Autore Topic: Vivere il sogno nelle Filippine, occasione unica.  (Letto 186569 volte)

SergioBalacco

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Re:Vivere il sogno nelle Filippine, occasione unica.
« Risposta #240 il: 17 Settembre 2012, 21:47:05 »
Ciao a tutti, mi chiamo Enzo
ho vissuto in Filippine per tre anni, e mi sono anche sposato con una filippina.
Con mia moglie, che parla perfettamente italiano, sono tornato in Italia da sei mesi; è stato fatto per lavorare e risparmiare un piccolo capitale per aprire un attività commerciale di vendita alimentare non deperibile nella città dove abbiamo casa in Filippine. Pensiamo di ritornare in Filippine definitivamente per settembre 2013 o quanto prima. Ci piacerebbe portare con noi una copia italiana che abbiano desiderio di trasferirsi in Filippine. Offriamo aiuto logistico, collaborazione nel risolvere problematiche di inserimento, cercare casa, proponiamo società per aprire l'attività alimentare. I capitali necessari sono bassi e affrontabili per chi ha lo stimolo per una vita completamente diversa dalle realtà italiane. Se vi interessa ci contatti  vinges@fastwebnet.it  per informazioni anche generali sulla vita in Filippine.
Ciao Enzo
Tanto per dare un'idea, quando parli di capitali bassi a quanto intendi?
Ogni pensiero deriva da una sensazione frustrata. (Émile M. Cioran)
Per colpa di qualcuno non rispondo piu' alle email se prima non vi siete identificati per MP! Grazie
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Enzo v

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Re:Vivere il sogno nelle Filippine, occasione unica.
« Risposta #241 il: 18 Settembre 2012, 02:15:34 »
Salve Sergio.
bella domanda la tua e anche giusta.
Be io ti posso rispondere che per il negozio ben fatto basterebbero 15000 - 20000 euro e darebbe un buon reddito.
Per la vita è tutto molto soggettivo: dove si vuole vivere in una casa di legno, in un appartamento, in una villa con piscina. Alimentazione mangi prodotti di importazione o mangi filippino, ci si veste firmati o con una maglietta e un pantaloncino anonimo, che vita si vuole fare andare in posti meravigliosi col mare da bere in Hotel 5 stelle, oppure ci si accontenta di vivere decorosamente e andare al mare senza pretese e magari un viaggio di una settimana ogni tanto in bei posti.
Tutto molto soggettivo; io personalmente posso dirti che con 600 euro al mese vivo più che decorosamente con mia moglie e la sua bambina. Se ci si vuole mettere in gioco, se si vuole tentare una vita tranquilla e diversa da come viviamo in italia si può fare e se si hanno un po' di soldi si può vivere bene senza investire 50000 - 150000 euro in pseudo resors su spiaggie fantastiche da avviare nel turismo. Quale turismo? Dall'Italia in Filippine o con filippini che non hanno un pesos in tasca!

SergioBalacco

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Re:Vivere il sogno nelle Filippine, occasione unica.
« Risposta #242 il: 18 Settembre 2012, 12:35:34 »
Salve Sergio.
bella domanda la tua e anche giusta.
Be io ti posso rispondere che per il negozio ben fatto basterebbero 15000 - 20000 euro e darebbe un buon reddito.
Per la vita è tutto molto soggettivo: dove si vuole vivere in una casa di legno, in un appartamento, in una villa con piscina. Alimentazione mangi prodotti di importazione o mangi filippino, ci si veste firmati o con una maglietta e un pantaloncino anonimo, che vita si vuole fare andare in posti meravigliosi col mare da bere in Hotel 5 stelle, oppure ci si accontenta di vivere decorosamente e andare al mare senza pretese e magari un viaggio di una settimana ogni tanto in bei posti.
Tutto molto soggettivo; io personalmente posso dirti che con 600 euro al mese vivo più che decorosamente con mia moglie e la sua bambina. Se ci si vuole mettere in gioco, se si vuole tentare una vita tranquilla e diversa da come viviamo in italia si può fare e se si hanno un po' di soldi si può vivere bene senza investire 50000 - 150000 euro in pseudo resors su spiaggie fantastiche da avviare nel turismo. Quale turismo? Dall'Italia in Filippine o con filippini che non hanno un pesos in tasca!
Sono in Vietnam dallo scorso anno, lo stile di vita dei vietnamiti non e' molto diverso da quello dei filippini, parlo della gente comune, rurale, di quella che si arrabbatta tutti i giorni anche 18 ore al girorno per dar da mangiare alla famiglia. Il filippino e' piu' povero? Forse, o forse no. I filippini vanno all'estero a lavorare, i vietnamiti del sud al massimo aspirano a trasferirsi in USA o in Francia guarda caso negli unici paesi dominatori che loro hanno cacciato a calci in cu....
Eppure capiscono che si sta meglio li.
Il filippino e' piu' ricco nella sua poverta', non hanno ancora recepito lo stile di vita del SEA's cittadino medio probabilmente o forse si e pure superato. I filippini possono permettersi le jeepney che i Vietnamiti si sognano e al massimo aspirano ad una motoretta col cambio automatico che porti almeno 6 persone (sei, ho scritto sei)... altri mondi.
Il grosso problema delle Filippine e' l'isolamento. Tante belle isole, solo un paio veramente adatte a insediamenti industriali, sono poche le aziende americane e europee che hanno deciso di investire nel paese, i trasporti innazitutto, il costo della vita, le tasse altissime per un paese del terzo mondo.
Troppo alte per trovare veramente una buona soluzione.
Ho un amico che si e' installato in un'isola da qualche parte vicino a Cebu, un resort, bello spazio, ben messo clienti pochi, son tre anni che chiudono il bilancio con quattro lire di utili. Non sanno se resteranno aperti il prossimo anno, con la crisi in Europa e America potrebbero arrivare i cinesi ma non ci sono certezze, meglio chiudere?
Dura la vita, dura ovunque si vada, servono investimenti e servono anche i clienti. Allora a quel punto meglio andare in una localita' alla moda, altro che pace e tranquillita', meglio il rumore di Kuta che la tranquillita' di Cebu, almeno alla fine del mese ci si arriva!
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Re:Vivere il sogno nelle Filippine, occasione unica.
« Risposta #243 il: 18 Settembre 2012, 14:04:14 »
Salve Sergio,
mi sembra che alla fine siamo sulla stessa linea: non buttare via soldi in attività poco reali.
Ci sono parecchi italiani, copie e singol che stanchi e stressati dal nostro modo di vivere e da un futuro buio sarebbero disposti ad andare all'estero. Io penso che sia assurdo e oltremodo pericoloso usare gli unici risparmi o un capitale ottenuto dalla vendita della propria casa e investirli in un resort (vedi il tuo amico). Non sono fiori certi ma certamente sono spine dolorose perchè se non funziona rimani col c..o per terra.
Certamente se queste persone hanno la volontà di partire io consiglio una piccola attività con pochi capitali giusto che se funziona ricavi il necessario per vivere; il resto dei soldi in banca con titoli che danno anche se pochi degli interessi e i tuoi soldi sempre disponibili. Vivere tranquilli in un posto che non ti ammazza coi ritmi e le tasse come in italia. é una scelta di vita che può dare veramente molte soddisfazioni

Stratos58

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Re:Vivere il sogno nelle Filippine, occasione unica.
« Risposta #244 il: 24 Settembre 2012, 18:16:31 »
Ciao a tutti,

il prossimo dicembre tornerò per la 4^ volta nell'arcipelago per un periodo di 3 mesi per porre le prime basi del successivo e definitivo trasferimento.

I problemi sono moltissimi ....  ma chi ha più esperienza del sottoscritto potrà dare i giusti suggerimenti di "normale e giustificata prudenza", che deve essere la base di una scelta di vita che comporta un cambiamento radicale, o quantomeno, un reinventarsi la proria vita da quanto i parametri "occidentali" ci hanno educato e fromato.

Chi volesse contattarmi per scambiare opinioni ed esperienze vissute, può scrivermi a Stratos58@gmail.com ...

Ciao a tutti.

marcosimeone

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Re:Vivere il sogno nelle Filippine, occasione unica.
« Risposta #245 il: 01 Ottobre 2012, 11:37:03 »
Buongiorno a tutti.
Mi chiamo Marco, ho 58 anni, conosco le Filippine da oltre 20 anni e da 2 ho il permesso di residenza permanente. Vivo a Panglao (Bohol) dove ho preso in affitto per molti anni, una bella villa affacciata sul mare.
Ho letto tutto quanto è stato scritto in questo forum sulle Filippine sia in positivo che in negativo e mi sembra che il quadro sia sostanzialmente realistico.
Personalmente ho visto questo Paese passare da una economia assolutamente depressa alla attuale formazione di un ceto medio relativamente benestante e desideroso di godere di tutti quegli agi che noi occidentali avvertiamo ora come superflui.
Da qui nasce il nostro sogno di ritirarci in posti ancora "vergini" possibilmente con mari cristallini, spiagge bianchissime e tante palme, dove vivere con il poco che si può ricavare da una attività commerciale, generalmente turistica.
Questo sogno è ancora realizzabile nelle Filippine ?
Sinceramente direi di andarci molto cauti. Il progresso economico delle Filippine è in larga misura dovuto al turismo sia interno che si rivolge a strutture modeste che internazionale, intercettato dalle grandi strutture il cui capitale è generalmente in mano straniera.
In questo mercato, pertanto, si sono riversati sia piccoli investitori, anche filippini, che hanno costruito miriadi di resorts che i grossi capitali interni ed internazionali, con la costruzione di impiani anche a 5 stelle e carissimi.
La mia personale sensazione è che l'offerta ecceda al momento la domanda.
E' vero che il Governo Filippino ha varato una campagna di investimenti, soprattutto in materia aeroportuale, per implementare il turismo ma se ciò avesse successo credo che avremmo un turismo di massa, normalmente monopolizzato dalle grandi strutture ricettive.
In sintesi voglio dire che investimenti di modesta portata in campo turistico potrebbero avere ancora marginali possibilità di guadagno, mentre il turismo in futuro sarà in mano solo al grande capitale.
Del resto, per capire questo, basta fare un giro per l'isola di Panglao e vedere con i propri occhi il sorgere di complessi alberghieri di standar occidentale ed i progetti di ristrutturazione dei resort esistenti che preannunciano il sorgere di grattacieli affacciati sul mare al posto delle romantiche capanne di legno e paglia.
Tutto questo distruggerà l'ambiente ? Certo, ma non possiamo impedire ai filippini di provare il piacere del benessere economico di cui noi abbiamo a lungo goduto, fino a stancarcene.
In definitiva concludo dicendo che le Filippine sono un Paese magnifico dove vivere a contatto con gente ancora semplice e disponibile e di una natura meravigliosa ma che è meglio viverci avendo a disposizione una rendita anche modesta (attualmente i filippini ti considerano "ricco" se disponi di una rendita mensile pro capite di circa Euro 750,00) limitando gli eventuali investimenti turistici ad operazioni "mordi e fuggi" e senza tagliare i ponti con l'Italia.
Sarò felice di incontrare tutti gli italiani di passaggio a Panglao, per un eventuale approfondimento del discorso.

bruno22

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Re:Vivere il sogno nelle Filippine, occasione unica.
« Risposta #246 il: 06 Ottobre 2012, 17:55:49 »
ciao a tutti
mi chiamo Bruno ho 50 anni sposato con una filippina  e 1 figlia di 14 anni.
conosco abbastanza il paese e abbiamo già la casa la.
abbiamo anche noi la voglia di trasferirci nelle filippine.
dovremo trovare ancora il modo visto che per la pensione non se ne parla per molti anni ancora.
chi ha voglia di scambiare idee è il benvenuto.
la mia email è:  bruno.tealdi@fastwebnet.it 

SergioBalacco

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Re:Vivere il sogno nelle Filippine, occasione unica.
« Risposta #247 il: 07 Ottobre 2012, 01:56:08 »
comunque lasciate che ve lo dica, ma che caxxo ci andate a fare nelle Filippine ? E' un paese sovrappopolato (la loro esportazione principale sono per l'appunto i Filippini, ogni anno se ne filano via un par de' mioni) che vive di rimesse dall'estero e con un serio problema di poverta' e violenza (ci sono le guardie armate davanti ad ogni hotel e negozio).

Concordo in pieno, davanti ad ogni Banca a Manila Makati ci sono 2 tizi con i fucili a pompa, la sicurezza è all'ultimo posto nelle Filippine, non confondetevi con la Thailandia dove puoi dormire di notte nel vicolo più buio di Bangkok zuppo di Euroni/Bath nelle tasche e la mattina ti lazi che ce li hai ancora tutti fino all'ultimo centesimo.

Continuo a pensare che oggi come oggi vivere nelle Philippines non sia il luogo adatto.
leggete due commenti di chi ci vive o chi ha vissuto.
Chi vive li oggi si e' trasferito anni fa, quando la situazione non era quella di oggi e c'erano ancora grandi possibilita' di sviluppo. Oggi e' cambiato tutto, sia per i contrasti interni sociali e politici, sia per i risvolti dovuti alla caduta del turismo. Le Ohilippines vivono di turismo e rimesse degli oltre 18 milioni di filippini che lavorano all'estero, senza di quelle risorse morirebbero quasi tutti di fame.

Poi ognuno e' artefice della propria vita, ci faccia quello che vuole ma, viaggiatore avvisato, mezzo salvato.
Buena suerte
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sergio_ganassini

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Re:Vivere il sogno nelle Filippine, occasione unica.
« Risposta #248 il: 07 Ottobre 2012, 23:52:05 »
Ciao a tutti, si è vero che ci sono security guards  ovunque (non solo davanti alle banche o ai maggiori negozi di Metro Manila) ma non concordo assolutamente sul fatto che ci sia tutta la delinquenza che si vuole far credere con i vostri commenti. La delinquenza è comune a quella che si trova in una qualsiasi altra metropoli italiana, europea o americana che sia. Se non state nelle grosse città troverete (probabilmente più facilmente che qui in Italia) gente affabile ed onesta. Non è assolutamente vero che le Filippine vivono di turismo e che attualmente ci sia stata una caduta dello stesso poiché questo ramo è in via di sviluppo, il turismo occidentale di massa non ha ancora raggiunto il Paese ed infatti le strutture adeguate sono ancora pochissime. Non credo che a Bangkog qualcuno possa azzardarsi a dormire di notte (e nemmeno di giorno) in un vicolo buio con le tasche zuppe di "Euroni/Bath" e svegliarsi al mattino con tutto fino all'ultimo centesimo... credo che sarà eventualmente un problema ed una fortuna svegliarsi (vivo) !! Ma d'altronde non sareste al sicuro nel farlo nemmeno a Roma o Milano o qualsiasi altra città. Verissimo che le Filippine sono un paese con seri problemi di pvertà, la calasse media pare si stia formando in questi ultimi anni.
Vero anche che un po ovunque ci sono gli NPA (comunisti filippini, ribelli dato che il comunismo in quel Paese è fuorilegge). Io personalmente ne ho incontrati e conosciuti moltissimi ma non hanno mai dato fastidio. Nei miei post precedenti ne ho parlato abbastanza a lungo, chiedono denaro alle grosse compagnie straniere ma ai privati cittadini ed ai turisti non anno mai rotto le p.... ! Al sud in Midanao e dintorni ci sono le bande mussulmane più o meno simpatizzanti di Abu Sayaf (fazione filippina di Alcayda) e quelli sono pericolosi davvero. Basta sapere cosa si vuole fare e dove si vuole andare ed anche il sud torna frequentabile, io laggiù (in Mindanao intendo dire) non ci tornerò sicuramente dato che proprio per Abu Sayaf sono dovuto rientrare in Italia ma di sicuro a breve ritornerò definitivamente a vivere in Filippine con la famiglia. Ciao

Stratos58

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Re:Vivere il sogno nelle Filippine, occasione unica.
« Risposta #249 il: 09 Ottobre 2012, 09:25:34 »
Sono convinto che nessuno sottovaluti i problemi ed i rischi, ma sinceramente non mi piacciono i commenti che sottintendono l'aver dimenticato da dove proveniamo, come se la nostra italica terra non fosse fornace di immigrazione mondiale e povertà diffusa sino allo scoccare degli anni 60-70 ( http://it.wikipedia.org/wiki/Emigrazione_italiana ), primo effettivo boom economico nazionale dopo la seconda guerra mondiale che ci ha consentito di rinfrancare le nostre condizioni sociali generali.

Senza dimenticare che tuttora, anno Domini 2012, la nostra cara Nazione soffre per parti territoriali di condizioni socio-economiche da sottosviluppo e malavita generalizzata ( mafia autotocna e di importazione cinese, rumena ed albanese, camorra, andrangheta, sacra corona unita .... mala del brenta, nonchè diffusa immigrazione clandestina, malaffare imprenditoriale etc etc etc ...)

Parlare poi di sovrapopolazione del "caso Filippine" quando abitiamo in un pianeta che ha toccato i 6 miliardi di essere umani quando allo scoccare dell seconda guerra mondiale, ovvero "soli" 70 anni orsono", la popolazione mondiale non raggiungeva i 2 miliardi di allora, mi sembra del tutto semplicistico e riduttivo, come se in Italia i 29 milioni di abitanti della Pianura Padana, che è meno di un terzo del territorio nazionale, fosse un paradiso di distese verdi con una densità d'abitanti ed insediativa per km / quadrato da far invidia agli altri.

Non di meno l'arcipelago delle Filippine ha una sommatoria di problemi socio-economici da non sottovalutare, soprattutto per chi non ci è nato e cresciuto, ed ora vuole trasferirsi là, ma credo anche che i problemi nell'arcipelago non siano di più di quanto riscontabile in altri paesi dell'area ancora soggiogati da dittature e povertà diffusa.

Poi, per carità, la vità è fatta di sentimenti ed episodi di vita vissuta nel momento in cui ci si trova a viverli anche solo per casualità randomica, qui in Italia come in qualsiasi altra parte del mondo, e ciascuno avrà il modo di agire secondo capacità proprie ed esperienze del passato che sono bagaglio personale.

Non per nulla il dialogo su questo thread è fatto proprio in funzione di scambio di esperienze vissute, e che possono essere condivise con gli altri per aiutare a non commettere banali errori di sottovalutazione dei problemi.

Anche questa è una delle funzioni della rete telematica mondiale.

A tutti, la buona giornata.




 
« Ultima modifica: 09 Ottobre 2012, 09:36:46 da Stratos58 »

SergioBalacco

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Re:Vivere il sogno nelle Filippine, occasione unica.
« Risposta #250 il: 09 Ottobre 2012, 11:10:42 »
Sono convinto che nessuno sottovaluti i problemi ed i rischi, ma sinceramente non mi piacciono i commenti che sottintendono l'aver dimenticato da dove proveniamo....
Nessuno sottovaluta i problemi e i rischi di un paese che ancora oggi sta affrontando tumulti di piazza, terrorismo ad alto rischio in particolare a Mindanao e altre isole anche al nord.
In piu' mettiamoci che le Philippines sono la terra madre di tutti i tifoni e uragani del sudestasiatico e abbiamo una bella picture di quello che c'e' di fronte.

Pero' non sono d'accordo quando metti ad imperituro ricordo le nostre origini di emigranti, quelli che negli anni bui della storia d'Italia sono partiti dal Paese alla ricerca di fortuna e lavoro per crescere le proprie famiglie. Stiamo parlando di situazioni abbastanza differenti.

E non capisco come possa essere importante confrontare la popolazione dell'arcipelago con quella italiana, frutto quest'ultima di continue migrazioni in un senso e nell'altro che le Philippines nemmeno si sognano perche' il loro e' un flusso con ritorno, la maggior parte dei filippini parte e va all'estero a lavorare, poi quando ha risparmiato abbastanza torna. Considera che il Paese vive delle rimesse che gli espatriati eseguono dall'estero per circa il 50% del PIL (non lo dico io, chi sono poi? Lo scrive l'IMF e viene riportato da diversi media).
La verita' e' che quel Paese come molti nell'area non ha saputo cogliere al volo la mano tesa dalle tigri della regione, Cina in testa, che hanno trainato per oltre un decennio la crescita di tutti i paesi con esclusione appunto delle Philippine che non hanno attratto capitali esteri, ivestimenti copiosi, gente e flussi immigrativi, sono rimaste in qualche modo ferme al palo.
Ferme perche' tutti i governi che si sono succeduti non sono stati capaci di fermare il terrorismo del nord, gli alqaedisti del sud, le tensioni sociali in tutto il paese, le differenze di classi sociali che sono ancora molto forti e sentite dalla popolazione.
Personalmente ho visto filippini girare con RollsRoyce da mezzo milione di dollari e nello stesso tempo gente a piedi nudi che camminava al fianco.
Quando il paese sara' capace di ridurre l'enorme forbice che esiste fra i troppo ricchi e i troppo poveri ne riparliamo. In tutto l'arcipelago gli stranieri (intendo europei e americani e non provenienti dalla regione) sono meno di centomila. Ben altri numeri abbiamo in Italia dove gli alieni rappresentano ormail il 7% della popolazione.

Io non vivo in italia come sembrerebbe tu sia, in questo momento sono in Vietnam, meno di 300 miglia a ovest dalle Philippines.

« Ultima modifica: 09 Ottobre 2012, 11:12:10 da SergioBalacco »
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« Risposta #251 il: 09 Ottobre 2012, 13:54:24 »
"....E non capisco come possa essere importante confrontare la popolazione dell'arcipelago con quella italiana, frutto quest'ultima di continue migrazioni in un senso e nell'altro che le Philippines nemmeno si sognano...."
____________________________________________________________________________________________________

I filippini che noi conosciamo, così come la lingua che parlano (il tagalog) sono esclusivamente il frutto delle continue immigrazioni di Malesia, Cina, Giappone, Spagna, USA etc. etc. (per vedere la popolazione originaria dovreste fare un salto nelle foreste a guardare le popolazioni tribali come ad esempio i Dumagat, Tboli, Igorot e moltissime altre che sarebbe troppo lungo elencare, che i filippini chiamano "Ita") Concordo con te che la maggior parte degli emigranti filippini dopo aver risparmiato qualcosa tendono a rimpatriare, ma anche loro sono andati all'estero alla ricerca di fortuna e lavoro per crescere le proprie famiglie dato che non avevano sbocchi a casa loro.
Non sono assolutamente d'accordo su quello che dici qui di seguito:
____________________________________________________________________________________________________

"....La verita' e' che quel Paese come molti nell'area non ha saputo cogliere al volo la mano tesa dalle tigri della regione, Cina in testa, che hanno trainato per oltre un decennio la crescita di tutti i paesi con esclusione appunto delle Philippine che non hanno attratto capitali esteri, ivestimenti copiosi, gente e flussi immigrativi, sono rimaste in qualche modo ferme al palo.
Ferme perche' tutti i governi che si sono succeduti non sono stati capaci di fermare il terrorismo del nord, gli alqaedisti del sud, ...."

____________________________________________________________________________________________________

A quale mano tesa cinese ti riferisci? Forse a quella espansionistica come ad esempio sta succedendo dal 1997 ad oggi per l'atollo di Scarborough che sta nel Mare delle Filippine Occidentale ed è abitato da filippini  ma che i cinesi chiamano Mar cinese meridionale ? O forse della mano giapponese durante il secondo conflitto mondiale ? A si, quasi dimenticavo un grande aiuto occidentale, quello degli USA che nel 1898 sono andati ad aiutare i filippini contro i dominatori spagnoli e che poi sono rimasti (dopo una breve guerra con gli autoctoni) al posto degli ispanici.
Perché tutti i governi non sono stati capaci di fermare il terrorismo ? Se proprio lo vuoi sapere è una cosa piuttosto semplice anche se paradossale, non è una cosa conveniente ! Prescindendo dal fatto che gli NPA sono manovrati da ufficiali dell'esercito regolare, dopo averli eliminati i vertici delle forze armate si troverebbero con un numero di soldati in eccesso, dovrebbero ridurre gli effettivi e di conseguenza perderebbero di importanza e potere. La stessa cosa vale per i conflitti con il sud mussulmano del Paese. Il nucleo di Abu Sayaf sta di base in un insignificante isoletta "Basilan" a sud di Zamboanga City, se si fosse voluto eliminare sarebbe stato fatto senza troppe difficoltà !! Se non ricordo male (all'epoca io ero la) nel 1999 l'esercito regolare ha vinto una battaglia in Mindanao e di conseguenza si sono impadroniti delle basi islamiche. L'allora Presidente Erap ( al secolo Josef Estrada) non trovò di meglio che banchettare con maiale ed alcolici assieme ai suoi ufficiali in una di quelle basi, non contenti hanno incarcerato i governatori mussulmani ed hanno continuato imperterriti a sfruttare la regione ed i suoi abitanti come tutti fecero prima di loro che poi è alla base delle loro rivolte.

In Filippine ci sono solo o ricchi o poveri, come dicevo nel mio post precedente la calasse media sta facendo timidamente capolino negli ultimi anni. Anche questa situazione, così come la religione cristiana è un eredità lasciata loro dagli spagnoli, non a caso le grandi e potenti famiglie filippine sono Ayala, Arroyo, De Venecia, Ramos etc.
L'allora presidente Ramos, che finì il suo mandato nel1998, durante il suo governo aveva commissionato molti lavori a grandi compagnie occidentali incluse alcune italiane (GLF - SELI- CMC di Ravenna - TREVI tanto per citarne qualcuna) Ha fatto costruire dighe e tunnels, ampliare centrali idroelettriche, costruire strade e molto altro. Altre grandi compagnie australiane e statiunitensi hanno sfruttato il settore minerario ed altre risorse del Paese.
Nel 99 c'è stato uno stop dovuto ad un colpo di stato che portò a capo del Paese la Macapagal Arroyo, autrice del golpe in collaborazione del governatore Sigson. Tutto naque perchè Erap aveva tolto parte del monopolio sul gioco d'azzardo al Sigson che fino allora lo deteneva. Il sig Sigson e la Macapagal fino a quel momento erano amicissimi di Erap ed i party si facevano frequentemente (all'epoca io lavoravo direttamente per Sigson ed ero a stretto contatto con lui). Con questo voglio solo dire che come qui da noi i politici non lasciano la sedia (o il denaro che la sedia offre) nemmeno loro lo fanno ed essendo in pochissimi dato che non esistono ne numero di partiti ne numero di sedie, come succede qui da noi, si fanno la guerra in quattro gatti usando i vertici dell'esercito (e qui si torna al punto esaminato all'inizio). Ovviamente usano la ricchezza che hanno per tenere la popolazione in povertà, aprire troppo agli stranieri vorrebbe dire avviare una competizione per i salari con conseguente aumento degli stessi ed un drastico calo dei loro introiti.

SergioBalacco

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Re:Vivere il sogno nelle Filippine, occasione unica.
« Risposta #252 il: 09 Ottobre 2012, 14:19:44 »
A quale mano tesa cinese ti riferisci?
Figurativa Sergio, figurativa.
Intesa come esempio, quando la Cina ha iniziato a espandersi, tutte le nazioni del sud est asiatico han fatto altrettanto, anche il Vietnam, almeno inizialmente e di conseguenza si pensava alle Philippines perche' stavano in quell'area geografica.
Se hai occasione di trovare un libro stile guida scritto da Riccardo Rocca per Sole24ore scoprirai che nel lontano 1995 si pensava che le Philippines cavalcassero la corsa cinese per uscire dalla propria situazione economica non proprio da primi della classe.
Evidentemente, come tu scrivi, non hanno seguito l'onda causa giochi politici, e sono rimasti dove erano prima.

In un recente passato ho avuto un collega philippino che mi raccontava spesso come funzionava il sistema del suo paese. Lui in Qatar si sentiva bene, veniva considerato per quello che conosceva, per le sue capacita' di lavoro, di analisi, di creativita' (era uno dei miei collaboratori piu' bravi) mentre al suo paese non era esattamente cosi.

Comunque a parte il malinteso siamo piu' o meno sulla stessa lunghezza d'onda.  ;D
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« Risposta #253 il: 09 Ottobre 2012, 14:40:37 »
Non volevo di certo scatenare una "guerra" con la mia affermazione ... "non mi piacciono .... "

Di certo è ingeneroso da qualunque parte venga il rapporto tra immigrati, perchè comunque sono IMMIGRATI CONTRO LA PROPRIA VOLONTA', lo erano/sono i nostri connazionali, lo sono chi questa esperienza la sta vivendo nel 2012 da qualsiasi provenienza continentale ... nazionalità, razza, religione e credo politico per quanto mi riguarda non hanno rilevanza.

E per me finisce qui.

Ad majora.

PS : Mentre scrivevo hai postato una replica, Sergio.
Proprio il raffronto del cittadino filippino considerato per quanto è in Qatar rispetto alla terra d'origine, ti fa pensare quanto similare è la situazione italiana.
Pensa quant'è l'espressione di meritocrazia in Italia ...





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« Risposta #254 il: 09 Ottobre 2012, 14:54:07 »
Benissimo, finalmente si sta ricominciando a discutere senza dover aspettare settimane per un riscontro  ;D
Purtroppo ora vi devo lasciare per recarmi al lavoro. Comunque stasera mi riconnetterò,
 Ciao