Gli hamburger gourmet di Beniamino Nespor, “Al mercato”

Di Alessandro Luongo

Viaggiando s’impara. Potrebbe essere questo lo slogan di Beniamino Nespor, 31 anni, nato a Milano (il cognome è di origine ceca; i nonni erano di Praga), cresciuto negli Stati Uniti, dove ha seguito la mamma Claudia e ha studiato da piccolo, e ora titolare di due ristoranti a Milano, con il socio Eugenio Roncoroni. Il primo, inaugurato due anni fa, “Al Mercato”, è un locale di grande successo, in via Sant’Eufemia. Non si può prenotare e c’è anche chi aspetta due ore in piedi per gustare un hamburger o le specialità dello street food. Da poco è stato inaugurato “Al Mercato 2”, in viale Bligny, 3, noodle bar e ristorante asiatico.

Beniamino Nespor hamburger

Fino ai 22 anni Beniamino ha studiato e anche lavorato negli Stati Uniti. “A San Francisco ho iniziato come cassiere da un rivenditore di automobili, ma sono poi diventato parcheggiatore perché mi annoiavo a stare tutto il giorno dietro il computer”. A 22 rientra in Italia e s’iscrive all’università, ma studiare sui libri non fa per lui. In compenso organizza spesso cene a casa per amici e la sua compagna inizia a incoraggiarlo visti gli ottimi risultati. Inizia così uno stage all’ex ristorante Livet di Corso Genova, a Milano. Un periodo di formazione retribuito con una cena al mese per lui e la sua fidanzata. Quando uno dei cuochi va via, è però il suo turno. Esordisce come capo partita dei primi piatti. Ma il biondo Beniamino non è ancora soddisfatto. “Annoiato dalla monotonia della vita in città, ho iniziato a fare delle ricerche su Internet e ho acquistato un biglietto aereo Around the World, volo intorno a cinque destinazioni del pianeta in un senso o nell’altro”. Un anno sabbatico che gli cambia davvero la vita. Soprattutto la tappa nel sud est asiatico. In particolare in Laos, forse uno dei paesi più poveri al mondo.

“Trascorrevo la maggior parte del tempo da solo e frequentavo unicamente la gente del posto, e quest’esperienza è stata per me decisiva”. Nespor ha difatti incontrato gente felice che campava con pochi dollari il giorno (se non il mese) pronta a offrigli da bere e da mangiare. “Ho scoperto un modo di vivere ben diverso da quello occidentale”. Così inizia a stuzzicare cibo per la strada, proprio ai mercati. “Ogni bancarella aveva la sua specialità” racconta. Poi trova impiego in un ristorante a Hanoi, in Vietnam, “ma dopo pochi giorni ho capito che non era quello per me il modo migliore per imparare la loro cucina. I ristoranti erano difatti mirati esclusivamente sulla clientela straniera”.

Beniamino Nespor, Al Mercato hamburger

Nel 2007 Beniamino torna a Milano, lavora per un po’ di tempo da Sadler, poi riprende a viaggiare e lavora per sei mesi in Spagna. Rientrato nel capoluogo lombardo, grazie a un amico in comune, riallaccia i rapporti con un compagno di scuola delle medie, Eugenio Roncoroni; e inaugura “Al Mercato”, nel 2011. Eugenio riceve un finanziamento dal padre, Beniamino l’eredità dalla mamma, scomparsa. Ci aggiungono un contributo europeo per giovani imprenditori Under 30. Si parte con la linea di gastronomia affiancata all’hamburgeria. Ma l’attività non decolla. I due soci rimuovono allora il frigorifero, cambiano l’arredo e puntano sul burger bar e ristorante gourmet. In tutto 28 coperti. Il ristorante finalmente è affollato. Sono occorsi quasi 18 mesi per vedere il successo di pubblico, e di critica. “Il riscontro lo vedi dalle facce soddisfatte dei clienti”. In un ambiente molto divertente, aggiungiamo. Ma Beniamino non ama stare fermo troppo tempo. “Fra qualche anno mi vedo con mia moglie al mare in Costarica”.

www.al-mercato.it