Brahim si racconta e ci parla dell’associazione Next Generation Italy
Brahim Bouya è un ragazzo di seconda generazione.
Originario del Marocco, precisamente di un piccolo paesino “Biougra” a sud est di Agadir, a sette anni si è trasferito in Italia grazie al ricongiungimento familiare.
Brahim è un ragazzo ricco di hobby ed interessi. Oltre a far parte di un’associazione chiamata NextGenerationItaly Bologna, è Tecnico del suono e speaker della Webradio “RadioAltaFrequenza” e, attualmente, si trova a Cork, per svolgere un tirocinio in EazyCity, un’agenzia di viaggi studio & lavoro in Irlanda.
Brahim, raccontaci le tappe principali della tua carriera professionale.
Durante il mio percorso scolastico, alle superiori, ho svolto differenti tirocini in diverse aziende metalmeccaniche, nelle quali ho ricoperto diverse mansioni e sono stato collocato in reparti come: Disegnatore Cad 2D/3D, Reparto collaudo pezzi, lavorazioni con macchine a controllo numerico e in diversi altri ambiti.
Dopo essermi diplomato, ho avuto la fortuna di essere chiamato da un’azienda, Siteco informatica, esperta nella progettazione e realizzazione di sistemi ad alto rendimento per il rilievo stradale, cartografia e banche dati stradali.
Essendo stato assunto come tirocinante, dovevo imparare a realizzare un Sistema Road Scanner e ad allestirlo su un qualsiasi veicolo, dovevo quindi pensare al montaggio della parte meccanica e della parte elettrica ed elettronica dei sistemi.
Attualmente mi trovo in Irlanda per un progetto Europeo che ha coinvolto alcune scuole italiane, rivolto ai ragazzi neodiplomati e che offre loro la possibilità di svolgere un tirocinio lavorativo di quattro mesi all’estero.Grazie a questo progetto mi trovo a Cork, la seconda città più importante d’Irlanda, per un periodo di 4 mesi.
Sto svolgendo un tirocinio nell’ufficio Marketing di EazyCity, un’agenzia di viaggi studio & lavoro in Irlanda, Regno Unito.
Di cosa ti occupi nello specifico?
Sono il fotografo e il video maker di questa agenzia. Mi diletto a lavorare con Photoshop e con Premiere, due programmi molto noti che servono per la modifica di immagini e per l’editing dei video.Il mio lavoro consiste nello sponsorizzare al meglio l’agenzia, realizzando video e scattando foto per poi ritoccarle qua e là.
Com’è nata questa collaborazione?
E’ nata per caso.Quando mi chiamarono per fare il colloquio ad EazyCity mi chiesero quali fossero le mie competenze, naturalmente non avevano bisogno delle competenze in cui mi sono diplomato, non se ne facevano nulla di un meccatronico in un ufficio Marketing, così mi chiesero quali fossero le mie passioni.
Mentre elencavo i miei hobby, mi fermarono quando pronunciai Video editing, così mi chiesero di approfondire un po’ di più la mia esperienza nell’ambito video e foto.
Sei un ragazzo ricco di hobby e interessi. Da dove nascono queste tue innumerevoli passioni?
Paura della noia…. Voltaire diceva: “Il lavoro allontana tre grandi mali: la noia, il vizio ed il bisogno.” L’essere umano vive in media 80/90 anni un periodo veramente breve; sono dell’idea che ogni singolo minuto che spendi a fare quello che veramente ti piace e nel provare nuove esperienze, equivale a un mattone che serve per edificare un castello immenso, un castello che ti simboleggierà e farà ricordare chi eri, chi sei e chi sarai.
Seguendo questo ideale sono riuscito a vivere un sacco di esperienze, alcune le ho abbandonate per far posto a nuovi interessi, altre sono rimaste.Ho accumulato esperienze che mi aiutano giorno dopo giorno a crescere.“Approfittiamo di ciò che il presente ci riserva, che il tempo fugge via.”
Ormai vivi dall’età di 7 anni in Italia. Cosa significa oggi essere un ragazzo di seconda generazione?
Bella domanda. Essere un ragazzo di seconda generazione è una fortuna, un dono, una ricchezza.Il ragazzo/a di seconda generazione ha la fortuna di vivere due realtà completamente opposte, che lo arricchiscono sotto ogni aspetto, perché riesce a fondere il modo di pensare di due società differenti.
Io sono nato in Marocco e cresciuto in Italia, mi sento di appartenere a tutte e due le culture.
Il Marocco mi considera proprio cittadino dalla nascita, mentre in Italia ho dovuto aspettare più di 15 anni per poter essere considerato italiano, 15 anni della mia vita in cui ero emarginato, in cui mi mancava qualcosa, un semplice pezzo di carta da cui dipendevano le sorti del mio futuro.
Senza quel pezzo di carta non sono riuscito a fare gite scolastiche, a partecipare a bandi, ero vincolato dal permesso di soggiorno, ovunque andassi dovevo portarmelo insieme. Quindici anni da italo-straniero.
Purtroppo in Italia ci sono state e ci sono tuttora storie come la mia, di ragazzi di seconda generazione, nati in Italia e figli di migranti, che non sono considerati italiani.
Pur conoscendo alla perfezione la lingua, pur comportandosi civilmente e rispettando le leggi imposte dallo Stato, rispettando la cultura e lo stile di vita italiano, non vengono considerati cittadini italiani.Per questo penso che in Italia sia difficile essere un ragazzo di seconda generazione.
Riprendendo la domanda, essere un ragazzo di seconda generazione significa essere ricchi intellettualmente, ma fino a quando questa ricchezza verrà vincolata da un pezzo di carta non avremo mai la possibilità di dimostrare le nostre potenzialità nel “nostro” Paese.
Quali sono, se ci sono state, le difficoltà che hai dovuto affrontare nel processo di integrazione?
Non ho avuto difficolta di alcun genere ad integrarmi nella società italiana. Ho avuto la fortuna di conoscere persone con una mentalità aperta che mi hanno aiutato a integrarmi completamente.
Ci sono numerosi ragazzi di seconda generazione che vivono delle difficoltà nel processo di integrazione. A volte si sentono figli di due mondi lontani e diversi. Cosa consiglieresti a questi ragazzi?
Il mio consiglio: FATEVI SENTIRE, avete una grande ricchezza tra le mani, partecipate il più possibile ad eventi di qualsiasi tipo, apritevi alla cittadinanza locale, fatevi riconoscere come ragazzi di nuova generazione.
http://radioaltafrequenza.it/, una web radio partecipata che ha l’obiettivo di rendere protagonisti i giovani, in particolare migranti presenti sul territorio metropolitano di Bologna: rifugiati, richiedenti asilo, minori non accompagnati, giovani di seconda generazione. www.facebook.com/radioaltafrequenza/
Per contattare Brahim: Brahimbouya25@gmail.com
Per conoscere i servizi offerti da EazyCity: cork@eazycity.com
A cura di Nicole Cascione