La storia
A volte una passione può cambiare la vita e mettere in contatto mondi lontanissimi tra loro. Se la passione si chiama falconeria, può accadere che uno sceicco degli Emirati Arabi chiami un medico veterinario napoletano, Antonio Di Somma, a dirigere il Dubai Falcon Hospital, il primo ospedale al mondo che cura esclusivamente rapaci. Fondato nel 1983 dal deputy ruler di Dubai nonche’ primogenito della famigia reale Al Maktoum, il DFH è un ospedale gratuito per tutti i possessori di falchi del Medioriente. Antonio ci è approdato nel 2001, dopo un primo contatto via internet con il management dello sceicco. “Erano i giorni immediatamente successivi all’11 settembre, – ricorda Antonio – la gente aveva paura di volare, c’erano tanti voli cancellati e un clima di grande sospetto verso il Medioriente.” Antonio non si lascia scoraggiare e parte. E’ la grande occasione che aspettava da tempo: lavorare solo ed esclusivamente con falchi e soprattutto con girfalchi. Nel giro di una settimana la sua vita cambia radicalmente: dalla sua clinica veterinaria ad Arco Felice, frazione di Pozzuoli, passa a dirigere quella struttura di eccellenza per la medicina dei falchi. Dopo qualche mese lo seguono moglie e figlia di tre anni. Gli altri tre figli, più grandi, rimangono in Italia per finire gli studi. Oggi, sotto la sua guida, opera uno staff internazionale di veterinari e tecnici, tutti dipendenti dello sceicco, tutti al servizio dei rapaci. Falconieri degli Emirati Arabi e dei Paesi limitrofi, allevatori, addestratori, ma anche chi semplicemente trova per strada un rapace ferito, possono accedervi e ottenere assistenza gratuita. Visite, esami diagnostici, vaccinazioni, ospedalizzazione, chirurgia, medicinali: il livello dei servizi è altissimo. I falchi malati sono sottoposti ad anestesie, endoscopie, radiografie, tutte le più avanzate tecniche della medicina animale. Tra interventi di emergenza e non, la struttura cura oltre millesettecento rapaci l’anno. Ministro delle Finanze e dell’Industria, oltre che deputy ruler di Dubai, lo sceicco H.H. Hamdan Bin Rashid Al Maktoum, ogni anno tra dicembre e gennaio prende una pausa dagli impegni politici in patria e all’estero per dedicarsi alla caccia nei deserti del Nord-Est. Il Pakistan è la sua meta preferita. Anche Antonio si unisce a questi viaggi, insieme a un centinaio di persone. “I figli, mio padre e mia sorella, che sono a Napoli, mi mancano tantissimo” dice Antonio, “ma per un amante di falchi come me vivere in questa dimensione è un’esperienza speciale”.
L’intervista
La falconeria si tramanda in tutto il mondo da quattromila anni. E’ una disciplina guerriera, uno sport o un’arte?
E’ uno sport ma anche un’arte antichissima, praticata da oltre 4000 anni, oggi dichiarata dall’Unesco anche patrimonio universale dell’ Umanita’. Se ai primordi e’ nata come opportunita’ di caccia si e’ evoluta poi per la volonta’ di assistere e partecipare al drammatico spettacolo naturale della predazione.
Quali sono le doti che deve possedere un falconiere.
Grande amore per i falchi, profondo interesse per la natura e riuscire a vedere nei predatori le qualità che tanto ammiriamo: la forza, il coraggio, l’energia e la perfezione fisica che li rendono superiori ad altre forme di vita.
Il falconiere imposta una relazione intima e specialissima con il suo falco. Quali sono le emozioni che li legano.
I falchi non sviluppano un’affezione servile per la compagnia umana. La natura non sociale della loro evoluzione lo impedisce, cosi’ come impedisce a chiunque di addestrare gli uccelli con l’uso della forza. Nella falconeria non e’ il falco che caccia con l’uomo, piuttosto e’ l’uomo che caccia con il falco.
Il rapace che hai guarito e il cui salvataggio ti ha dato maggiore soddisfazione.
L’aspergillosi era considerata una malattia inguaribile nei falchi e questa diagnosi era equivalente a una condanna a morte. Nel 2003 abbiamo cominciato degli esperimenti con un farmaco umano antifungino, il Voriconazolo. Questi esperimenti hanno dato esito positivo e dopo 3 anni abbiamo iniziato a curare e a sconfiggere questa terribile malattia. Oggi in tutte le cliniche veterinarie del mondo viene usato il Voriconazolo ai dosaggi indicati dai nostri primi trials.
“Ogni giorno trascorso senza cacciare con il falco è un giorno sprecato”. Federico II di Svevia (1194-1250), massimo testimonial della falconeria in Italia, dal De arte venandi cum avibus (L’arte di cacciare con gli uccelli). Qual è il fascino della falconeria oggi?
Il falconiere e’ sempre subordinato al rapace: lo segue e a volte lo puo’ aiutare, ma spesso e’ uno spettatore impotente . Il falconiere può avvicinarsi al falco sulla preda o richiamarlo dopo un volo infruttuoso solo se il falco lo permette. L’addestramento di un falco addestra l’uomo, tanto quanto il falco. Questa caratteristica degli animali da falconeria – il rifiuto di essere dominati dall’uomo pur lavorando con l’uomo – e’ forse il piu’ grande fascino della falconeria.
Quali sono i paesi in cui la tradizione legata ai rapaci è più radicata.
Nei paesi arabi e specialmente in quelli del Golfo la tradizione ha origini millenarie ed è citata anche nel libro sacro del Corano. E’ compito dei genitori tramandare l’arte della falconeria e preservare l’ambiente in cui viviamo.
I tre posti più belli del mondo per la caccia con il falcone.
Direi l’altopiano desertico del Cholistan in Pakistan, le ventose colline scozzesi, le grandi vallate del Colorado.
Napoli e Dubai sono due mondi lontani tra loro. Cosa porteresti di Napoli a Dubai, e viceversa.
Porterei a Dubai la mia famiglia e i miei amici. Porterei a Napoli un po’ di petrolio e la sicurezza sociale di Dubai, oltre ai miei falchi e ai miei compagni falconieri arabi.
Chiudi gli oggi e pensi: voglio vivere così. Cosa vedi?
Volare falchi, lavorare con i falchi, avere un po’ di tempo per gli altri miei hobby, esattamente quello che faccio ogni giorno.
Intervista di Claudia Ceroni