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In Scozia puoi essere chiunque tu voglia: la nuova vita di Riccardo

riccardo scozia

In Scozia puoi essere chiunque tu voglia

Amo tutto della Scozia, dalla cultura all’attenzione verso gli altri. Lo Stato ti aiuta, anche con i figli, e con solo 3 buste paga ho potuto comprare la mia prima casa senza anticipo e con uno “sconto” del 40%.

Di Enza Petruzziello

Un viaggio di nozze che ti cambia la vita. È quello che è successo a Riccardo Di Nicola, detto Lochman, e a sua moglie Elisa. Dopo un’incredibile luna di miele in Scozia, i neosposini decidono che è proprio qui che vogliono costruire la loro vita. Abruzzese lui, siciliana lei, sei anni fa mollano tutto, lavoro e famiglia, per trasferirsi definitivamente ad Edimburgo.

Vivendo in Scozia, Riccardo si accorge che moltissimi italiani si sono trasferiti non solo per motivi economici e di lavoro, ma anche per l’amore nei confronti della cultura scozzese. Nel 2020 apre il suo canale YouTube dove condivide la sua esperienza da expat. Ha anche un sito ed è molto attivo sui social.

Mission di Lochman è aiutare gli italiani a trasferirsi in Scozia fornendo loro tutte le informazioni pratiche e burocratiche per affrontare al meglio questa nuova esperienza.

Riccardo, ti va di raccontarci qualcosa della tua vita prima della Scozia?

«Ciao a tutti, è un piacere essere qui a raccontarvi la mia esperienza di vita in Scozia, terra che amo e che è diventata la mia casa. Sono nato in Abruzzo, dove ho vissuto per circa 21 anni, per poi viverne altri 3 a Roma. Mia moglie si chiama Elisa e mio figlio di 5 anni William, nome completo William Sirius Gabriel (non biasimatemi, qui si usa dare almeno due nomi a un bambino). Prima di trasferirmi in Scozia avevo un bel lavoro come commesso e panettiere al supermercato Simply SMA a Roma, un lavoro a tempo indeterminato da 8 euro l’ora, che nel 2015 non erano affatto male».

Quando hai capito che la tua vita doveva prendere un’altra direzione? Quali sono stati i motivi che ti hanno spinto a fare le valigie e trasferirti insieme a tua moglie in Scozia?

«Sono un grande amante del Medioevo, del fantasy e del folklore celtico, e come me anche mia moglie. Proprio per questo abbiamo deciso di fare il viaggio di nozze in Scozia. Dopo un po’ che eravamo lì ci siamo resi conto che la Scozia era una meta possibile, tra lavoro, sanità e quant’altro. E così abbiamo iniziato a mettere dei soldi da parte per mollare tutto e partire per una nuova vita.

L’anno prima di partire fui assunto a tempo indeterminato, raccomandato dalla fiorista del mio matrimonio (caso fortuito era anche l’ispettore del supermercato), l’affitto della casa a Roma era pagato da un parente e questo mi permetteva di avere tutto lo stipendio per me e mia moglie. Sapevo bene che la nostra situazione di comfort era momentanea, oltre che ignobile dal mio punto di vista.

Così in meno di un anno abbiamo messo da parte 6000 euro, mi sono licenziato, ho svenduto la macchina e rinunciato a quel cuscinetto di agio con casa pagata e lavoro fisso. Non avevamo più nulla ma non eravamo più dipendenti da nessuno, e il 12 Maggio 2016 siamo partiti per la nostra nuova vita in Scozia».

Quale aspetto ti ha colpito della Scozia? E come sono stati gli inizi?

«Sicuramente la sua atmosfera senza tempo, la Scozia è il perfetto connubio tra stile british, cultura e paesaggi celtici simili all’Irlanda, e un tocco di Scandinavia con l’aurora boreale, gli altopiani e le isole più a nord. Appena arrivati siamo partiti di lusso, sapendo che sarebbero stati mesi o anni difficili. Il primo mese quindi lo abbiamo dedicato solo a noi, la stanza in affitto era al centro di Edimburgo, zona universitaria davanti al parco, e poi gite, pub, eventi, golf, ceilidh (danze tradizionali) ecc…

Passato il primo mese abbiamo iniziato a cercare lavoro, dopo una settimana avevamo già un’occupazione con lo stipendio minimo nazionale (al tempo circa £7, ogni anno tende ad aumentare, ora siamo sui £9.50). Eravamo super carichi, la gente carinissima e la città fantastica, nessuno dei due parlava inglese eppure in tre mesi, con una tassazione quasi zero sullo stipendio minimo, guadagnavamo oltre £2500, e ci siamo ritrovati davanti a un consulente finanziario per comprare casa.

Scoprimmo infatti che con sole tre buste paghe potevi comprare in Scozia la tua prima casa, senza anticipo e con uno “sconto” del 40% da parte dello Stato. E così arrivò presto quel giorno, mi svegliai dal mio letto, nella mia casetta a schiera con giardino nel countryside scozzese, con un figlio, mia moglie e il mio cane che mi raggiunse poco dopo dall’Italia… Libero, realizzato e felice».

Capitale della Scozia, Edimburgo è sicuramente tra le città più affascinanti del Regno Unito, con i suoi edifici in stile gotico e le strade lastricate della città vecchia. Ma come è vivere qui? Penso alla qualità della vita, al costo della vita, ai servizi e infrastrutture, alla sanità, vita sociale ecc?.

«Edimburgo è una bellissima cartolina, con i suoi pregi e i suoi difetti. Personalmente reputo Edimburgo una città per famiglie, meno movimentata di Glasgow, ma piena di arte, eventi, bar, ristoranti, pub, musei, parchi e quant’altro. Il costo della vita sicuramente è superiore alle altre città scozzesi, ma tutto gira attorno al prezzo delle case. Essendo molto turistica e piena di studenti universitari, il business qui sono gli immobili e le stanze in affitto. In linea di massima, un appartamento con due camere in affitto in una zona periferica a Edimburgo può costare oltre £700 al mese, in una zona più centrale saliamo di almeno altri £200. Tutti i miei amici e conoscenti (scozzesi e non) a Edimburgo guadagnano circa £1500/£1600 al mese. Se ve lo state chiedendo, il mio mutuo nel countryside costa meno di £250 al mese.

Sulla sanità non voglio sbilanciarmi troppo, come dico sempre mai toccare la sacra trinità italiana: Sanità, Istruzione e Alimentazione. Posso dire però che, per ora è totalmente gratuita, quindi niente ticket sui medicinali o le visite, e grazie ad un sistema di welfare efficiente, si possono facilmente avere anche gli occhiali e il dentista gratuito. Sulla vita sociale beh, i latini sono molto più conviviali. Vengo da un paesino abruzzese e ricordo bene le sagre, i raduni in piazza e le grandi mangiate, qui l’alcol e i pub tendono a essere molto centrali».

Da poco tuo figlio ha iniziato la Scuola Gaelica di Edimburgo. Come è crescere un figlio in Scozia?

«Personalmente penso che avere un figlio in Scozia sia più facile che in Italia, dal discorso pannolini ai libri della scuola (inesistenti), ai mille aiuti da parte del governo, ti puoi ritenere abbastanza spensierato. Mi duole ammetterlo ma la presenza di zii e nonni sarebbe comoda, qui tutti hanno una paga minima (giustamente) e una babysitter non costa poco. Dovrei aprire un discorso lunghissimo sulle babygang, sull’effetto dell’alcol e del clima sui ragazzi, ma ne voglio parlare in separata sede sul mio canale. Posso dirvi che, è facilmente intuibile la differenza di svago tra un paesino italiano assolato, e un villaggio scozzese nel nord.

Se da un lato avere un figlio qui costa meno, dall’altro bisogna avere occhi aperti, perché tutti i bei discorsi sull’atmosfera nordica, il buio, il freddo, le brughiere, l’aurora, i laghi, la nebbia o la neve, non si possono applicare facilmente ai nostri figli, e questo vale sia per la Scozia che per il nord Europa in generale».

Parliamo degli aspetti burocratici. Con la Brexit trasferirsi nel Regno Unito è diventato più complesso. Qual è l’iter da seguire per chi decide di trasferirsi definitivamente?

«Attualmente trasferirsi in Scozia è diventato problematico, c’è una bozza di un visto scozzese che però non è stata portata avanti, e c’è una data per il prossimo referendum sull’indipendenza (Ottobre 2023), ma per ora bisogna stare alle regole di Westminster.

Volendo sintetizzare, trasferirsi in UK o in Scozia dopo la Brexit vuol dire:

E una volta qui, ci sarete col visto lavorativo, nulla paragonato alla vita pre-Brexit. Purtroppo persone come me, che pur amando e portando avanti la cultura del Paese non hanno un pedigree all’altezza, sono scartate. Proprio per questo consiglio a tutti l’Irlanda (tranne Dublino per i costi), è come una seconda Scozia, e con un po’ di pazienza potrete anche ottenere la cittadinanza irlandese, così da poter entrare in UK senza problemi. Oppure potete semplicemente attendere l’inevitabile, la futura indipendenza della Scozia».

A proposito di questo. Il Regno Unito in questi giorni è stato scosso dalla morte della Regina Elisabetta II, avvenuta proprio in Scozia. Come hanno vissuto gli scozzesi questo momento? E con l’ascesa al trono di Carlo III il loro spirito indipendentista si farà sentire più forte secondo te? 

«La morte di un monarca in Scozia sicuramente è un evento storico, e gli scozzesi sono ben consci di questo. La prima settimana dopo la morte di Elisabetta II c’è stata un’atmosfera di profondo rispetto, forse l’ultimo grande momento di unione con l’Inghilterra. La Scozia non vede di buon occhio la famiglia reale, ma è sempre stata in grado di dividere la Regina Elisabetta dalla monarchia Britannica. Nelle mie interviste tutti hanno sempre risposto “la Regina è ok” insomma, difficile odiarla per gli Scozzesi (salvo eccezioni ovviamente). Ora che è tornata in Inghilterra, finito il funerale la Scozia sta iniziando a far sentire il suo disappunto per Re Carlo III, alcuni vorrebbero mandare a Westminster una copia della pietra del destino invece dell’originale, cosicché Carlo non sia mai il Re degli scozzesi. Sono abbastanza sicuro che Carlo III darà una grossa spinta al movimento indipendentista, bisogna solo aspettare, si sente ancora nell’aria il lutto per la Regina, e gli inglesi continueranno a tenere viva questa fiamma per almeno un anno».

Nel 2020 hai aperto un canale YouTube dove condividi la tua esperienza di expat in Scozia. Hai anche un sito e sei molto attivo sui social. Parlaci della tua attività e di che cosa ti occupi nello specifico.

«Una volta arrivato mi sono reso conto di quanti italiani nostalgici e scontenti vivevano Scozia, e quanti altri dubbiosi e spaventati dal cambiamento c’erano in Italia. Così ho deciso di aprire un piccolo canale YouTube dedicato alla vita in Scozia, per aiutare tutti gli italiani amanti di questo Paese a trasferirsi, e informare tutti i cosiddetti “migranti economici”. Può sembrare brutto dirlo, ma vivere circondato da connazionali arrabbiati e scontenti di tutto, dal caffè locale al clima, è davvero frustrante».

Quali sono le domande che gli utenti ti fanno più spesso?

«Sicuramente i pregi e i difetti del Paese, nel 2022 siamo tutti globalizzati ma si tende ancora a vedere un paese estero come una sorta di luogo a sé stante, e quindi uno che pensa alla Scozia pensa a Outlander e tutta la storia dei clan, degli uomini in kilt, le ballate, i pub ecc…Diciamo che è un po’ il discorso che si fa dell’Italia. L’immagine del Bel Paese all’estero è esageratamente caricaturale, ma non è del tutto sbagliata».

Che cosa ti affascina di più della cultura scozzese?

«Si dice che la politica sia lo specchio del paese, e noi abbiamo un chiaro esempio di questa definizione. La Scozia è tremendamente tradizionalista e conservatrice, piena di mementi del passato. È un misto di magia, atmosfera, natura…Ma allo stesso tempo inclusiva, moderna e aperta. Non c’è campanilismo ma amore per le proprie radici, non ci sono contaminazioni religiose o patriarcali. Puoi essere qualunque persona tu voglia, qui vige l’autodeterminazione. E chi non vede tutto questo è semplicemente disilluso, disinteressato e ancorato al suo passato. Per questo la Scozia va scelta, non bisogna piombare qui a caso. E sui difetti certo, ce ne sono e ne ho parlato in maniera approfondita nel mio canale».

Sempre più persone scelgono di lasciare l’Italia, soprattutto per cercare nuove occasioni lavorative all’estero. Consiglieresti loro la Scozia e perché?

«Consiglierei la Scozia per il senso di libertà che ti dà, per la varietà di scenari offerti, per la leggerezza che ti dà vivere qui».

Inevitabile un confronto tra l’Italia e la Scozia. Che differenze ci sono tra i tre Paesi?

«Vivere in Italia vuol dire essere circondati dalla cultura, e da persone che sanno di avere quella cultura nel proprio background. Percepisci la differenza dell’insegnamento “classico” dedicato alla crescita dell’individuo e meno funzionale al livello lavorativo. In Italia ti godi mesi di serate estive, ottimo cibo a basso costo, tanta allegria nonostante i problemi, perché in Italia può cascare il mondo ma se sei a tavola con degli amici tutto va bene, “e ci si pensa domani”.

Vivere in Scozia vuol dire non preoccuparsi di che lavoro si fa, del proprio livello d’istruzione, orientamento religioso o sessuale. In Scozia puoi trovare un commesso con i capelli viola o un poliziotto tatuato, tipicamente senza arma da fuoco. E sì, perché in Scozia ci sono i furtarelli, ma non senti il bisogno di porte blindate, non ci sono rappresaglie contro il governo o le minoranze come in Italia, movimenti estremisti, di cospirazione o nostalgici di dittature del passato.

In Scozia sai che avrai una dignità, lo Stato cerca, come può, di mettere tutti i cittadini sullo stesso livello, per non lasciare nessuno indietro, e i cittadini sono a loro volta impegnati ad aiutare gli altri. In Italia ci si chiude in famiglia per molte cose, lo Stato è il nemico e non si ha mai tempo per gli altri, qui invece c’è una grande attenzione al volontariato e al supporto delle persone, tra le persone… Senza però scadere nell’invadenza del farsi gli affari altrui. Mi rendo conto che non è facile da spiegare, ma i tuoi problemi sembreranno sciocchi una volta tornato in Italia per le vacanze, perché l’Italia la si vive meglio in vacanza».

Come è cambiata la tua vita da quando vivi ad Edimburgo?

«La mia vita attualmente è ancora in continua evoluzione, ma posso ritenermi soddisfatto.Mescolo abitudini britanniche a quelle italiane, sto imparando il gaelico, sto avviando una piccola attività di artigianato con mia moglie, ho amici e la giusta compagnia che mi serve per essere felice».

Programmi o progetti per il futuro?

Il mio punto finale sarà un cottage nelle Highlands, tra il Perthshire e l’Inverness-shire, e una piccola bottega di artigianato collegata a un museo sulla cultura celtica».

Per contattare Riccardo ecco i suoi recapiti:

Facebook Lochman: https://www.facebook.com/lochman.scotland

Facebook Pagina: https://www.facebook.com/lochmanscot

Instagram: https://www.instagram.com/lochman_extra/

Blog: https://lochmanscozia.com/.

Il suo negozio: https://www.etsy.com/shop/LochmanCrafts.

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