La verità sull’America di Trump nel libro di Stefano Spadoni

Di Nicole Cascione

 

La Federal Reserve e il colpo di Stato in Borsa, L’imbroglio dell’Accordo di Parigi, CNN e fake news, Gli algoritmi “fascisti” e la censura, Trump e l’Invasione, Ma come fanno gli illegali a lavorare “legalmente”? Trump e l’11 settembre.

Questi sono solo alcuni dei capitoli all’interno del libro “TrumpAmerica”, l’ultima fatica letteraria di Stefano Spadoni, giornalista erperto di comunicazione e di marketing, trasferitosi a New York ormai da diversi anni. Un libro nato con l’intento di: “far conoscere la verità e mostrare come la maggior parte dei media e la quasi totalità dei social media distribuisce notizie false o pesantemente manipolate da professionisti della disinformazione”.

TrumpAmerica

Stefano, da poco è stato pubblicato il tuo nuovo libro “TrumpAmerica”. Come e quando è nata l’idea?

Durante le mie corrispondenze per Radio Monte Carlo ho previsto che Trump poteva essere eletto e successivamente che avrebbero cercato (come sta avvenendo) di far crollare la Borsa per fermare l’incredibile successo della Trump economy. Successo con fabbriche che riaprono, taglio alla tasse con qualcosa come 100 dollari in più in busta paga, disoccupazione al minimo storico incluso per le persone di colore, eliminazione di regolamenti che soffocavano l’economia, lotta alle gang che terrorizzavano quartieri anche vicino New York, protezione dei diritti religiosi, riduzione della povertà, revisione dei trattati commerciali truffa, etc. Ma Trump è nella stessa posizione di un allenatore che da una parte vince il campionato ma i giornali sportivi (sostenitori della squadra avversaria), non ne parlano e invece lo demonizzano perché ha definito un giocatore una mezza calzetta (offensivo) e ha gridato all’arbitro che è un venduto, visto che non concede i calci di rigore, nascondendo che è anche il capo dei tifosi della squadra avversaria. Ho scritto il mio libro “TrumpAmerica” per far conoscere la verità e mostrare come la maggior parte dei media e la quasi totalità dei social media distribuisce notizie false o pesantemente manipolate da professionisti della disinformazione (faccio numerosi esempi nel libro). Ricordo che mi ridevano in faccia quando dicevo che Trump poteva vincere le elezioni (se non lo ammazzavano prima). No, non erano stupidi, purtroppo credevano ai media che sfornavano sondaggi truccati assieme a notizie false, proprio come fanno adesso. Purtroppo molti credevano e credono di sapere cosa stia succedendo in America perché leggono le notizie sui giornali, guardano la TV o navigano su internet, ma non hanno tempo di verificare (come faccio io) le informazioni che gli vengono fornite. Cosa spesso difficile perché il motore di ricerca Google e siti “verifica”, come Snopes e Politifact, sono gestiti da avversari di Trump e altri come Facebook e Twitter censurano metodicamente chi osa dire la verità. Credo che una censura così aggressiva e persecutoria sia avvenuta solo sotto regimi dittatoriali, come il fascismo. Quelli che hanno letto TrumpAmerica ammettono di non sapere almeno il 50% di quello che c’è nel libro e finalmente capiscono il fenomeno Trump e l’America di oggi.

Quali sono gli argomenti trattati?

Dalla pagliacciata della “pista russa” e come è stata creata da Hillary Clinton alle truffe elettorali, visto che in molti Stati d’ America si può votare senza presentare il documento di identità. E se lo chiedete, siete addirittura considerati “razzisti”. Vergogna dunque “italiani razzisti”, che imponete il documento di identità per votare! No, non lo dico io, lo dicono Hillary e Obama e il partito democratico. Molti sostengono che Trump sia stato eletto per tre ragioni: immigrazione, commercio e Islam, ma c’è molto di più della società americana che la gente non conosce e che ha portato alla sua elezione. Questi, alcuni titoli dei capitoli: Il Deep State (poteri forti), Trump e lo Zio d’America coglione, La Federal Reserve e il colpo di Stato in Borsa, L’imbroglio dell’Accordo di Parigi, CNN e fake news, Gli algoritmi “fascisti” e la censura, Trump e l’Invasione, Ma come fanno gli illegali a lavorare “legalmente”? Trump e l’11 settembre, Sport e l’inno nazionale, Trump e i cowboy ribelli, Secessione: CALIFORNIA – TEXAS, Le finte caste del politically correct, La sfortuna di essere maschio, bianco e eterosessuale, Trump e gli uomini castrati, #MeToo, l’Arma letale della nuova Inquisizione, Transgender e bambini, Vietato celebrare il Natale a scuola, La persecuzione dei pasticceri, Trump e l’Aborto all’italiana. La politica, i partiti, la palude, Governatori con il ciuccio in bocca, Il pipì dossier, Trumputin e il 25mo emendamento, Il muro. Polizia e razzismo, Le bugie sulle armi, Le stragi di cui non vi parlano, La Space Force, Trump e il taglio alle Tasse, Molestie sessuali se mi tocchi il gomito, Gli errori mastodontici di Trump… e lo sapevate che un giudice ha sentenziato che se sei un simpatizzante di Trump ti possono buttare fuori da un bar o da un ristorante? Ed è legale! Ma ci sono tanti altri argomenti e curiosità nelle oltre 230 pagine di “TrumpAmerica”.

Tra le pagine del tuo libro analizzi il fenomeno Trump, quale conseguenza dei fallimenti di Obama. Racconta.

Obama è la classica “perfetta rock star” creata dai media con tanto di culto della personalità, il sogno di un Presidente di colore discendente dagli schiavi. Ma Obama non è discendente di schiavi, per quello che ne sappiamo i suoi antenati in Africa potrebbero essere stati commercianti di schiavi che hanno venduto alle navi schiaviste gli antenati di Michelle Obama. In realtà l’ex Presidente, Barack Obama, era ed è soprattutto un sensazionale lettore del teleprompter senza il quale si impappina persino a parlare. Ma se lo critichi sei automaticamente un “razzista” per cui è intoccabile, anche se sotto Obama le divisioni razziali sono purtroppo aumentate, visto che lui ha fatto di tutto per dividere il Paese. Se la Federal Reserve non avesse tenuto artificialmente i tassi di interesse vicino allo zero durante la sua presidenza (facendo guadagnare una fortuna alle banche e aumentando ulteriormente il divario tra ricchi e poveri) l’America sarebbe andata in bancarotta. Comunque le medie e piccole imprese (che sono quelle che assumono) sono state devastate dalle politiche di Obama a favore dei colossi che comunque producevano in Cina e non in America, con tanto di guadagni tenuti all’estero che ora invece Trump fa rientrare. La riforma sanitaria di Obama, l’Obamacare, è stato un grande imbroglio, incluso le promesse “false” di Obama, e cioè che sarebbe stato possibile mantenere il proprio medico e che i costi si sarebbero abbassati. Con l’Obamacare i costi sono andati alle stelle e una famiglia paga obbligatoriamente ben oltre mille dollari “al mese”, ma poi deve sborsare altre migliaia di dollari l’anno prima che le spese mediche vengano coperte. Obama non solo ha tagliato le spese militari rendendo l’America vulnerabile nei confronti della Russia e della Cina, ma ha anche imposto ai soldati regole di ingaggio da “avvocato” che hanno messo a rischio le truppe. Senza contare che il suo Segretario di Stato, Hillary Clinton, ha ceduto il controllo di parte dell’uranio americano ai russi (da non crederci) in cambio di quella che molti considerano una tangente. E poi lo scandalo di Bengasi dove un Ambasciatore americano e chi cercava di proteggerlo sono stati abbandonati per 13 ore (4 di loro sono stati uccisi dai terroristi, incluso l’Ambasciatore) perché salvarli inviando aerei o truppe speciali poteva mettere a rischio la rielezione di Obama. E Hillary ha persino raccontato alle famiglie dei morti la bugia che l’attacco era stata un’azione spontanea della popolazione per protestare un video islamofobico, quando invece sapeva che era stata una azione pianificata dei terroristi con tanto di lanciarazzi.

Ecco come fare per andare a vivere in America: i documenti necessari e molto altro!

Cosa intendi per “Vera America”? Cosa viene tenuto nascosto dai media?

Vogliono far credere che quelli che hanno votato e sostengono le politiche di Trump sono degli imbecilli, illetterati, bigotti, razzisti, etc. In realtà il voto per Trump (che ha avuto più voti dalle persone di colore di ogni altro repubblicano) è stata una reazione alla metodica distruzione del Paese operata da Obama che, come si desume dai suoi libri, voleva rendere l’America un Paese come tutti gli altri. È stata anche una reazione degli americani che vivono nelle campagne e rappresentano oltre l’80%, il famoso “paese su cui si vola” andando da una costa all’altra, e che vengono trattati dalla élite come cittadini di seconda categoria, assieme ai lavoratori a cui il lavoro è stato tolto dalle fabbriche trasferite in Cina sotto gli occhi volutamente chiusi di Obama e bisogna dirlo anche dei presidenti prima di lui. Non solo, ma questi americani considerati dei “paria” sono stati anche perseguitati dai burocrati di Washington D.C. che in America hanno stipendi da favola, superiori a quelli delle aziende private. Con Trump i lavori manifatturieri e gli investimenti sono tornati negli USA e ora è la Cina a essere in crisi. Senza contare quello che viene chiamato “Deep State”, una associazione “a delinquere” interpartitica che include politici, burocrati, giudici, media e social media (tipo la famosa P2), che controlla politica ed economia annullando la volontà popolare. Questa è la “Vera America” di cui non si parla.

Vivi in America da oltre 20 anni. Com’è cambiata nel corso degli anni?

Parlare di America in generale è difficile perché ci sono tante realtà diverse influenzate anche dai governi locali che spesso vanno in direzione diversa dalle tendenze nazionali. Prendiamo New York, io ci sono venuto quando era sindaco Giuliani e ho assistito alla rinascita della città, poi la stabilizzazione con Bloomberg e dopo il crollo con il sindaco De Blasio. Il resto degli USA è in pieno boom, ma New York è in crisi, tanto che molti se ne vanno e non solo per le tasse troppo alte, ma anche per il degrado della qualità della vita. Ricordiamoci che in America il Sindaco ha il controllo anche della polizia. E le leggi cambiano da città a città e da Stato a Stato e persino le giurie.Se un gioielliere spara ad un rapinatore a New York probabilmente si ritrova in carcere per anni proprio come accade in Italia, in Stati come il Texas gli danno la medaglia, almeno per ora. In generale le grandi città si sono evolute sempre più in direzione europea/sudamericana e, guarda caso, la maggior parte è in crisi. Direi che il vero spirito americano, specie quello della libertà e indipendenza, sopravvive nelle piccole cittadine e campagne soprattutto negli Stati Centrali. Ma la scuola ha sempre più insegnanti che fanno il lavaggio mentale e politico agli alunni convincendoli che l’America è un paese “cattivo”, il comunismo (qui chiamato socialismo) è meglio del capitalismo e che devi evitare di dire qualsiasi cosa, anche se vera, che la “minoranza del momento” ritiene offensiva. Inoltre la religione cristiana è sempre più sotto attacco, ridicolizzata e punita fino al carcere, tanto che Trump è stato votato in massa dagli evangelici. E i giudici, che qui hanno un potere enorme, stanno cominciando ad annullare anche leggi del Parlamento votate a stragrande maggioranza da entrambi i partiti. L’ultima legge annullata è quella che criminalizzava la mutilazione genitale femminile. Un giudice ha sentenziato che il Congresso non aveva diritto a varare la legge, per cui in America, sembra impossibile, oggi la mutilazione genitale femminile è legale a livello federale. E poi attaccano Trump quando critica i giudici che annullano illegalmente i suoi ordini esecutivi. Purtroppo l’America sta cambiando, ma non in meglio e Trump potrebbe essere solo un momento di pausa del suo declino.

Dal tuo punto di vista, quale sarà l’America del futuro?

Qualcuno direbbe che l’immigrazione sta cambiando gli Stati Uniti, ma non è più immigrazione, è una vera e propria invasione coordinata dal partito democratico per assicurarsi votanti nel futuro e cambiare “radicalmente il paese”, come prometteva Obama. Esattamente quanto sta avvenendo in Europa anche se l’immigrazione/invasione è di tipo diverso, ma con obiettivi simili. Per essere chiari, per immigrazione si intende quando, come facevano gli italiani, si entra legalmente in un Paese (allora attraverso Ellis Island) con l’obiettivo di integrarsi, di far parte, di adottare leggi, costumi e lingua, tanto che gli italiani imponevano ai figli di non parlare italiano per integrarli più velocemente. Oggi, soprattutto chi arriva illegalmente, vuole spesso solo ottenere i benefici economici di un lavoro negli USA o semplicemente approfittare dello stato sociale, inclusa l’assistenza medica che per i poveri è gratuita. Ma spesso non parla inglese e continua a comportarsi e identificarsi come cittadino del paese di provenienza. Niente integrazione, ma anzi tentativo di far diventare gli USA simili al paese di origine, spesso con tanto di mancanza di libertà e corruzione economica e politica. Ma con tutto gratis, anche se poi in realtà il tutto gratis non funziona e distrugge lo sviluppo di un paese. Man mano che questi nuovi immigrati arriveranno a votare, legalmente o illegalmente, l’America verrà trasformata in EuroMessico o, come dicono alcuni polemicamente, in IslamAmerica. Il Primo Emendamento sulla libertà di parola è già stato in pratica annullato, il Secondo Emendamento sul diritto alle armi è sotto attacco. Una volta che la Costituzione sarà resa inoperante e i cittadini saranno disarmati di fronte non solo al crimine organizzato, ma anche alle bande politicizzate, l’America sarà finita da ogni punto di vista, incluso quello di faro di libertà individuale e imprenditoriale. E sarà anche incapace di proteggere l’Europa che a quel punto diventerà estremamente vulnerabile all’espansione russa e dei fondamentalisti islamici. Nel mio libro parlo anche di una possibile secessione di alcuni Stati americani, ma della sua alta impraticabilità.

Hai qualche altra fatica letteraria in cantiere?

Sto scrivendo la versione aggiornata e ampliatissima di “Vado a vivere a New York” (ancora in vendita su Amazon), ma questa volta parlerò dell’America in generale e di molte cose che la gente non sa di questo Paese, incluso quello che avviene nel resto degli USA e non solo nelle città turistiche come New York, Miami, San Francisco e Los Angeles. Un vero e proprio manuale dettagliato, probabilmente di circa mille pagine, di tutto quello che dovreste sapere dell’America per capirla, incluse esperienze personali, curiosità e tantissime informazioni che nessuno vi ha mai fornito. Credo che ci vorrà ancora qualche mese per completare il libro.

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