Il progetto Home Exchange nasce nel ’92 in California dall’idea di Ed Kushins. Grande viaggiatore fin dai tempi del liceo, curioso di nuove culture e nuove esperienze, ad un certo punto decise di mettere a frutto le sue esperienze lavorative per fare della sua passione una professione. Lo scambio di case, aiutato e stimolato sempre più dalle tecnologie legate a internet, doveva diventare un nuovo modo di viaggiare. L’intuizione di Kushins fu quella di capire che lo scambio casa poteva essere un’interessante e diversa alternativa agli alberghi o alle case in affitto. Da qui prese vita questo servizio on line che permette a tutti i soci, in ogni parte del mondo di cambiare il modo di soggiornare nei vari paesi.

scambio casa

Abbiamo parlato con Cristina Pagetti, Responsabile dell’Ufficio Stampa di Scambiocasa.com, referente per l’Italia dell’associazione.

Quanto costa iscriversi a questo tipo di servizio?

Il costo è di 32 euro per tre mesi oppure 84 per un’iscrizione annuale.

Quanti soci avete in Italia?

Quasi 2600. La regione che ne conta di più è il Lazio, seguito dalla Toscana, Lombardia, Veneto, Sardegna ed Emilia Romagna.

C’è una tipologia particolare tra i vostri aderenti?

Sono tutte persone che amano viaggiare e confrontarsi con nuove culture.

Come vengono divise le spese? Luce, gas telefono chi le paga?

Queste spese correnti sono generalmente a carico del padrone di casa. L’importante è mettersi d’accordo chiaramente prima. Di solito ci si regola con il buon senso.

Ci sono anche scambi per lunghi periodi?

Si, anche per qualche mese, addirittura qualcuno ha fatto scambi lunghi un anno o anche 7 scambi di seguito per fare lunghe vacanze.

Sono di più gli scambi per brevi o lunghi periodi?

Lo scambio tipico dura qualche settimana ma ultimamente vanno molto gli scambi per il semplice weekend.

Scambio Casa

La filosofia della vostra associazione restituisce una bella idea di movimento e cambiamento. Cosa significa per te cambiare?

Significa crescere, esplorare, capire e avvicinarmi a nuove culture.

È accaduto che qualcuno, dopo un soggiorno in una casa abbia deciso di rimanere nello stesso luogo?

Si, una coppia di italiani sta facendo 7 scambi di seguito in Australia e dicono che forse si fermeranno lì.

Ci sono luoghi più richiesti di altri? Tipi di case particolarmente ambite?

Le case nelle città d’arte Ultimamente agli italiani piace molto visitare gli USA, New York in testa ma anche Londra, Parigi, l’Asia

Questo servizio non richiede un particolare tipo di casa: grande o piccola che sia, la cosa importante è avere voglia di condividere lo spazio in cui si vive con persone provenienti da tutto il mondo e poter fare lo stesso. Chi diventa socio può accedere ad uno schedario di foto ad alta risoluzione delle varie case messe a disposizione. Inoltre l’associazione chiede ai soci di raccontare le proprie esperienze per tenere traccia dei vari scambi e di eventuali problemi. C’è da dire che fino ad ora nessuno si è mai lamentato per danni o problemi. Chi si avvicina a questa esperienza è, in genere, una persona responsabile, desiderosa di cambiare il modo di viaggiare e vivere lo spazio che la ospita; per poco o tanto tempo è un cambiamento di prospettiva.

Movimento, scambio; questo progetto ci sembra restituire una delle tante declinazioni del cambiamento. Cambia certo l’approccio che si deve avere nei confronti della propria casa. Da spazio intimo e, a volte, blindato rispetto ad aperture esterne, a luogo di incroci e storie diverse. E forse può aiutare anche a cambiare il modo stesso di vivere un posto con i suoi ritmi e i suoi ambienti. Pensate semplicemente a quanto può essere elettrizzante anche il semplice gesto di infilare le chiavi per aprire la porta di una casa anziché la porta di una camera d’albergo. In più a costo zero. Il fenomeno della condivisione degli spazi sta, del resto, assumendo sempre più importanza anche in altri ambiti: condivisione di spazi di lavoro, orti, supporti tecnologici e altro. Il fenomeno “Co” può cambiare anche il modo di pensare e convivere con gli altri. A conferma di quanto detto fino ad ora, abbiamo posto alcune domande alla signora Monique che da anni usa questo modo diverso di viaggiare e soggiornare e che, in questo momento, si trova in Australia proprio con questa formula di scambio.

scambio casa

La casa di solito è vissuta come uno spazio molto intimo. Come si concilia questa visione con lo scambio?

Quando la nostra casa viene usata da altre persone non cambia assolutamente nulla nella storia della casa; gli occupanti lasciano sempre tutto in ordine come al loro arrivo. Il passaggio per breve tempo di altre persone non influenza il vissuto della casa.

Lo scambio della casa è qualcosa che va al di la dell’ospitalita?

Lo scambio casa è di più di una semplice offerta di ospitalità. Quando noi “abitiamo” la casa dei nostri partner scambiatori la consideriamo “nostra” e credo che sia così anche per la controparte.

Al di la dell’aspetto economico, quali sono i vantaggi di viaggiare così?

Il fattore economico è importante perché consente di viaggiare molto di più, ma lo consiglierei soprattutto per il modo di viaggiare differente, non come turista ma come persona del luogo. Un altro punto importante è la possibilità di conoscere persone interessanti che possono rendere la conoscenza del luogo unica. Possono nascere delle amicizie stupende.

Avete mai avuto problemi o disavventure?

Abbiamo avuto solo un problema significativo proprio di recente. Appena arrivati in Australia siamo stati avvisati dalla famiglia di Brisbane, dove avremmo dovuto passare due settimane, che a causa delle pessime condizioni del tempo non sarebbero potuti andare in campeggio con i bambini e la casa non sarebbe più stata disponibile.

Che fare? Eravamo molto dispiaciuti anche perché una coppia di amici americani viaggiava con noi.

Mi sono subito rimessa in cerca di una casa alternativa e dopo una giornata di intenso lavoro in internet ho trovato ben tre persone squisite e disponibili  ad un cambio last minute, tutto risolto!

Perché consiglierebbe questa esperienza?

Sono straconvinta che questo modo di viaggiare apra nuovi orizzonti a chi è aperto a nuove esperienze.

Come cambia il concetto di casa e, quindi, anche un po’ di vita?

Il fatto di scambiare casa aiuta ad essere meno possessivo in un certo verso, ma più attento alla comodità e al comfort di altre persone.

Questo modo di vivere è un ottimo incentivo per lasciare la casa sempre in ordine e funzionante.

Cosa vuol dire per lei sentirsi a casa?

Sentirsi a casa per me è più un fatto mentale che fisico. La casa diventa un luogo dove ci si sente bene anche a 10.000km di distanza.

www.scambiocasa.com

A cura di Geraldine Meyer