumo di casa regala momenti magici a chi non lascia impronta”. Qui i nostri amici ospiti possono osservare gli animali domestici che ci fanno compagnia nel loro habitat ideale: dalle oche dal collo lungo che non si fanno sfuggire nemmeno un passante, alle papere mute che curano gli spazi verdi, dalle galline che seguono il loro ciclo naturale per donarci un uovo fino ai conigli che producono la base essenziale per il compost utilizzato come fertilizzante. I campi sono curati senza usare sostanze tossiche che inquinano il terreno rendendolo sterile. Le piante sono scelte con accuratezza, ricavate da semi antichi a libera impollinazione permettendo a ognuna di regalarci i suoi frutti nel miglior periodo dell’anno. Quello che viene raccolto è trasformato in una delizia, per poi essere servito in una cena di famiglia, avendo cura per l’ospite e regalandogli in quel piatto lo stesso raggio di sole che ha usato la piantina per crescere. Per fare questo, fondamentale è l’energia e il riciclo dell’acqua. Pannelli solari e fotovoltaici catturano i fotoni come le foglie degli alberi, immagazzinando energia in parte trasformata in calore, permettendoci di fare una doccia di sole anche in pieno inverno. Il bosco ci fornisce tutta la legna per il termocamino. L’acqua piovana dei periodi autunnali viene raccolta in cisterne e riusata per irrigare le piantine che profumano e decorano il Casale; quella domestica invece, viene fatta depurare dal fito-depuratore per poi essere riutilizzata nell’orto biodinamico. Questo è l’esempio di una vita sostenibile realizzata da una struttura che, nonostante non abbia pretese di lasciare un’impronta ecologica, desidera lasciarne una nel cuore».
Quali sono i servizi e le attività eco-sostenibili che offrite ai vostri ospiti?
«L’Abruzzo è il cuore verde dell’Europa. Il 60% del suo territorio è formato da Parchi Nazionali. Gli appartamenti sono situati a metà tra le montagne del Gran Sasso con Campo Imperatore, denominato anche il “piccolo Tibet” e le spiagge del mare di Pineto con numerose bandiere blu. Siamo posizionati perfettamente per esplorare l’Abruzzo. “Casale il Baronetto” offre, grazie anche al territorio circostante, numerose possibilità di intrattenimento e svago: rilassanti passeggiate immersi nella natura circostante, trekking in mountain bike con possibilità di noleggio bici, visite ai numerosi borghi autentici, gite in montagna e al mare, escursioni nei numerosi parchi naturali o semplicemente leggere un bel libro nel nostro angolo del silenzio, facendosi accarezzare dal sole caldo con lo sguardo su panorami mozzafiato. Se si raggiunge un numero congruo di partecipanti organizziamo anche dei corsi, per esempio sulle energie rinnovabili oppure di semi antichi e agricoltura sostenibile, anche coaching per cambio vita e ancora laboratori pratici come per esempio costruzione di compostiere, forni e essiccatoi solari o BatBox. Molto apprezzato e richiesto dai nostri ospiti è il week-end “Stacca la Spina” per tutti coloro che vogliono trascorrere un’esperienza di viaggio nel segno della sostenibilità, concentrata in un piccolo spazio di tempo. L’obiettivo è bilanciare il loro carico sull’ambiente, vivendo e viaggiando tra paesaggi mozzafiato in un contesto a zero emissioni, mangiando cibo sano come una volta, e stabilendo di nuovo un equilibrio vitale che dia la carica per affrontare la vita di tutti i giorni. L’ospite arriva senza macchina all’aeroporto o alla stazione di Pescara, andiamo a prenderlo con il nostro servizio navetta e lo portiamo a visitare i vari luoghi di natura e cultura del nostro bellissimo territorio circostante. Nei momenti di social eating, infine, scambiamo le nostre esperienze e lo riportiamo di nuovo al punto di arrivo regalandogli un piccolo presente come ricordo del Casale».
Tra le varie opzioni anche quella del baratto: soggiornare in B&B in cambio di beni o servizi. Di cosa si tratta?
«Quando abbiamo iniziato questa avventura insediandoci in questa contrada la prima cosa che abbiamo notato è stato lo “Scambio Aiuto”. Gli abitanti in questa comunità si aiutano tra di loro scambiandosi favori e lavori. Il vicino che ha bisogno di farsi aiutare invita gli amici a casa sua, e con tante mani il lavoro viene svolto in maniera rapida e in allegra compagnia. Una giornata di lavoro presso il Casale Il Baronetto, con il metodo del “Scambio Sul Posto”, equivale a un giorno di ospitalità completa di vitto (pranzo e colazione) e alloggio. Si può barattare un quarto del soggiorno di una permanenza minima di 2 settimane. Il baratto è legato a progetti che vengono aggiornati man mano in base alle esigenze. In questo periodo ad esempio c’è la riparazione di recinti e tettoie danneggiate durante l’inverno scorso. Raccogliamo adesioni con relative manifestazioni di interesse e specifiche competenze per poi creare dei gruppi di lavoro affini».
Tante sono le recensioni calorose di chi ha alloggiato al Casale il Baronetto: dalla cucina alla vostra grande ospitalità. Come è il rapporto con i clienti?
«Come direbbe mia figlia, siamo una famiglia allargata, un po’ stravagante e internazionale. C’è chi parte e chi torna. Viaggiatori da ogni dove varcano il portone di casa con zaini colmi di racconti delle meraviglie vissute durante le loro avventure. La cena in famiglia è il momento giusto per condividere ricordi e aneddoti divertenti che li rappresentano. A tavola vengono fuori così quegli animi nascosti che si svelavano a ogni portata. Il buon cibo infatti delizia i palati, mettendo a dura prova anche i più scettici increduli nel vedere come quel che si raccoglie la mattina si trasforma in un piatto sempre diverso. Si crea un’atmosfera familiare, con la voglia di vivere quei giorni insieme seppur nella propria diversità. Non cambiando il proprio stile di vita si è inconsciamente ecologici, si cammina senza lasciare impronte, di nessun tipo, in completa armonia con la natura circostante che regala sorprese a chi rispettoso la vive in punta di piedi. Di fronte a tanta meraviglia, la voglia di lasciare un pezzo di sé prende vita attraverso le proprie mani, il proprio ingegno e la fantasia di ognuno, arricchendo il Casale che cresce e si migliora insieme alle persone che ormai sono diventate una famiglia. Già proprio così. Ci si conosce da ospiti, si lascia da amici, tra lacrime nostalgiche e lunghi abbracci terminiamo la nostre estati con un: “Arrivederci”».
Tu e Jasmine fate tutto da soli o c’è qualcuno che vi aiuta? Come vi dividete i compiti? Insomma chi fa cosa?
«Al Casale c’è sempre da fare: dalla cura dell’orto biodinamico e relativo semenzaio di semi antichi che scambiamo tra i nostri amici di “Civiltà Contadina”, agli spazi verdi e giardino, dalla manutenzione di impianti e immobili alla cura degli animali, dalla trasformazione dei prodotti alla pulizia e cura degli ambienti, fino alla preparazione dei pasti e tanto altro ancora. Lo facciamo da soli, senza l’aiuto di nessuno. Io mi occupo delle cose esterne e Jasmine di quelle interne, con reciproci sconfinamenti quando c’è bisogno. In questo modo ognuno ha le sue competenze e spazi personali. Quando le nostre figlie sono libere e vengono a trovarci ci danno anche loro una mano».
In un momento storico in cui tanti partono per aprire la loro attività all’estero grazie a regimi fiscali vantaggiosi e burocrazia più snella, voi avete deciso di rimanere in Italia. Quanto è difficile nel nostro Paese portare avanti e mantenere un’attività del genere?
«Una trasmissione radiofonica si intitola “Non è un Paese per giovani”. Io aggiungo che l’Italia non è nemmeno un Paese per quelli che rischiano tutto per realizzare i propri sogni. Abbiamo viaggiato tanto, anche fuori dai confini italici, e visto tante situazioni prima di prendere questa decisione. Nonostante tutto però l’Italia è un bellissimo Paese, una lingua di terra nel bel mezzo del Mediterraneo con circa 7000 km di coste. Se viaggi dal Nord al Sud trovi una grande diversità, sia in termini di clima che di cultura, tradizioni e enogastronomia che varia da provincia a provincia, qualche volta anche da città a città. Da nessuna parte del mondo troverai qualcosa del genere. Se tutti vanno via dall’Italia rimane un Paese senza futuro. Consigliamo ai giovani di riappropriarsi delle vecchie tradizioni e rivalutarle in chiave moderna. Penso al ripopolamento di vecchi borghi o all’agricoltura sostenibile. Gli ostacoli sono tanti, ma ne vale la pena».
Che consigli dareste a chi come voi sta pensando di lasciarsi tutto alle spalle e buttarsi in una nuova impresa, che sia di vita o lavorativa?
«Far diventare il proprio sogno un progetto realizzabile definendo i vari step e aggiungendo ai singoli passi le risorse sia umane che economiche. Cercare di definire il “worst case”, le cause e possibili soluzioni, darsi un limite temporale per la sua realizzazione. E poi viaggiare tanto, leggere blog, riviste, siti e magazine come il vostro, vedere e constatare di persona le varie esperienze di altri, possibilmente viverci quanto più possibile. La nostra prima scelta era la Grecia, lì abbiamo trascorso 3 mesi di fila per poter assimilare tutti gli aspetti necessari e prendere una decisione ponderata. Guardare sempre al presente, perché il passato è passato e il futuro non è ancora definito. Iniziare con le cose indispensabili, poi con le cose fattibili, e alla fine ti accorgi che stai facendo anche l’impossibile».
Quali sono i vostri progetti di vita futura?
«Tanti, alcuni prioritari come: la realizzazione di una bio-piscina con sistema di fitodepurazione, glamping con tende solidali del progetto “morethenshelters” dove per ogni tenda acquistata un’altra viene donata a campi profughi per l’accoglienza umanitaria, una pensilina fotovoltaica per la ricarica di biciclette elettriche, animali di bassa corte come capre, pecore e asinelli con annessa stalla. Vogliamo cercare di lanciare campagne di crowdfunding a riguardo. Insomma tanti progetti per migliorare noi e ciò che ci circonda».
Per contattare Josef e Jasmine questi i loro riferimenti: casale@ilbaronetto.it.
Questo, invece, il sito del Casale il Baronetto: