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Colombia terza economia dell’America Latina. Le prospettive per gli investitori

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 Colombia, prospettive per gli investitori

Interessanti novità per gli investitori italiani le ha prospettate il Vice Presidente colombiano Germán Vargas Lleras, durante la sua visita all’Expo di Milano. Il governo della Colombia, infatti, ha messo in atto una serie di programmi che rappresentano grandi opportunità di investimento. Dopo il Brasile e il Messico, la Colombia è la terza economia dell’America Latina; di recente, infatti è stato vagliato un nuovo piano infrastrutturale dal valore di 35 miliardi di dollari. Si tratta di un piano, lanciato circa quattro anni fa, in grado di mettere in connessione tutte le aree del Paese. Il programma infrastrutturale si divide in quattro parti; la prima riguarda la realizzazione di 7 mila chilometri di strade e prevede un investimento pari a 24,5 miliardi di dollari, che saranno utilizzati anche per la realizzazione di pedaggi, gallerie e viadotti. A questa prima parte del piano, vi partecipa anche l’Europa per il 45%, con 16 aziende europee già al lavoro: 11 spagnole ed una italiana. Ma non è finita qui, infatti al lavoro ci sarà anche un’altra azienda italiana, la Endesa (gruppo spagnolo controllato da Enel), che si occuperà della realizzazione di una centrale idroelettrica.

Importanti passi in avanti sono stati compiuti dal governo colombiano, mediante accordi stipulati con le Forze armate rivoluzionarie che hanno finalmente posto fine a 40 lunghi anni di guerriglie. Inoltre, prosegue la lotta ai cartelli della droga, la cui produzione è in forte calo ormai da cinque anni. Solo nell’ultimo anno c’è stato un lieve incremento, a causa del divieto di bruciare le coltivazioni di coca all’interno dei Parchi nazionali. Questa decisione, presa dalla Corte Costituzionale, ha favorito indirettamente le organizzazioni criminali, che ne hanno approfittato. Ma questa situazione non ha in alcun modo danneggiato lo sviluppo economico del Paese, favorito principalmente dalle riforme. L’accelerazione sulle riforme, infatti, ha creato condizioni tali che, secondo il rapporto di Doing Business della Banca Mondiale, è al 3° posto nella classifica con maggiori opportunità commerciali e, per quanto riguarda la tutela degli investimenti, è il 6° Paese su scala mondiale e il 1° della regione. La gestione delle finanze ha ridotto il deficit fiscale, che ora rappresenta il 2% del Pil. La crescita del Prodotto interno dà una mano: +4,7% nel 2013, +4,8% nel 2014 e con stime 2015 a +3,5%. Ma com’è stato raggiunto questo risultato? Con una norma costituzionale, la regla fiscal, attraverso cui il governo vincola le spese alle entrate. Si tratta di una politica abbastanza rigida per la popolazione locale, ma rappresenta l’unico modo per acquisire credibilità tra gli investitori esteri.

Quali sono le società che il governo colombiano sta cercando? Prime fra tutte quelle di ingegneria, che potrebbero partecipare in maniera diretta alla realizzazione delle opere in cantiere; in seconda posizione, gli investitori che potrebbero finanziare le suddette opere; e in terza, i progettisti che potrebbero svolgere un ruolo cruciale nelle opere future. Tra i punti di forza del Paese dell’America Latina c’è senza dubbio la posizione geografica ottimale e l’insieme di norme create a favore degli investitori esteri. Infatti, grazie a degli accordi internazionali e all’adozione di misure fiscali, il Paese facilita l’integrazione commerciale e promuove la sostenibilità degli investimenti a lungo termine. Allo stato attuale, la Colombia ha all’attivo 13 trattati di libero scambio con Paesi differenti, tra i quali l’Unione Europea e 23 accordi internazionali. Inoltre, per evitare la doppia imposizione fiscale, ha messo in atto 16 convenzioni.

La Colombia presenta anche numerose caratteristiche che potrebbero essere considerate appetibili per gli italiani desiderosi di cambiare vita all’estero. Un’occupazione in continua crescita, un Pil pro capite raddoppiato negli anni e il tasso d’inflazione più basso del continente, contribuiscono senza alcun dubbio alla stabilità che contraddistingue il Paese. Infatti, secondo i dati divulgati dalla Farnesina, nel 2011 il business italo-colombiano è cresciuto complessivamente del 23,45%. Le esportazioni dall’Italia sono aumentate addirittura del 43% grazie in particolare all’industria farmaceutica e ai macchinari. Le importazioni invece sono cresciute del 6%, concentrandosi sui prodotti agricoli e sui metalli non preziosi. Le maggiori opportunità per le aziende italiane sono nel settore tessile, della moda, del design e del turismo.

 

Di Nicole Cascione

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