In questo anno pazzo e meraviglioso non faccio che girare per l’Italia, da Varese a Ragusa, da Trieste e Cuneo, da Napoli a Bari. Ho presentato anche all’estero, come alla comunità italiana a Londra. Dovunque vada incontro molta gente, diciamo che ho visto circa cinquemila persone in dodici mesi. La percentuale di uomini e donne svegli, che hanno pensieri propri, a cui darei responsabilità, peso, credito, fiducia… è sorprendentemente alta.

Certo genera stupore scoprirli per le vie del Paese. Questa gente io non l’ho mai vista sui giornali, neppure per televisione, tanto meno in radio. Dunque non sapevo che esistesse. Allora c’è qualcosa che non va nello scouting, nella ricerca di voci e pensieri. Qualcosa si è rotto nel meccanismo di accesso ai media da parte di gente che vale. E quando un Paese non dà il microfono ai suoi uomini migliori, è spacciato.

Signori editori che pubblicate libri che non temo di definire osceni, potete trovare molto di meglio a basso costo in questo Paese. Signori direttori di giornali che non riuscite a trovare collaboratori con idee nuove, che “buchino lo schermo”, cercate con attenzione perché di gente in gamba ce n’è. Signori autori televisivi che mandate in onda storie vere di gente impresentabile, chiedete in giro, informatevi, trovatela chi ha idee nuove, sappiate che quella gente esiste. Resta da vedere se le persone in gamba abbiano voglia di parlare, di entrare nell’arena. Il loro imbarazzo, nel caso, sarebbe comprensibile…

Perché non partecipano alla cosa pubblica, perché non scrivono, perché non si propongono? Non lo so. Posso solo intuire che non abbiano voglia, che se ne stiano alla larga dal lerciume. Semmai, è responsabilità dell’informazione e della politica andarli a cercare, sia individuandoli sia lasciando loro lo spazio che meritano. Chi deve muoversi per primo, non lo so, certo capisco che se ne stiano a casa loro, che studino e pensino senza comunicare. Qualcuno deve spingerli a rompere gli indugi, a superare le loro ritrosie.

Però è molto preccupante. Quando i migliori vanno all’estero, quando gli altri in gamba non hanno voce, accade come per gli spettacoli teatrali che mandano sul palcoscenico gli attori peggiori: il teatro si svuota.

Quello che è capitato a me è emblematico. Migliaia, decine di migliaia di persone in gamba mi hanno contattato sul tema del cambiamento della loro vita, sul tema del downshifting. Con me si sono palesati, hanno raccontato, hanno chiesto. Forse si sono sentiti in uno spazio diverso, lontani dalle discariche di banalità già viste, che ci hanno già deluso.

Simone Perotti

www.simoneperotti.com