Nel libro è possibile consultare ben trenta nuovi casi di successo di brand community italiane, complete di interviste ai rispettivi manager, oltre a tredici regole essenziali per intercettare le nuove piazze digitali.

Giampaolo, quando e come è nata l’idea di scrivere il libro “Vendere con le community”?

La rete si sta popolando di community, il libro nasce dalla volontà di mapparle, di metterle a sistema, di comprendere in che modo sta cambiando il ruolo di questi nuovi mediatori digitali, che sono i community manager. Di fatto, in questa rivoluzione copernicana che afferisce al digitale, vengono coinvolte le realtà private, le ONG, le Pubbliche Amministrazioni più illuminate.

Quali sono gli argomenti trattati?

Nel libro parlo di community, ma in fondo ragiono sui nuovi lavori dei comunicatori digitali, a metà strada tra content curator e storyteller. Il nuovo community specialist o manager è colui che ha fiuto per ciò che accade in rete, è un “animatore” dell’ecosistema digitale: presidia il brand e la community ad esso associato e in qualche caso premia il coinvolgimento degli utenti più attivi.

vendere con le community copertina

Che riscontro stai ottenendo?

C’è molto interesse intorno al tema delle community. D’altronde il libro parte da un presupposto molto “social”: le community attecchiscono nel sottobosco dei social network, si moltiplicano in un’ottica social su Facebook, Twitter, Foursquare, LinkedIn e sempre più sui social fotografici come Instagram e Pinterest. Ma la tendenza è anche ad una moltiplicazione di piattaforme proprie, perché, nonostante l’attenzione delle aziende e degli utenti si concentri al momento prevalentemente su Facebook, si registra per i brand un valore percepito più alto tra gli iscritti alle community di marca, sia per quanto concerne i valori della marca che per quanto riguarda le opportunità di business.

Sul tuo blog (www.chefuturo.it) hai affermato che “la community salva il brand, ma lo sanziona anche”. Potresti spiegare meglio il concetto? Perché dovrebbe aiutarlo e contestualmente sanzionarlo?

Attraverso le community online i brand, siano essi multinazionali, Piccole e Medie Imprese, organizzazioni di Terzo Settore o ancora Pubbliche Amministrazioni illuminate sulla via del digitale, dialogano con i propri pubblici, intercettano clienti prospect, si posizionano, si rafforzano. In pratica vendono: prodotti o servizi, una certa idea del fare impresa, la propria vision, il proprio marchio.

Il tuo libro cerca di proporsi come una “cassetta degli attrezzi per operare in ambito digitale”, ci anticipi anche solo uno tra i più importanti “attrezzi” da considerare, per operare sul web senza incorrere in errori madornali?

Il più importante è l’ascolto, puntare sul business delle relazioni.

Il libro di Giampaolo Colletti è acquistabile al seguente link:

Vendere con le Community