L'aspettativa di vita italiana è molto simile a quella giapponese.
La speranza di vita (e non aspettativa) e' calcolata sul numero medio di anni che una persona può aspettarsi di vivere al momento della sua nascita in quel paese in base ai tassi di mortalita' registrati nell’anno considerato. Questo indicatore costituisce, insieme con quello la mortalita' infantile, e' uno dei parametri maggiormente significativi delle condizioni sociali, economiche e sanitarie di un paese, configurandosi, quindi, non solo come indicatore demografico ma anche del livello di sviluppo di un paese. In genere nelle tabelle che si trovano sul web forniscono alcune informazioni di massima che possono essere prese a modello per le rilevazioni future o per comparazioni oggettive. Le informazioni che troverai infatti potrebbero stabilire che i bambini africani, nati in un certo periodo potranno vivere 52 anni mentre i coetanei europei arriveranno quasi a 73.
La speranza di vita alla nascita si calcola effettuando una media aritmetica ponderata dall’eta' della popolazione totale deceduta nell’anno considerato. L'alimentazione, le medicine, il numero di posti letto, le condizioni di vita generali o localizzate non entrano mai in questo calcolo in quanto considerate come eventi localizzati e troppo soggetti a mistificazione o manipolazione di singoli individui o di flussi di pensiero. Leggersi qui:
http://www.sistemavsitalia.it/metodi.htmItalia-Giappone: differente storia, differente cultura, differente dieta, differente religione, dove sta la fregatura?
Che poi si viva di piu' perche alla base c'e' una maggiore coscienza della qualita' della vita, dell'alimentazione e della cultura come affrontare le malattie (queste ultime sono sempre dovute all'ambiente, all'inquinamento, alla mancanza di igiene e anche all'alimentazione) ecc e' risaputo, ma da qui a dire che e' l'alimentazione a influire sulla speranza di vita e' un altro discorso.
In Giappone forse dimentichi furono lanciate due bombe atomiche, una su Hiroshima e una su Nagasaki.
In tutto oltre 170,000 perirono all'istante e nei giorni immediatamente successivi alle esplosioni, mentre diverse migliaia di persone si calcola invece fossero morte negli anni a seguire. Tuttora negli ospedali Giapponesi si calcola ci siano fino a 100,000 persone che in qualche modo sono state coinvolte dalle esplosioni, pochi superstiti, figli, nipoti dei degli hibakusha (被爆者), una parola giapponese che significa letteralmente "persona esposta alla bomba". Questa e' la ragione principale per cui il numero di posti letto in Giappone sembra, ma e' solo apparente, maggiore che rispetto all'Italia.
Inoltre parlano tanto di dieta mediterranea: FALSO!
Dieta italiana è un conto, ma ipotizzare che i popoli che si affacciano sul Mediterraneo seguano tutti lo stesso principio di alimentazione è a dir poco bugiardo!
Senza citare popoli sull'altra sponda del mare, cito ad esempio: Sloveni, Croati o Francesi, non mi pare che seguano un'alimentazione italiana....
Non confondiamo. La dieta mediterranea e' prima di tutto un modello nutrizionale ispirato ai modelli alimentari tradizionali dei paesi europei del bacino del mediterraneo, in particolare Italia, Francia meridionale (in particolare Provenza e Linguadoca), Grecia, Spagna e Marocco.
Si tratta di un modello nutrizionale non un pricipio di alimentazione, significa che alla base dell'alimentazione c'e sempre almeno uno o piu' dei componenti assunti nel modello e parlo dell'olio di oliva che rientra nella cultura e viene abitualmente consumato in Italia, Spagna, Francia, Grecia e in parte anche Marocco, sponda mediterranea ovviamente, del pane, della frutta e verdura unite alle erbe aromatiche ai cereali, al pesce e vino in moderazione, la carne non rientra se non marginalmente in quanto le polazioni comprese nelle aree individuate come la culla della dieta mediterranea alimentarsi con pesce invece di carne era la norma.
La dieta mediterranea inoltre e' stata adottata come orientamento di riferimento nella cultura alimentare di molte nazioni del pianeta, primo fra tutti gli Stati Uniti d'America.