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Puerto Escondido (Messico): vivere una vita a colori

italiani a puerto escondido

Puerto Escondido (Messico): vivere una vita a colori

Quasi sessantamila abitanti, un mercato dai colori tipicamente messicani non ancora invaso dai turisti, spiagge in parte vergini, che si estendono per chilometri e sembrano congiungersi con un mare blu- azzurro. Intorno fiori, palme, alberi da frutta, farfalle dalle sfumature più variegate, e tanti colibrì, iguane. E’ Puerto Escondido, la località balneare messicana, nello stato di Oaxaca, sull’oceano Pacifico, che ha ispirato lo scrittore Pino Cacucci e il regista Gabriele Salvatores e ha incantato anche Andrea Maggio, padovano, classe ’62. Il quale due anni fa nella magica bahia, situata tra le città di Santa María Huatulco e Acapulco, ha trasferito la sua residenza.

Ci era stato nel 2007 in vacanza e da allora la splendida terra, ancora in parte incontaminata, gli era rimasta nel cuore.  Non gli è stato difficile mollare l’Italia. “La magia di Puerto Escondido – spiega- e la vita stressante nel Belpaese hanno accelerato la mia decisione. I ritmi esagerati del mio lavoro mi avevano stancato”. In Italia fino a novembre di due anni fa Andrea è stato Dirigente della Società Hospital Consulting di Bagno a Ripoli, in provincia di Firenze. Si occupava di servizi al sistema sanitario. Si era accorto che negli ultimi tempi la fatica lo stava spegnendo. Ha deciso di fare la valigia e partire. Così, nel villaggio “nascosto” ha aperto  un ristorante. Sulle tracce di Josefa.

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La leggenda della giovane mixteca del pueblo di Santa Maria Huatulco, portata via dal feroce pirata Andres Drake, pare abbia rapito anche Andrea. Che racconta: “Si dice che la ragazza sia stata tenuta per tanto tempo prigioniera nel veliero del brigante, ancorato ad una bahia disabitata. Ma si dice anche che la giovane sia riuscita a scappare, nuotando velocemente, e a raggiungere il bosco della bahia vicina, facendo perdere le sue tracce. I pirati, parlando di lei, hanno cominciato da quel momento a chiamarla La Escondida. Da qui, il nome Bahia La Escondida che, poi, è diventata Puerto Escondido”. Ma perché vivere in un posto come Puerto Escondido? “Tra breve -spiega- con la realizzazione dell’autostrada Oaxaca – Puerto Escondido, cresceranno le possibilità di sviluppo turistico del villaggio. E poi, perché sembra di stare in un paradiso”. Confinante con Puerto Escondido, é Zicatela,  la terza spiaggia al mondo famosa per le sue onde, cavalcate da centinaia di surfisti.

Vicina é anche la spiaggia di Escobilla.  “Lì – afferma- in uno spazio di circa dieci  chilometri, migliaia di tartarughe spuntano dal mare per deporre le uova, offrendo uno spettacolo indimenticabile”. A circa 400 chilometri c’è Acapulco, a 140 Bahia de Huatulco. A sentire Andrea, le giornate a Puerto scorrono in modo piacevole. Se si ama oziare, si può trascorrere il tempo in uno dei due club sul mare che ti offrono, a basso costo, piscina, ombrelloni e spiaggia. Ma si può andare anche al mercato a sorseggiare ottimi succhi di frutta freschi. Oppure si possono fare passeggiate o visitare posti vicini. A poca distanza è possibile vedere le cascate. Imperdibile é la visita dei villaggi, in cui é esposto artigianato locale. La sera, dopo aver cenato al ristorante, e’ possibile ascoltare un po’ di musica dal vivo. Lo si può fare a turno nei vari locali della costa, mentre si guarda il cielo stellato.

“Il clima- fa sapere- è gradevole per tutto l’anno, da novembre a giugno è difficile intravedere una nuvola. La  temperatura si aggira  sui 33 gradi di giorno e 25 di notte. Non manca mai una piacevole brezza.  Da giugno a novembre qualche volta piove. Quest’anno abbiamo avuto parecchia pioggia. Però, poi, spunta subito il sole. Non fa mai freddo”. Gli abitanti sono socievoli, non e’ difficile socializzare e trascorrere belle serate insieme, mangiando pietanze che Andrea non esita a definire strane. “In genere qui- dice- si gustano iguane, armadillos  o salse di chicatanas, che sono grosse formiche con le ali. Nel contempo si sorseggia mezcal, tipico liquore dello stato di Oaxaca, estratto da diverse specie di agave. La cucina è piccante. La vita da queste parti e’ molto economica. Care, invece, sono città come Acapulco  e Cancun. Ci sono parecchi italiani residenti, circa una settantina, che svolgono attività di vario tipo.  Per avviare un’ impresa a Puerto non serve un capitale ingente, ma è necessario il documento FM3, che viene rilasciato dietro presentazione della propria storia, delle proprie esperienze lavorative”.

Quanto ai collegamenti con l’Italia, esistono un volo giornaliero Mexico City- Puerto Escondido e tre Mexico City – Huatulco, da cui si può  raggiungere Puerto dopo un’ora e mezzo di pullman.

“Consiglio di vivere qui- conclude- perché i ritmi di vita sono meno stressanti. Ogni giorno puoi fare esperienze di vita incredibili, in quanto a Puerto le regole cambiano da una strada all’altra. I codici di comportamento  non sono chiari, ti vengono spiegati in tante  maniere differenti. Un esempio? Se vai in uffici diversi e distanti tra loro solo poche decine di metri, avrai documenti differenti da presentare. Nulla e’ uguale. E poi per dimostrare che abiti in un determinato quartiere  devi presentare una bolletta di luce o telefono. Ci sono probelimi per chi è in affitto. In questo caso, infatti, la bolletta dell’energia è compresa nella rata di affitto.  Sono mille le cose buffe di questo posto. Vivo, comunque in un modo davvero variopinto, dove, a mancarmi sono solo i miei cari”.

A cura di Cinzia Ficco

Per scrivere ad Andrea:

andrea.maggio962@yahoo.it

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