“In tutti i sensi”: il libro di Marta Telatin

Di Nicole Cascione

 

Poetessa, scrittrice, pittrice, insomma un’artista a 360 gradi, Marta Telatin, padovana di origine, che nel corso della sua vita ha imparato ad affrontare ostacoli ben più grandi di lei, con ottimismo, forza di volontà e soprattutto con i colori. Autrice di numerosi testi di poesia, ha scritto da poco il suo primo racconto in prosa, “In tutti i sensi”. Un libro in cui racconta “come vede” dopo aver perso la vista all’età di 13 anni”: un mondo fatto di bolle colorate e di 20 sensi, attraverso cui conoscere e indagare il mondo.

Marta, hai da poco scritto “In tutti i sensi”, il tuo primo racconto in prosa. Quando e com’è nata l’idea di dare vita a questo libro?

L’idea nasce tre anni fa, quando il desiderio di mettere in comune la mia esperienza di vita e di lavoro diventava sempre più grande. Da subito doveva essere un manuale, un saggio, ma con il tempo, la rilettura e la riscrittura ha cominciato a cambiare forma fino ad approdare a quella di una storia.

Nel tuo libro vengono descritti tutti i sensi che possediamo, non solo i 5 più conosciuti. Ne hai individuati più di 20.

In questo libro racconto “come vedo” dopo aver perso la vista all’età di 13 anni. Con il tempo, il vivermi, gli studi e le ricerche all’Università sui sensi e “l’ascolto del corpo”, ho cercato di spiegare il sesto senso, individuando altri 16 “sensi” che raccontano le sfaccettature con le quali percepiamo il mondo. Il sesto senso è come un fiume e gli altri 16 sensi i suoi affluenti. Il libro vuole far capire come sia importante e fondamentale far interagire tra loro tutti i sensi per com-prendere noi stessi, gli altri e l’ambiente che ci circonda in maniera più completa.

Marta Telatin

“In tutti i sensi” racconta la tua vita e il modo in cui hai affrontato le difficoltà che ti si sono presentate. Alla fine però il messaggio che lanci è più che positivo: la disabilità non come un punto di debolezza, ma come un punto di partenza per esprimere se stessi e per scoprire le proprie capacità.

Credo che qualsiasi diversità possa essere uno stimolo per migliorarsi e migliorare, ma per fare questo la cornice, lo sfondo in cui vivi è fondamentale. L’accettazione da parte dei genitori, gli strumenti che ti donano per potercela fare oltre al carattere personale, sono le chiavi giuste per aprire le varie porte che ostacolano il cammino.

Quindi sì, per me la disabilità è stata uno sprono, un punto di forza, anche se il percorso per arrivare a dire questo, non è stato semplice. Forse però l’ottimismo che ha sempre fatto parte di me è stato l’ingrediente “segreto”.

Oltre alla poesia, ti dedichi anche alla pittura. Raccontaci qualcosa in più.

Su uno dei miei libri di poesie, “L’allenasogni”, Davide Di Rosolini, un mio carissimo amico cantautore, disse che quando scrivo sembra che io stia dipingendo. Proprio perché non sottovaluto mai quello che mi viene detto, ho cominciato a pensare che non sarebbe stato male provare a giocare con i colori a modo mio. Ho comprato una tela e dei colori acrilici e ho cominciato a giocare con le mani, il colore e quello che avevo voglia di dire attraverso il movimento sulla tela.

L’ho chiamata: poesia astratta da arredare, la cura del colore.

So che colori compro, ma poi non metto nulla per distinguerli, nessuna scritta in braille. Prendo a caso i barattoli e mescolo il tutto sulla tela. Come se i colori si chiamassero tra di loro. Sono quadri tattili perché uso molto colore, si possono guardare con gli occhi e col tatto. È l’osservatore a dargli un titolo personale. L’idea è di lanciare colore addosso a chi li guarda.

Il mondo visto da te è un mondo fatto di tante bolle colorate. I colori possiamo dire essere i protagonisti della tua vita.

I colori sono tutto il mio mondo. Attraverso di loro do un’identità ai luoghi e alle persone. Mi piace dare un colore a tutte le persone che incontro. Sono la stretta di mano, la voce, il modo di fare che me lo trasmettono. Anche le città che visito diventano un colore. Ogni colore ha un significato, una spiegazione.

Organizzi anche dei laboratori nelle scuole per insegnare ai più giovani ad utilizzare tutti i sensi e non solo la vista, il senso più usato e abusato. Raccontaci come si svolgono questi laboratori.

I laboratori che propongo sono dei momenti per comprendere l’importanza di tutti i nostri sensi. Svolgo queste attività nelle scuole, in carcere e in alcune associazioni culturali. Dopo una parte introduttiva, durante la quale spiego i 23 sensi, comincio a proporre giochi, attività, da bendati così da concentrare mente e corpo su tutte le percezioni e sensazioni che nascono in noi. Al termine di ogni attività, i partecipanti possono scrivere tutto quello che gli passa per la testa: una poesia, un racconto, una lista di parole. È bello leggerli e confrontarli, osservare molti punti di vista differenti.

Sin da subito hai riscontrato grande successo. La ristampa conterrà anche delle novità.

La ristampa avrà molte novità: la prima è che me lo pubblica la mia storica casa editrice, ci saranno un po’ di aneddoti in più, ci sarà un senso in più e qualcosa da colorare…anche per gli adulti!

Quali sono i tuoi progetti futuri?

Sto scrivendo un libro per bambini…una sfida? Una nuova avventura? Tutte e tre!

Intanto girerò lo stivale con il mio reading “È tutta colpa del tiramisù”, titolo anche della nuova raccolta di poesie e continuerò a presentare “In tutti i sensi”. Entrambi editi da Rapsodia Edizion.

Dove è possibile trovare ed acquistare “In tutti i sensi”?

Il mio libro sarà ordinabile in tutte le librerie, in tutti i rivenditori online, scrivendo direttamente a me: marta.telatin@gmail.com o alla mia casa editrice: info@miriagono.it.