(semmai abbia veramente pagato in passato).
Ieri sera alla radio parlavano dell'ennesima persona che ha scritto un libro su come cambiare vita, il quale ha avuto un grosso successo, il cui scrittore adesso si concederà cinque anni di viaggio in barca. Lo scrittore era in collegamento e diceva che oramai, chi prima o chi poi, tutti ci stiamo accorgendo che il sistema è saltato, che il patto: "ti do la mia vita in cambio di welfare e pensione" non esiste più, che era stato implicitamente promesso che tutti avremmo potuto avere un lavoro più o meno qualificato, ci saremmo potuti permettere casa, macchina, vacanze, shopping .. e via aggiungendo.
Io non lo so se ad andare all'estero si faccia più fortuna che in Italia ... ma forse oggi bisogna ridimensionare il tutto e capire che per "fortuna" si intende anche "solamente" la possibilità di ottenere una qualche mansione lavorativa che consenta la sopravvivenza, cosa che in questo paese fatico sempre di più a vedere.
Comincio davvero a pensare che se il sistema economico si muove in base a domanda-offerta, allora le persone fanno bene a reagire cambiando radicalmente rotta, a fare "lo sciopero dei consumi", facendo capire a banchieri e finanzieri, politici e burocrati che no, a lavorare tutta una vita per il privilegio di pochi non ci si vuole più stare. Capisco pienamente chi più o meno volontariamente e naturalmente potendolo fare, sceglie di lavorare meno ore o di tornare ad una vita più semplice e meno consumista. Presto comunque lo dovrò fare anch'io, data la mia situazione lavorativa. La domanda è come farlo, come tornare ad apprezzare le piccole cose, abituarsi a vivere con poco o nulla, senza grosse crisi e drammi interiori?
Forse la risposta sta nel valorizzarsi tra di noi, nel dare importanza alle esperienze ed ai legami interpersonali che per fortuna non si pagano coi soldi ma non sono neppure "gratis". C'è parecchio da faticare e sudare per accettarci per come siamo e per capirci e accordarci stima tra di noi, occorrono enormi sforzi di apertura mentale, comprensione, empatia, sopportazione, ascolto ... e solidarietà ma alla fine credo che ne valga veramente la pena.
Perdonate questi pochi pensieri sconnessi, se qualcuno ha voglia di integrarli, dar loro una forma migliore o anche di criticarli e stravolgerli in toto, leggerò con piacere.
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