Nuovo bando per prendere un faro in affitto

Vi piacerebbe dormire in un faro, cullati dalle onde del mare e risvegliarvi in un posto unico? Adesso è possibile, grazie al bando – il terzo nell’ordine – varato dall’agenzia del Demanio e dal Ministero della Difesa per ridare vita a immobili in disuso secondo un modello di lighthouse accommodation. Presentato sulla nave scuola Amerigo Vespucci a Civitavecchia, il bando rientra nell’ambito del programma “Valore Paese-Fari” e ha l’obiettivo di recuperare alcuni gioielli del nostro bellissimo mare. Oltre a consentire allo Stato di garantire la tutela e il recupero di questi luoghi, il progetto offre anche una opportunità per sviluppare impresa e generare un ritorno economico e sociale.

Nel complesso si tratta di 17 strutture pubbliche che vengono concesse in affitto fino ad un massimo di 50 anni per realizzare attività di tipo turistico, attività ricettive e di ristorazione, ma anche percorsi ricreativi e didattici. La novità di questa edizione riguarda il coinvolgimento di regioni come Liguria e Marche e piccole isole della laguna veneta. L’elenco comprende 8 fari in gestione a Difesa Servizi e sono: il Faro di Porto Santo Stefano (GR) il Faro di Punta Lividonia, in Calabria il Faro di Punta Stilo, vicino Reggio Calabria, il Faro di Punta Alice, vicino a Crotone, e il Faro di Capo Rizzuto a Isola Capo Rizzuto (KR); in Sicilia ci sono il Faro Dromo Caderini a Siracusa, il Faro Punta Marsala sull’isola di Favignana (TR), il Faro di Capo d’Orlando a Messina e il Faro Punta Omo Morto a Ustica (PA).

Gli altri 9 beni, di varia tipologia, appartengono all’Agenzia del Demanio: nella Laguna di Venezia si trovano l’Isola di San Secondo e l’Ottagono di Ca’ Roman, in Liguria a Camogli (GE) il Faro Semaforo Nuovo, sul promontorio di Ancona il Faro del Colle dei Cappuccini; in Puglia quest’anno ci sono la Torre Monte Pucci a Peschici (FG) e la Torre d’Ayala a Taranto, mentre in Calabria la Torre Cupo di Corigliano Calabro (CS); chiudono il Faro di Riposto vicino Catania e il Faro di Capo Santa Croce ad Augusta (SR).

Il bando si chiuderà il 29 dicembre prossimo e ad avere la meglio sarà la qualità del progetto che conterà fino al 70% rispetto all’offerta economica, alla quale potrà essere assegnato un punteggio massimo del 30%. Per aggiudicarsi un faro, infatti, bisognerà presentare un progetto di riqualificazione che tenga conto del territorio e dell’ecosistema in cui la struttura è inserita. Finora sono state assegnate 24 strutture nei primi due bandi, un’operazione che ha portato a 17 milioni di investimenti diretti, 60 milioni di euro di ricaduta economica complessiva e un risvolto occupazionale che ha visto coinvolti oltre 300 operatori sul piano dell’occupazione. Insomma una bella opportunità per quanti vogliano mettersi in gioco e trasformare le bellezze del nostro Paese in qualcosa di unico.

Per maggiori informazioni è possibile consultare il sito dell’Agenzia del Demanio a questo indirizzo:

www.agenziademanio.it/opencms/it/consultazionipubbliche/valorepaesefari/.