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Andrea Colombo: a Minorca apre il ristorante “Ciao Belli” per riunire la sua famiglia e trovare la tranquillità

Andrea Colombo: a Minorca

Andrea Colombo di “Ciao Belli” a Minorca si racconta

di Gloria Vanni

Nome: Andrea

Cognome: Colombo

Nato a: Gallarate (Varese)

Professione prima di venire a Minorca: manager nel settore della ristorazione

Professione a Minorca: imprenditore nel settore della ristorazione

Per me il mondo si divide in due: spiriti sedentari e animi vagabondi. Io appartengo al secondo gruppo e pure Andrea Colombo. Forse perché la sua mamma è svedese e gli ha trasmesso l’amore per la natura mescolato a insolite passioni per la musica, il divertimento, lo sport, la moderazione. O forse tutto questo è solo farina del suo sacco…

Classe 1986, fresco di diploma all’Istituto Alberghiero De Filippi a Varese, Andrea non ci pensa un attimo a crogiolarsi nelle comodità di casa e nel 2003 va a lavorare come cameriere e barista a Gran Canaria.

La sua scelta è trascorrere l’inverno al caldo – Canarie, Miami, New York -, e l’estate nel Mediterraneo. A Palma di Mallorca, per esempio, si occupa delle pubbliche relazioni del Disco Club Titos, la discoteca più internazionale dell’isola. Così è fino al 2010 quando decide di andare dall’altra parte del mappamondo, in Australia. A Sidney si ferma ben 18 mesi e lo ritroviamo capo barista da Hugos Manly, ristorante italiano situato in una scenografica posizione al Manly Wharf.

Andrea viaggia e, nonostante la giovane età, ha idee chiare su come deve essere la sua carriera professionale: esperienze diverse in locali molto qualificati. Le sue ambizioni personali sono permeate da un forte senso della famiglia e, in occasione di una vacanza a Gran Canaria, trova un ristorante da aprire a Playa del Inglés, la zona turistica più famosa di Maspalomas. Inizia così l’epoca del Mamma Mia, avventura che va a gonfie vele, come racconta:

«Era una proposta di cucina italiana senza pizza. Eravamo in tre: mio fratello Antonio in cucina, Stefano, un caro amico, e io. Siamo andati avanti due anni e mezzo, poi anche Gran Canaria ha iniziato a starmi stretta: mi mancavano l’avventura e il viaggio! Decidiamo di vendere il locale e ognuno va per la sua strada. Ricevo un’offerta dal Casa Tua a Miami Beach, ristorante italiano con club privato e cinque suite. Ero super eccitato da questa opportunità di lavoro!».

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In quattro anni, ricopre tutti i possibili ruoli e non ha esitazione a lasciarlo quando il Forte dei Marmi a Miami South Point, ristorante creato dallo chef Antonio Mellino – 2 stelle Michelin con il suo 4 Passi a Nerano, borgo della penisola sorrentina -, gli offre la posizione di general manager.

Sul lavoro Andrea incontra Francesca, Cupido lancia la sua freccia e si sposano a Miami il 28 aprile 2016. Undici mesi dopo nasce Eva. Vivere negli Stati Uniti, a Miami in particolare, significa lavorare tanto, guadagnare bene, sapere che tutto o quasi ruota attorno al denaro e comunque è difficile aprire un proprio ristorante.

«Passano gli anni, abbiamo voglia di cambiare e sentiamo la necessità di avvicinarci all’Italia e ai nostri genitori. Io amo le Baleari e dico a Francesca: andiamo a Minorca! Nel 2018 siamo a Cala Blanca, affittiamo un appartamento e stiamo sull’isola 45 giorni per capire come ci sentiamo e per vedere cosa è possibile fare. Giro, parlo e un giorno arrivo a Playa Son Xoriguer dove c’è un locale che sembra aspettare solo me. Ho un progetto: unire la mia famiglia. Voglio creare qualcosa per stare insieme e lavorare insieme con i miei fratelli, Antonio e Jonas», precisa Andrea.

La burocrazia statunitense impone che, una volta presa la residenza, per prendere il passaporto devono passare altri 5 anni e bisogna stare almeno 6 mesi all’anno negli Usa. Quindi fino al 2022 Andrea deve trascorrere 6 mesi negli Usa. Così è. Andrea lavora sul progetto di Ciao Belli sui social media e nella primavera del 2019 è pronto a tornare quando una tragedia colpisce la famiglia Colombo: Antonio muore improvvisamente per un attacco di cuore.

Doveva essere lo chef e Andrea aggiunge: «Ho pensato che in suo onore dovevo tirare fuori gli attributi e continuare anche se la voglia di abbandonare il progetto era tanta». Ciao Belli apre il 31 maggio 2019, con lo chef pugliese Pasquale, per tutti Paco, in cucina, e Francesco, artista delle pizze.

L’idea è semplice: massima cura della qualità del prodotto e attenzione al servizio. Aperto a mezzogiorno e sera 7 giorni su 7, il ristorante accoglie 70 persone e la regola per Andrea è che il «99% dei clienti deve avere una ottima esperienza sia a livello culinario che di servizio». Dato che la perfezione non è di questo mondo, non è il caso di cercare il 100%.

Quali sono le novità 2020 del Ciao Belli, menu e staff al 100% italiani?

«Abbiamo un nuovo pizzaiolo, Luca, e facciamo nuovi impasti, la pasta fresca con lo zafferano per esempio. Poi, abbiamo preso un pezzo della terrazza a fianco e quindi abbiamo più spazio all’aperto. La prenotazione non è obbligatoria ma è consigliata».

Andrea perché Minorca e non un’altra isola delle Baleari?

«Perché Minorca è meno costruita, meno di massa e più naturale. Di fianco a me c’è la signora che fa formaggio fresco ogni giorno: è straordinaria e spero continui a lungo. È l’isola della calma. Il mio sogno è comprare un giorno una fattoria e fare una piccola pizzeria d’asporto in centro Ciutadella. Vorrei solo avere il giusto per condurre una vita tranquilla e il mio futuro lo vedo a Minorca. Penso che la qualità di vita sia più importante dei soldi. Voglio che mia figlia abbia una mente aperta e Minorca mi sembra il luogo ideale per crescere in modo naturale».

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Cosa ti piace di Minorca?

«Mi piace tutto! Amo andare a pescare e pratico tutti gli sport d’acqua in un mare mare che è uno dei più belli al mondo. Mi piace la gastronomia che è a base di ingredienti sani. Mi piace anche la gente che vuole stare tranquilla. Siamo entrati con molta umiltà: siamo una famiglia e abbiamo bisogno di un’isola così che è in primo luogo semplicità e natura».

Ho la sensazione che mamma Lena abbia trasmesso ai suoi figli il Lagom” svedese, cioè la ricerca della moderazione e dell’equilibrio in quello che si fa. Letteralmente lagom significa “la giusta quantità”. L’idea è che sia possibile raggiungere un equilibrio con il mondo senza stravolgere la nostra vita ma solo moderandoci. Questo mi arriva quando Andrea dice: «Non voglio più fare lo schiavo nel sistema, voglio godermi la vita. Il prossimo inverno sarò a Miami e gestirò uno dei quattro ristoranti Porto Cervo a Fisher Island, l’isola con il codice postale più ricco degli Stati Uniti. Ma so che conterò i giorni che mi separeranno dalla mia isola del cuore, Minorca appunto».

Alla fine penso che la gratitudine sia proprio una bella cosa. Essere grati di ciò che abbiamo, godercelo e viverlo prima di passare ad altro, così l’equilibrio sostituisce lo spreco. Grazie, Andrea!

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