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Il Viaggio (viaggiare apre la mente)

viaggiare apre la mente

Viaggiare apre la mente

Viaggio, dal latino viaticum che stava ad indicare ciò che era necessario portarsi dietro per mettersi in cammino. Il rapporto dell’uomo con il viaggio è qualcosa che ha riempito milioni di pagine di libri, racconti, diari. Mettendo in luce significati diversi legati ad esso: la scoperta, la conoscenza di altri popoli e di se stessi, una prova richiesta dagli dei. Paura, gioia, timore, curiosità; quante emozioni legate al viaggio, quante sollecitazioni ad aprirsi all’ignoto. Fatti non foste a viver come bruti ma per seguir virtute e canoscenza”. Dante, nella Divina Commedia dona al viaggio tutta la sua portata di apertura mentale, di abbandono, per poco o tanto tempo, di abitudini e chiusure al nuovo.E poi London, Stevenson, Salgari, Conrad per citare solo alcuni autori che hanno fatto del viaggio una materia di memorabili sogni ad occhi aperti per tanti di noi. A volte anche per loro stessi. Salgari scrisse i suoi libri sulla Malesia senza muoversi dalla sua stanza testimoniando così un bisogno profondo di andare altrove, anche quando non lo si può assecondare fisicamente.Viaggiare è spostarsi nel tempo oltre che nello spazio, è scoprire luoghi fermi a epoche quasi remote, è vedere vestigia di tempi lontanissimi, è ammirare spazi naturali su cui il tempo ha disegnato mutamenti profondi. Forse per questo Cabrera Infante diceva che: La geografia è più importante della storia perché la contiene”.Oggi viaggiare è diventato molto più facile, spesso portando a confondere il viaggio con lo spostamento. Ma se il primo contiene e presuppone il secondo, non è detto che avvenga l’inverso. Il viaggio cambia qualcosa.

Proust diceva: Il vero viaggio di scoperta non consiste nel trovare nuove terre ma nel trovare nuovi occhi”. E questo dice molto sul viaggio come apertura mentale, come possibilità che ci si da di s

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