Minorca è un isola sicura e pulita
Devo confessare una cosa: due delle prime cose che mi hanno fatto innamorare di Minora sono state la sicurezza dell’isola e il grande ordine e pulizia che regnano praticamente ovunque. Credo che molti di voi, soprattutto negli ultimi anni, sappiano bene cosa significhi vivere in città poco sicure e magari sporche e degradate. Furti in appartamento, rapine, scippi, violenze senza motivo e aggressioni sono ormai cronaca quotidiana con la quale ci si deve abituare a convivere malgrado gli sforzi delle forze dell’ordine.
Qui a Minorca scordatevi tutto questo. Quando vi parlano di Minorca come di un piccolo paradiso sappiate che si riferiscono anche all’aspetto che riguarda il rispetto delle regole del vivere civile. Qui, nel piccolo di un territorio di circa 700 chilometri quadrati dove vivono stabilmente poco meno di 90.000 persone, le norme di convivenza vengono rispettate nel bene di tutti e la vita ne guadagna in armonia e serenità.
Ci si ferma sulle strisce, si saluta chi si incrocia per strada, non si suona il clacson se un automobilista tarda un attimo a partire, non si gettano carte per terra, si rispettano le file. Sono piccole cose, ma indubbiamente rendono la quotidianità più gradevole.
Premetto: Minorca non è il Giardino dell’ Eden dove non succede mai nulla. Anche qui vengono commessi piccoli crimini, ma quasi sempre di piccola entità e molto marginali. Da quando ci vivo (circa 5 anni) non ho mai letto o sentito parlare di una rapina in banca, di uno scippo o di un attacco ad un portavalori. Qualche furto in appartamento, qualche cellulare rubato. Ma molto, molto rari. Anche perchè da un’isola è difficile scappare e qui le forze dell’ordine sono molto solerti. Pensate che nei piccoli paesini gli abitanti quando escono di casa non chiudono a chiave le porte e fanno lo stesso con le macchine dopo averle parcheggiate.
Vi racconto un episodio: una decina di anni fa, quando venivo a Minorca in vacanza, conobbi una ragazza italiana che aveva un ristorante a Fornells e viveva con il marito chef in una villetta in una zona isolata dell’isola (Puig de Sa Roca). Un giorno torna a casa dopo il lavoro e trova la finestra scassinata: qualcuno era entrato e aveva rubato lo stereo e la televisione. Chiama la Guardia Civil, in 5 minuti arrivano. Entrano e dopo aver verificato l’accaduto si guardano tra di loro e uno dei due chiede all’altro: controlla se Pedro è per caso uscito dal carcere. L’altro controlla: “sì è uscito due giorni fa”. Salutano e salgono in macchina. Dopo due ore ritornano per dire che sono andati a casa di un “potenziale reo” e che avevano trovato da lui la refurtiva. La mia amica poteva passare in caserma per ritirarla quando voleva. Per farla breve: Minorca è piccola, ed è difficile farla franca.
E dopo la “Polizia” (in questo caso la Guardia Civil) voglio terminare parlandovi della pulizia. Qui ci tengono molto. Ma molto. Non solo a tenere puliti cittadine e paesi e a fare una raccolta differenziata molto attenta ma anche e soprattutto le spiagge (d’estate passano quasi quotidianamente dei ragazzi con un retino e un sacchetto al mattino presto a raccogliere lo sporco) e la campagna. Ve ne accorgerete visitandola. E’ una forma di rispetto e di amore. Per l’ambiente, per chi ci vive e per chi la sceglie come meta per la propria vacanza. Non a caso Minorca è stata dichiarata dall’Unesco Riserva della Biosfera nel 1993.
Mercadal, Minorca, Isole Baleari
Alessandro Castagna