All’interno, non troverete soltanto quello che da una guida ci si aspetta, ma proprio quello a cui non avevate pensato, con l’idea molto comune che ogni viaggio sia una vacanza.
Sapevate che il consolato neozelandese a Milano non si occupa di visti? Sapevate che rispondendo al test Skilled Migrant Category potrete capire quali tra le vostre skills professionali saranno considerate dall’altra parte del mondo, e di conseguenza quante possibilità avrete di trovare un lavoro soddisfacente?

La guida, oltre a definire i requisiti primi e fondamentali da possedere prima della partenza, quindi salute, buona condotta e buon livello di conoscenza della lingua inglese, vi catapulta nel mondo linguistico dell’ “attenzione creativa”, cioè la capacità di comprendere un inglese macchiato di scozzese, olandese, dialetti polinesiani, maori, cinese, giapponese eccetera, eccetera…

A partire dal clima, per finire alle pies, specialità culinarie di kiwiland passando per Wellywood – magari lì dove nessuno vi conosce vi vien voglia di diventare famosi – Paolo Re ci accompagna attraverso la geografia del luogo con tutte le informazioni pratiche sul trasferimento. Se non vi dovesse sembrare strano aprire un conto in banca in una kiwibank, inorridirete certamente all’idea di essere considerati Pakeha, cioè non maori dagli autoctoni. La spiegazione su come “importare” un animale domestico da una parte all’altra del mondo è così divertente che vi farà venir voglia di farvi il cane solo per trasportarlo in Oceania. E infatti l’Introduzione alla guida è proprio di Ox, il cucciolo della famiglia di migranti.

My family goes to Auckland. Come trasferirsi e vivere all'estero

✍ Consigliato: leggi la nostra Guida per andare a vivere in Nuova Zelanda! ☆

Ci si può fidare dei consigli di Paolo Re, certificati dalla sua pluriennale esperienza e che non lasciano nulla al caso, soprattutto niente su cui si rischia di essere fregati, nella ricerca di una casa, nella sua manutenzione, nel fare la spesa… In particolare qui le cose si complicano, trattandosi di una guida per trasferirsi: un italiano che vive altrove difficilmente può mangiare cibo straniero per più di un mese. Da questa riflessione nasce probabilmente il capitolo I prodotti italiani, dove trovarli e spendere il giusto.

Infine, se il sistema educativo è da lodare e iscrivere i figli a scuola è una soddisfazione, non si può dire lo stesso del sistema di trasporti di un luogo, Auckland, che è macchina-dipendente. Finalmente, su questo, si può quasi dire che tutto il mondo è paese. Arricchito da una raccolta di itinerari per conoscere l’intero arcipelago neozelandese, il testo ci parla come fosse un libro di storie e di avventure, scritto durante l’esperienza di trasloco, passo passo. Da vero insider, l’autore, innamorato del luogo, racconta la propria esperienza delineando al tempo stesso le caratteristiche di un paese ricco di possibilità, a più di 18.000 km dall’Italia.

Buona lettura e Haere mai (“benvenuti” in lingua maori) in kiwiland.

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