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Le sfide dell’espatrio a Cipro: Carla, una donna di 32 anni si racconta

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Carla, una donna di 32 anni si racconta

A cura di Maricla Pannocchia

A soli 32 anni Carla, originaria della Sardegna, ha già vissuto in Spagna e in Nuova Zelanda e ora ha trovato la sua casa a Cipro, precisamente nella capitale, Nicosia. “Vivere qui non è per tutti”, racconta Carla, “Non è come vivere in Turchia o in Grecia”.

L’isola, infatti, è ancora divisa in due parti e ogni volta in cui Carla vuole andare dall’altra parte a trovare degli amici deve superare due posti di blocco e una zona cuscinetto dell’ONU.

“Alcuni ciprioti non vedono di buon occhio il fatto che io vada nella zona Nord” racconta Carla, “ma a me non importa e continuo a vivere la mia vita”. A parte qualche fregatura subita, la donna ci racconta che Cipro è un’isola sicura nella quale è possibile, anche per le donne, uscire a qualsiasi ora del giorno e della notte.

“Le donne del posto non sono così emancipate come in altri Paesi europei e la culturale locale è diversa dalla nostra”, conclude Carla, “Chi ha capacità di adattamento, può sicuramente provare a vivere qui. Il mio consiglio, però, è di venirci prima in vacanza per tastare il terreno”.

Ciao Carla, raccontaci qualcosa di te. Chi sei, da dove vieni…

Ciao, mi chiamo Carla, ho 32 anni e vengo dalla Sardegna, terra che amo e in cui ho vissuto stabilmente fino ai 21 anni. Ho fatto esperienze di lavoro e volontariato sia in Italia sia all’estero e ho partecipato a molti progetti europei nell’ambito dello scambio giovanile e della formazione. Ora vivo a Cipro da più di 3 anni.

Mi piace leggere, scrivere, conoscere culture e Paesi diversi, essere sempre in contatto con persone e ambienti differenti da quelli che mi sono familiari.

Cosa ti ha spinta a lasciare l’Italia?

Sono sempre stata interessata a scoprire altri Paesi e altre culture. Appena ho avuto la possibilità di fare un semestre all’estero durante il master sono andata nel posto più lontano possibile, la Nuova Zelanda. Non credo che la vita vada vissuta necessariamente in un solo Paese e quando sarò anziana mi piacerebbe guardarmi indietro e vedere una vita piena di esperienze internazionali.

A questo si aggiunge il fatto che credo che l’Italia non dia molte opportunità ai giovani. Cose che dovrebbero essere semplici come trovare un lavoro o aprire un’impresa, in Italia non lo sono, e questo causa un notevole stress che si riflette su tanti aspetti della vita. Inoltre, vivere in Italia non mi permetterebbe di fare una vita esposta alle diversità culturali come invece faccio vivendo all’estero.

Adesso abiti a Cipro, come mai hai scelto proprio questa meta?

Sono stata a Cipro per la prima volta nel 2016, per un progetto di volontariato di 6 mesi a Limassol. Non sapevo molto su quest’isola prima di trasferirmi. Alla fine del progetto sono tornata in Italia ma la mancanza di opportunità e la voglia di esplorare mi hanno portata a ripartire.

Nel 2019 sono tornata a Cipro per il matrimonio di alcuni amici. Un po’ per scherzo e un po’ sul serio ho detto a tutti che avrei trovato lavoro qui e mi sarei trasferita, poi il lavoro l’ho trovato davvero e ora vivo qui da più di 3 anni. La vita a Cipro è abbastanza rilassata. Nonostante l’isola sia piccola, l’ambiente è molto internazionale. Ho amici provenienti da 20 Paesi diversi e molte volte a cena si parlano 3 o 4 lingue contemporaneamente. Se ci si sa organizzare si trovano tante cose da fare e conoscere persone nuove è abbastanza semplice. Questo lato del mondo m’incuriosisce e credo che Cipro sia anche un’ottima base per esplorare il Medio Oriente.

Prima, tuttavia, hai vissuto in Spagna e in Nuova Zelanda. Cosa puoi raccontarci al riguardo?

Sono stata in Nuova Zelanda ormai 10 anni fa. Studiavo Management a Milano e fra le mete per lo scambio all’estero avevo inserito Wellington. Ho fatto lì un semestre fra natura pazzesca, miglioramento dell’inglese e anche qualche terremoto. La Nuova Zelanda è un Paese bellissimo che merita di essere visitato almeno una volta nella vita. Purtroppo è molto lontano e vivendo lì ci si sente “staccati” da tutto e da tutti.

La Spagna è sempre stata il mio sogno. Amo la sua lingua, la sua cultura e il suo cibo. Sono stata in una meta non troppo conosciuta, Pontevedra, in Galizia, dove ho partecipato a un progetto di Erasmus per giovani imprenditori nel dipartimento di marketing di un’azienda che produce tè e prodotti ecologici. È stato un periodo bellissimo in cui ho potuto perfezionare lo spagnolo e conoscere la realtà locale.

Ho anche lavorato in Austria per qualche mese subito dopo il master. Vienna è la città più organizzata e più vivibile in cui sia mai stata, ma forse non ci vivrei di nuovo, per me sono più importanti il bel tempo e la socialità delle persone rispetto all’organizzazione.

Dove abiti precisamente a Cipro e di cosa ti occupi?

Vivo a Nicosia, la capitale. La vita qui è molto interessante, Nicosia è una città relativamente piccola ma ci sono tante comunità che condividono la vita in questa città. Certe volte sembra di vivere in una capitale, dato che ci sono molti eventi e cose da fare, altre volte le dinamiche sociali e di quartiere fanno pensare che si viva in un paesino. Nicosia è anche l’ultima capitale divisa al mondo. A 500 metri da casa mia c’è il muro che divide i due lati dell’isola e la città. Se voglio andare a bere un caffè dall’altro lato devo superare due posti di blocco della polizia e una zona cuscinetto dell’ONU. Detto così sembra molto complicato e pericoloso, in realtà io mi muovo spesso tra i due lati e ho amici da entrambe le parti. Ma non per tutti i ciprioti è così, molti non visitano l’altro lato e non hanno nessun contatto con l’altra comunità. Nonostante ciò la città è molto sicura e si può uscire tranquillamente da sole a tutte le ore del giorno e della notte.

Per quanto riguarda il lavoro, mi occupo di controllo qualità nel settore finanziario, dove vengono assunti molti stranieri che parlano diverse lingue.

Come sei stata accolta dalla gente del posto?

I ciprioti sono socievoli e di buon cuore. È abbastanza semplice conoscere persone nuove e fortunatamente tutti parlano inglese. Credo che a Nicosia ci siano molte più occasioni di incontro rispetto, ad esempio, a Limassol, dove ho vissuto anni fa. Essendo la capitale ci sono tanti eventi culturali, c’è sempre qualcosa da fare.

Entrare nella cerchia familiare ristretta dei ciprioti è più difficile (come ovunque credo). Io ho comunque partecipato a cenoni di Capodanno, pranzi di Pasqua e altre feste con le famiglie di alcuni amici, non è quindi impossibile creare legami stretti con i locali. Parte della società è più tradizionalista, le persone si sposano prima e la famiglia ha ancora un ruolo centrale. Le donne sono un po’ meno emancipate rispetto ad altri Paesi europei, ma le cose stanno lentamente cambiando. Gli italiani stanno molto simpatici a tutti e si trova sempre compagnia per un’uscita. Se si è nuovi e non si conosce nessuno, basterà andare regolarmente nello stesso bar per fare amicizia con qualcuno.

Come valuteresti il rapporto costo/qualità della vita?

Il rapporto costo/qualità della vita è buono ma bisogna sapersi accontentare. A Cipro mancano tante cose, il trasporto pubblico non funziona e avere un’auto è assolutamente necessario. Non c’è tanta varietà per quanto riguarda telefoni, computer e altri prodotti tecnologici e acquistare prodotti online è un po’ più lento, complicato e costoso rispetto all’Italia. Il cibo italiano manca, eccome. Qualcosa si trova ma è abbastanza caro. I prezzi stanno aumentando costantemente, mentre gli stipendi restano uguali.

Se sappiamo accontentarci e impariamo a muoverci si può avere una qualità della vita ottima, sole quasi tutti i giorni, distanze brevi che permettono di visitare spesso mare e montagna e tanti eventi a cui partecipare. Ma, ripeto, bisogna essere disposti ad accettare un po’ di disorganizzazione e ad avere pazienza.

Com’è la tua vita quotidiana?

Durante la settimana lavoro, fortunatamente alcuni giorni da casa. La sera cerco di fare qualche attività, un corso di lingua o vedo degli amici. Il fine settimana cerco di stare fuori il più possibile. Eventi, gite in altre città, feste, scampagnate nei boschi… D’estate mi piace andare al mare e in campeggio. Ho la fortuna di avere amici in altre città e c’incontriamo spesso. Ad esempio, a metà febbraio ci sarà il Carnevale a Limassol, e passerò il weekend lì con alcuni amici.

Partecipo anche ad attività e laboratori finalizzati all’unificazione di Cipro e alla conoscenza fra le due comunità. Ci sono diverse associazioni che organizzano eventi di vario tipo e workshops.

Come hai affrontato le difficoltà?

Ci vuole tanta forza di volontà e motivazione per vivere da soli all’estero. Durante la pandemia mi sono ritrovata completamente sola, senza poter vedere nessuno, in pieno lock-down e sentendo le notizie che arrivavano dall’Italia, preoccupata per i miei genitori anziani.

Non è tutto rose e fiori. Ci vuole del tempo per capire come funzionano le cose in un’altra cultura e si fanno inevitabilmente alcuni errori.

Molte persone non ti prendono sul serio quando sei una donna sola, pensano che tu non sia capace di cavartela da sola o che sia strano che a 30 anni tu non sia ancora sposata (a Cipro in genere si mette su famiglia abbastanza presto). Ho dovuto cambiare non so quanti meccanici prima di trovarne uno che non mi prendesse in giro, anche se in maniera velata, per essere una donna al volante. S’impara a selezionare le persone che si hanno intorno, ad andare solo da professionisti rispettosi, e con il tempo le cose vanno meglio.

Se ripensi alla Carla che viveva in Italia, in cos’era differente da quella che ha vissuto in ben 3 Paesi esteri?

Quando vivevo in Italia non avevo avuto ancora l’opportunità di conoscere davvero me stessa. Vivere all’estero mi ha permesso di crescere tantissimo a livello personale. So molto di più di quello che mi piace, quello che non mi piace, sono molto più sicura di me e molto più felice.

Ho imparato che non siamo così diversi da persone di altre culture, che in quanto mediterranei siamo tutti un po’ simili e che in generale il mondo è meno pericoloso di come lo presentano.

Ho anche potuto migliorare le mie competenze linguistiche e imparare tanto. Ora mi sento una persona più completa.

Che consigli pratici daresti a chi sogna di vivere e lavorare a Cipro?

Innanzitutto è molto utile venire qua in vacanza e cercare di conoscere il più possibile la cultura locale. Cipro non è un Paese semplice, non è la Grecia, non è la Turchia, non è solo una meta turistica dove c’è il sole tutto l’anno (ora ad esempio piove e ci sono 5 gradi).

Mi sono resa conto che si sa troppo poco su quest’isola, quindi ho recentemente aperto un blog anislandeast.com in italiano e inglese in cui parlo della vita a Cipro e do consigli a chi vuole venire qui in vacanza o trasferirsi. Credo, in generale, che il modo migliore per stare qui sia cercare di essere esposti il più possibile alla diversità dell’isola.

È facile trovare lavoro lì? In quali settori è più facile trovare un impiego?

È sicuramente più semplice trovare un lavoro qui rispetto all’Italia, ma dipende molto dal settore.

Qui si trova lavoro nel settore finanziario e nel settore informatico. In alcuni casi non viene richiesta nessuna precedente esperienza ma è l’azienda a fornire la formazione. L’inglese e la conoscenza di altre lingue sono assolutamente necessarie, il resto lo si può imparare lavorando.

Qua a Nicosia ci sono anche tante ambasciate e organizzazioni internazionali, incluse le Nazioni Unite, in cui si può trovare un lavoro, anche temporaneo. Per quanto riguarda altri settori molte volte serve sapere il greco e comunque gli stipendi sono abbastanza bassi.

Cos’hai imparato vivendo a Cipro?

La lezione più grande che ho avuto dalla mia vita a Cipro è “done is better than perfect” (fatto è meglio che perfetto). In Italia molte volte ci concentriamo troppo sulla perfezione, sull’apparire sempre in ordine, sul fare meglio degli altri e sul mettersi in mostra. Questo porta a un blocco nello sperimentare cose nuove, nel rischiare sia che si tratti di un hobby, di un nuovo lavoro, di un nuovo look o di qualsiasi altra cosa.

Cipro è forse il Paese dell’approssimazione dato che tutto più o meno funziona ma non benissimo. Qua s’impara che non ha senso aspettare per fare qualcosa, che comunque si può provare e vedere come va, anche se il risultato potrebbe non essere perfetto.

Anche il fatto di non essere parte della cultura locale, di non avere una comunità che ci conosce da una vita, dà più libertà nell’essere se stessi.

Hai mai dovuto affrontare situazioni spiacevoli?

Sì, ho subito qualche fregatura, o tentativo di fregatura, ad esempio con un padrone di casa che non voleva restituirmi la caparra, ma alla fine tutto si è risolto per il meglio.

Inoltre, con il fatto che l’isola è divisa, alcune persone non sono felici del fatto che tu vada al Nord. Io ho amici in tutta l’isola e mi sposto tranquillamente fra i due lati, come se l’isola fosse unita. Questo non è ben visto da tutti e ho ricevuto commenti molto spiacevoli da alcuni ciprioti che disapprovano le mie visite all’altro lato. Questo comunque non m’importa e continuo con la mia vita.

Ci sono sempre problemi per quanto riguarda la guida e i parcheggi. I ciprioti non sono proprio rispettosi del codice della strada e ci vuole tanta pazienza.

Pensi che sia facile trovare un alloggio lì? Qual è il costo medio?

Dipende tantissimo dalla località. A Nicosia, dove vivo, i prezzi sono simili a quelli di Cagliari e un alloggio si trova. L’affitto di una stanza parte da circa 300€ al mese mentre quello di un monolocale dai 450 in su. Il problema è la zona dato che il trasporto pubblico non funziona e avere un’auto è necessario.

In altre città i prezzi sono molto diversi. Limassol è carissima, si può paragonare a Milano o a Roma, e la disponibilità di alloggi è molto limitata. Paphos e Larnaca sono sicuramente più economiche. I prezzi stanno comunque aumentando in tutta l’isola.

Vorresti rimanere a vivere a Cipro “per sempre”?

Mi piacerebbe restare qui ancora per qualche anno, mi sento a casa, ma credo che dopo un po’ avrò bisogno di cambiare aria. Vorrei vivere in qualche altro Paese, magari in Sud America.

C’è un detto o un proverbio locale in cui ti rispecchi?

C’è una frase molto ripetuta dai ciprioti in tutte le situazioni “ti na kanoume, etsi einai i zoi”: cosa possiamo farci? Questa è la vita. Essa racchiude l’atteggiamento di molti ciprioti e anche il modo in cui sto cercando di vivere, senza troppo stress non necessario.

Per seguire e contattare Carla:

Sito web: https://anislandeast.com/

E-mail: info@anislandeast.com

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