Trasferirsi a Minorca non è difficile se prima sai alcune cose

Siete venuti in vacanza a Minorca e ve ne siete perdutamente innamorati al punto tale da pensare di mollare tutto e trasferirvi qui? Oppure avete letto qualche articolo che descrive l’isola come un piccolo paradiso del Mediterraneo e state valutando un “viaggio studio” per capire se è il posto giusto che fa per voi? Bene, se siete determinati e avete valutato bene tutti i pro e i contro di una vita qui a Minorca, non c’è nulla di più realizzabile e fattibile. A patto però che sappiate a cosa andate incontro.

Perché la visita di una settimana o quindici giorni, oppure il sopralluogo di un breve periodo, non sono certo sufficienti per avere un quadro completo di ciò che vi aspetta una volta stabiliti qui. Sia che veniate come pensionati, sia che veniate a cercare lavoro o ad aprire un’attività commerciale.

Sia chiaro, non voglio dissuadere nessuno dal realizzare il proprio sogno. Il mio intento è soltanto di mettere in guardia chi ha fretta di cambiare vita dal fare errori che purtroppo sempre più spesso vedo commettere da chi, principalmente, viene a Minorca a fare impresa. Ecco alcune informazioni (in ordine sparso) che a mio avviso è bene sapere prima di affrontare in modo definitivo la quotidianità minorchina.

▶▶▶  ESCURSIONI A MINORCA

Minorca è un’isola. E nemmeno troppo grande. Delle Baleari è la più verde e anche la più incontaminata. Ma ciò che significa vivere su un’isola spesso può sfuggire. Intanto è bene sapere che raggiungere Minorca dall’Italia in inverno può essere complicato. Non complicatissimo, ma abbastanza difficoltoso. Non ci sono voli diretti (come succede in estate), si deve fare scalo a Barcellona per poi arrivare con un altro volo di 30 minuti circa a Minorca. L’offerta culturale è limitata, così come quella gastronomica. Gli sport che si possono praticare sono tanti, ma non tutti. L’offerta di beni e servizi è più che completa ma naturalmente non paragonabile a quella di una metropoli. Detto questo è bene ricordare che questi piccoli svantaggi sono ampiamente compensati da quello che è il valore aggiunto di Minorca: la tranquillità. E non è cosa da poco, soprattutto se provenite da una rumorosa e stressante città europea.

Qui a Minorca il clacson della macchina è poco usato. Un po’ per educazione e un po’ perché mai nessuno va di fretta. Quindi le persone non avranno niente da ridire se, in macchina, vi doveste fermare in mezzo a una strada a corsia unica per salutare un amico, magari intrattenendovi più del dovuto in convenevoli. Relax è insomma la parola d’ordine.

Le strisce pedonali qui sono strisce pedonali, e le macchine (se guidate dai minorchini) si fermeranno sempre per farvi passare. In estate con l’arrivo degli stranieri qualche cautela in più è bene in ogni caso averla.

Percorrendo le vie minori dell’isola ogni tanto vi attraverserà la strada una pecora, o un intero gregge. Non stupitevi, è normale. Anzi fa parte del fascino dell’isola.

Se siete persone mediamente socievoli e verrete a vivere qui abituatevi alla cordialità dei minorchini. Se ad esempio avete 5 minuti di tempo e decidete di uscire di casa a piedi per comprare il giornale, è possibile che rientrerete a casa non prima di mezz’ora o 40 minuti. Durante il percorso, infatti, una chiacchierata con le persone del posto è la norma. E non durano mai meno di 5/10 minuti. Ah, una cosa importante: l’amicizia dei minorchini e la loro benevolenza non sono cose facili da conquistare. Ve le daranno se le meriterete. Sono un popolo abbastanza chiuso.

Gli inverni sono freddi. Sì avete letto bene: freddi. Mai come in una valle poco assolata dell’Alto Adige però non sicuramente temperati come alle Canarie. Per carità, la durata dell’inverno non supera solitamente i due mesi ma in quei 60 giorni circa munitevi di abiti pesanti. Se poi soffia la tramontana (vento freddo e asciutto del nord) il gioco è fatto: piumino e berretto sono obbligatori.

Verrete a vivere stabilmente a Minorca? Perfetto, preparatevi allora a diventare popolarissimi tra i vostri amici da maggio a settembre. Ma non solo loro. Anche gli amici degli amici. E gli amici degli amici degli amici (e qualche cugino alla lontana). Sapendo che vivete qui, diverrete il loro punto di riferimento per trovare case, hotel, macchine, ristoranti e tanto altro ancora. A me questo aspetto non disturba, anzi. Mi piace dare informazioni sul luogo che amo e che vivo quotidianamente. Però alla lunga può diventare impegnativo, a meno che non decidiate di aprire un’agenzia di viaggi.

La moda. Se siete fashion victim qui a Minorca potete tranquillamente aprire l’armadio, mettere tutti i vestiti eleganti e trendy che avete dentro e…chiuderlo a chiave. Per farvi un’idea: se entrate in un ristorante chic nei mesi invernali, i più eleganti che troverete saranno gli inglesi che notoriamente non sanno esserlo molto (non ce ne vogliano i nostri amici british). Ovviamente d’estate l’eleganza abbonda: catalani, francesi e ovviamente italiani innalzano lo standard del buon gusto e dell’eleganza, ma durante l’inverno potrete tranquillamente girare con i vostri jeans più sgualciti e le Clarks del 1968. Nessuno vi guarderà con disprezzo. Anzi, rischiate di sembrare degli elegantoni.

Aprire un’attività commerciale a Minorca. Questo capitolo merita un approfondimento e alcune considerazioni. Prima cosa da sapere: a Minorca c’è già tutto, o quasi. Quello che ancora non c’è, è perché probabilmente nessuno è interessato ad averlo. Mi spiego meglio: se pensate che aprire un discount di prodotti di elettronica nel cuore di Ciutadella o una yogurteria vicino al mercato in una zona di passaggio siano una buona idea perché “caspita, in Italia funzionerebbero alla grande”, prendetevi un attimo di tempo. Qui a Minorca non è detto che la cosa abbia lo stesso riscontro. Minorca è un’isola particolare e pensare di poter “campare” lavorando tanto nei mesi estivi non vi metterà al riparo da cattive sorprese e delusioni. Un consiglio quindi: affidatevi a professionisti, almeno nella prima fase. Ci sono almeno due persone altamente qualificate sull’isola che a prezzi accessibili vi potranno dare una consulenza preliminare e vi eviteranno di buttare soldi in investimenti sbagliati.

Lavoro. Molti mi scrivono chiedendomi se si trova lavoro a Minorca. La risposta è: in un’isola di 80 mila abitanti e con un’economia basata quasi esclusivamente sul turismo e sui servizi a esso collegati sì, si trova lavoro. Nel turismo, appunto.

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Nella maggior parte dei casi però il lavoro sarà stagionale e non sempre retribuito in modo proporzionale all’impegno che vi chiederanno. Per il resto la risposta è purtroppo negativa. Conosco solo pochissimi italiani dei 1500 residenti sull’isola che hanno trovato lavoro in settori che non hanno a che vedere con il turismo.

A Minorca c’è, da parte di tutti, un grandissimo rispetto per la natura. E una grande fruizione della stessa: camminate, pic nic, nuotate, e tanto altro.

Sull’isola si parla catalano (minorchino per l’esattezza, che è un catalano minorchinizzato). Nelle scuole l’istruzione viene impartita in catalano e negli uffici pubblici questa è la lingua richiesta per essere assunti. Però tutti parlano anche castigliano.

Preparatevi a estati affollate. Se durante l’inverno l’isola ha all’incirca come dicevamo 80 mila residenti, d’estate questo numero si moltiplica di tre volte e anche più. Lo scorso anno ad agosto c’erano circa 220 mila persone.

Italiani si, italiani no. A Minorca troverete due tipi di italiani che si sono trasferiti a vivere qui. Da un lato coloro che amano condividere la loro esperienza e vi daranno volentieri consigli. Dall’altro quelli che si sono adattati allo spirito riservato e discreto dell’isola, e preferiscono rimanere nell’ombra. Sono scelte, e come tali vanno rispettate entrambe.

Vivere a Minorca costa mediamente il 20% in meno rispetto a una città del Nord Italia. Qui si spende poco per il cibo, la benzina, le assicurazioni, gli artigiani, i vestiti e molte altre cose. Questo come regola generale. Su alcuni artigiani sono sicuro che qualcuno avrebbe sicuramente da ridire…e non a torto.

Pizza, pasta, caffè, cappuccino, gelato italiano. Si, c’è tutto e in buona quantità e qualità.

Se amate la vita sfrenata e le discoteche per le vostre vacanze meglio puntare su Ibiza. Qui il motto è “no stress”. E tutto gravita attorno a questa filosofia.

Qui a Minorca ci sono due ottimi ospedali, a Mahon e Ciutadella. Inoltre, per chi è assicurato e non vuole affidarsi alla sanità pubblica, ci sono ottime cliniche superattrezzate. Se vi ammalate (e speriamo di no) sarete curati come se foste in Italia.

Cani, gatti, canarini…Certo, qui sono amati. Ma non quanto i cavalli. Il cavallo, grazie alle feste patronali che li vede come i grandi protagonosti, è un animale da sempre molto diffuso, rispettato e ben voluto qui a Minorca. La razza minorchina la fa da padrona incontrastata e durante le feste potrete ammirarne l’eleganza e la destrezza.

Ultima osservazione: chi si adatta meglio all’isola? In questi anni di vita a Minorca ho visto arrivare (e ripartire) tantissimi connazionali. Alcuni si immaginavano una vita diversa, altri non hanno retto all’inverno di Minorca, altri ancora hanno dovuto chiudere l’attività commerciale che avevano avviato. Chi è ancora qui e vive bene ha, a mio parere, una caratteristica: ha saputo adattarsi all’isola piuttosto che aspettarsi che l’isola si adattasse a lui/lei. Ha fraternizzato con i locali, vive a ritmo lento, non si fa prendere dall’ansia di orari e scadenze, gode della vita all’aria aperta, lavora il giusto ma non troppo, si compiace delle piccole cose. Ecco, sono questi gli ingredienti che rendono una scelta di vita, una scelta felice e vi faranno vivere in armonia con un’isola che ha davvero tanto da offrire a chi ne sa catturare il vero spirito.

Alessandro Castagna

(editor@latitudine40.com)

Per tutto quello che riguarda vacanze, cose da visitare, ricerca del lavoro, costo della vita, appuntamenti culturali e gastronomici a Minorca vi rimando alla guida www.isoladiminorca.com  o al gruppo FB Vivere a Minorca.