Irish Film Festa a Roma

Coppie in crisi, il difficile rapporto genitori e figli, le difficoltà delle barriere linguistiche, ma anche mondi surreali e avventure fantastiche. Tutto questo e molto altro è l’Irish Film Festa, il festival interamente dedicato al cinema irlandese quest’anno giunto alla sua undicesima edizione. La rassegna come da consuetudine si terrà dal 21 al 25 marzo alla Casa del Cinema di Roma, luogo simbolico per gli amanti del cinema d’autore. Riservato ai cortometraggi di produzione o co-produzione irlandese, il concorso presenta ben sedici opere che spaziano tra vari generi e tecniche di realizzazione, tutte in prima visione italiana.

«Siamo molto soddisfatti per la grande qualità, oltre che quantità, dei corti che abbiamo ricevuto quest’anno, nonostante ciò ci abbia costretto a scelte non facili per selezionare i finalisti – commenta il direttore artistico Susanna Pellis -. E siamo molto soddisfatti anche della larga percentuale di candidature arrivate dal Nord Irlanda, che confermano e rafforzano lo spirito pienamente ‘All Ireland’ del nostro festival».

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Tanti i titoli in concorso, a partire da “A Break in the Clouds” di Tristan Heanue e “QED” di Amy-Joyce Hastings già ospite in più occasioni di IFF, come regista e attrice. Entrambe le pellicole mettono in scena l’evoluzione del rapporto di coppia in momenti particolarmente difficili. Il rapporto tra genitori e figli è invece al centro di “Guard” diretto da Jonathan Harden, nel quale la boxe diventa strumento di riconciliazione familiare; in “The Jar” di Carleton Rodgers, i sogni di un bambino che vorrebbe diventare astronauta si scontrano con la durezza del mondo reale; “Listen” di David Moody racconta le difficoltà di una famiglia per la quale il gaelico è una barriera linguistica.

E ancora “The Date”, miglior cortometraggio al Galway Film Fleadh 2017, racconta un’intensa storia d’amore sospesa tra passato e presente, e segna il debutto cinematografico della regista teatrale Selina Cartmell, attualmente alla direzione Gate Theatre in Dublin. Tre cortometraggi sperimentano poi le potenzialità del linguaggio documentaristico su storie di finzione: “Native” di Linda Bhreathnach sceglie come interprete unico Patrick Bergin e si avvale della fotografia di Seán T. O’Mailleagh per un poetico viaggio di ritorno a Ros Muc nel Connemara. “Lava Lisa” di Edward Cleary si interroga sulle conseguenze che un trauma emotivo può avere nella vita di una persona; “You’re not a Man at All” di Pádraig Conaty è invece una delicata esplorazione dell’identità umana, con Seamus O’Rourke grande protagonista.

Spazio anche alla commedia con il surreale “Gustav” di Denis Fitzpatrick e Ken Williams interpretato da Seán T. O’Mailleagh, e Marky’s Bad Week di Daniel Holmwood con Thomas Dunne e Caoilfhionn Dunne; il nordirlandese “The Captors” di Chris Baugh con Stuart Graham è invece un thriller su un rapimento dalla svolta inaspettata.

Arriviamo poi ai cortometraggi animati, tutti in animazione 2D. Quattro quelli in concorso: “Coranna” di Steve Woods, ispirato a fatti realmente accaduti nel periodo della Grande Carestia Irlandese e realizzato con la tecnica rotoscopica; l’ironico “Departure” di Aoífe Doyle e il delicato “Late Afternoon” di Louise Bagnall che affrontano entrambi il tema della vecchiaia, dei ricordi e dei legami familiari; lo stilizzato “The Line” di Dillon Brannick, sul rapporto padre-figlio in un momento di dolore.

Qui il sito del Festival:

www.irishfilmfesta.org