Autore Topic: Regno Unito  (Letto 105957 volte)

rickb

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Re:lavoro a londra e casa a lewisham
« Risposta #75 il: 20 Novembre 2012, 22:59:18 »
Avete invece sentito parlare della Nutrigenomica ?

Va oltre la dieta Mediterranea.

Castax

non l'ho mai sentita.
Sarebbe utile un copia ed incolla per capire di cosa si tratta.

SergioBalacco

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Re:lavoro a londra e casa a lewisham
« Risposta #76 il: 21 Novembre 2012, 06:40:51 »
Avete invece sentito parlare della Nutrigenomica ?
E la scienza che ci dice quali cibi fanno bene e quali no, cioe' lo studio degli effetti degli alimenti e componenti alimentari sull'espressione genica. E' considerata per lo studio e analisi dell'influenza della variazione genetica sulla nutrizione correlando i geni e confrontandoli con il metabolismo e gli effetti biologici.
La nutrigenomica mira a sviluppare mezzi razionali per ottimizzare la nutrizione, rispetto al soggetto genotipo.
Direi che potrebbe rappresentare un miglioramento rispetto alle diete che sono molto aleatorie e non personalizzate (generiche).
La nutrigenomica fu usata se non ricordo male nei soliti USA per comprendere come mai le popolazioni mediterranee che utilizzavano l'olio di oliva, quindi una materia ricca di acidi grassi polinsaturi potesse rallentare il processo di invecchiamento di un organismo, ridurre il rischio di trombosi, infarti ecc. L'olio d'oliva chiaramente contiene anche molti antiossidanti che contribuiscono a renderlo la base dell'alimentazione detta dieta mediterranea.

E se qualcuno pensa che sia un copia e incolla lo sfido a trovare il testo di riferimento, queste sono nozioni che ho assimilato durante un corso di nutrigenetica a cui ho partecipato, dove si cercavano fra le varie cose le correlazioni fra  l'alimentazione, la genetica e le grandi malattie invalidanti quali il morbo di Alzheimer e il cancro.
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Foxbat

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Re:lavoro a londra e casa a lewisham
« Risposta #77 il: 21 Novembre 2012, 10:32:52 »
[/center]
Io sono propenso a ciò che disse Epicuro di Sama oltre 2000 anni fa: "L'uomo è ciò che mangia!"
Inoltre, quando posso, seguo i principi della cucina asiatica, cinese in particolare, dove si afferma che NON esiste un'alimentazione per tutti, ma ognuno dovrà integrarla secondo la sua necessità e fabbisogno.
In Vietnam sono più orientati verso la cucina cinese o indiana?
Giovanni

SergioBalacco

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Re:lavoro a londra e casa a lewisham
« Risposta #78 il: 21 Novembre 2012, 10:53:10 »
Io sono propenso a ciò che disse Epicuro di Sama oltre 2000 anni fa: "L'uomo è ciò che mangia!"
Inoltre, quando posso, seguo i principi della cucina asiatica, cinese in particolare, dove si afferma che NON esiste un'alimentazione per tutti, ma ognuno dovrà integrarla secondo la sua necessità e fabbisogno.
In Vietnam sono più orientati verso la cucina cinese o indiana?

Io ho un ristorante cinese a casa, 24/7 non lo dire a me!  ::) ::) ::)
Credo di capire che a te della dieta mediterranea non importi poi molto. Quindi perche' discuterne? Potremmo farlo per ore e scoprire che non saremo mai della stessa idea.

A me questo principio non risulta, mia moglie, cinese nata in Cina, dice che "l'uomo deve essere in armonia con la natura che lo circonda e quindi nutrirsi di quello che la natura gli offre" che per dirla breve e guarda caso, non e' diversa dai principi della dieta mediterranea che bada bene, era frutto delle culture delle genti modeste che popolavano e popolano tuttora le coste del mare nostrum.
E che si coltiva lungo le coste del mare nostrum? Olivi, frumento, segale, orzo, grano, legumi e si mangia pesce ecc ecc.
Esattamente come dicono i cinesi e come mia moglie, santa donna, suggerisce.  ;)

Il vietnam ha influenze cinesi e malesi nella propria cucina, carne poca e pesce e verdure.
Il pollo e' il re ma dato che lo nutrono prevalentemente col riso ha carni filacciose e di scarso sapore.
Gli altri piatti a base di riso e verdure e pesce invece sono apprezzabili, alcuni saporitissimi anche se il sapore a volte si perde dietro mezzo kg di chili...  :laugh:
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millty

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Re:lavoro a londra e casa a lewisham
« Risposta #79 il: 21 Novembre 2012, 17:00:38 »
La Nutrigenomica potrebbe essere, anzi credo sia un approccio innovativo per comprendere diversi problemi non solo legati alle Diete ma sopratutto alle malattie metaboliche.
In alcune malattie la componente genetica e biochimica si fondono ed e' importantissimo un approccio che cerchi di trovare correlazioni tra qusti due aspetti di uno stesso problema. Per esempio un deficit nell'espressione genica  porta alla carenza di una dato enzima come nel caso della alfa-galattosidasi dove questo porta all'accumulo di sfingolipidi che vanno poi ad  occludere i vasi, danneggiano i reni e il cervello . La gravita' della malattia e' determinata da quanto e' grave il danno a livello genico, Se vi e' una completa inespressione del gene x-gal e qnd l'enzima corrispondente sara' completamente carente e la situazione e  irrimediabile in genere in qst casi l'individuo non sapravvive oppure si potra' avere  una inespressione parziale dove l'enzima e' prodotto in quantita' ridotte, in qst casi un approccio nutrigenetico potrebbe essere fondamentale. Per non palare poi come diceva Sergio degli sbocchi che potrebbe dare nello studio di malattie come Alzhaimer e Tumori vari.
Cio che ingeriamo con la nostra alimentazione influenza senza ombra di dubbio la nostra vita e salute e non credo affato sia una questione estetica ma di salute. Il cibo che noi ingeriamo e' ridotto dai meccanismi metabolici nelle molecole base su cui il nostro organismo si basa, qnd Carboidrati, lipidi, proteine e Ammino acidi. Le malattie metaboliche che spesso non danno scampo e colpiscono aime' soprattutto i bambini e gli infanti sono incurabili nella maggiorn parte dei casi e spesso proprio perche di difficile diagnosi sono irrimediabilmente aggravati dall'alimentazione.
Ma soprattutto queste malattie hanno senza ombra di dubbio una base genitica, qnd un approccio nutrigenetico al problema potrebbe aprire la chiave per comprendere meglio qst patologie e cercare di trovare nuovi approcci terapeutici, almeno per le forme meno gravi....La carne, il latte e i suoi derivati, le uova ma non solo, sono principalmente fonte di proteine.....le proteine gestiscono e regolano il funzionamento del nostro organismo non a caso si dice un gene una proteina, ogni gene codifica per una proteina che poi andra' a svolgere una data funzione nel nostro organismo, capiamo bene come l'introduzione di proteine nell'organismo se vi siano deficit nei processi che regolano il metabolismo potrebbe essere deleterio.
La dieta mediterranea nei suoi principi base rappresenta forse il sistema dietetico piu' equilibrato su cui basarsi per poter seguire una alimentazione che permetta di seguire i bisogni salutistici del nostro organismo.
Capire che ogni alimento non e' solo cibo ma una fonde di nutrienti a noi indispensabili per il corretto funzionamento  del nostro corpo e' importante, ogniuno di noi si porta dietro poi un corredo genetico diverso, un corredo che gestisce e controlla i processi metabolici. Un approccio nutrigenitico potrebbe qnd essere la chiave per personalizzare l'approccio dietistico e non dare solo principi generali, che se pur buoni e fondati potrebbero per molti rivelarsi poco efficaci proprio a causa della diversa  espressione genica.
Rimane cmq vero il fatto che la dieta emditerranea permette di introdurre in corrette proporzioni cio di cui il nsotro organismo necessita.

SergioBalacco

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Re:lavoro a londra e casa a lewisham
« Risposta #80 il: 21 Novembre 2012, 17:38:20 »
Wow!
Attenzione pero' a non confondere la Nutrigenetica con la Nutrigenomica.
Sono due discipline diverse con nomi molto simili, si puo' anche essere inconsciamente portati a confondere i termini.

  • Genetica e' la scienza di ereditarieta' e variazone negli organismi viventi, la nutrigenetica e' quindi quella materia che  studia le interelazioni fra i singoli geni e l'alimentazione.

  • Genomica e' la disciplina che studia la struttura ed il funzionamento dell'intero patrimonio genetico del nostro organismo. La nutrigenomica e' quindi quella disciplina che in un futuro prossimo, tanto per non ripetere concetti gia' espressi prima, aiutera' a capire come modificare le diete e non provocare danni al patrimonio genomico.

Sono due complesse discipline da adette ai lavori quale mility mi sembra che sia, il linguaggio infatti e' pertinente con l'argomento trattato.

 
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Re:lavoro a londra e casa a lewisham
« Risposta #82 il: 21 Novembre 2012, 17:53:54 »
......A me questo principio non risulta, mia moglie, cinese nata in Cina, dice che "l'uomo deve essere in armonia con la natura che lo circonda e quindi nutrirsi di quello che la natura gli offre" che per dirla breve e guarda caso, non e' diversa dai principi della dieta mediterranea che bada bene, ...  :
Bello avere una moglie cinese: culinariamente parlando!
In Cina, mangiano tutto che si muova, abbia due gambe o quattro, purché non sia un tavolo, una sedia oppure un uomo....
Proverbi a parte, una corretta alimentazione cinese dovrebbe basarsi sui cinque elementi (terra, fuoco etc.).
Comunque siamo ambedue andati lontani da Lewisham, per fortuna  :) :) :)
Giovanni

millty

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Re:lavoro a londra e casa a lewisham
« Risposta #83 il: 21 Novembre 2012, 18:21:10 »
Si Sergio, hai perfettamente ragione spero di non aver confuso le acque.
Semplicemente parlando in temini di  singole malattie metaboliche che come detto hanno una base ereditaria e genetica credo che un approccio nutriGENETICO (  :) ) possa essere piu efficare che uno nutrigenomico almeno nelle prime fasi dello studio.
Nel caso della malattia citata prima, le mutazione nel gene Gal causa della malattia possono essere + di 500 qnd un approccio che parta dal singolo gene credo, ma e' un mio parere personale possa essere piu efficace e possa poi estendersi a livello nutrigenomico.

Sono pienamente d;accordo poi con  quanto hai espresso sulla dieta mediterranea  ;).

Castax grazie milleper il link :)

rickb

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Re:lavoro a londra e casa a lewisham
« Risposta #84 il: 21 Novembre 2012, 20:32:02 »
la cucina cinese non si batte. Mangiano enormi piatti di riso e di pollo ma non sembrano mai mettere su peso, pochissimi sono grassi.
Mi chiedo il perche'. Anche da noi, dove la diet mediterranea la fa da padrone, comincia a diventare una problema l' obesita'.

rickb

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Re:lavoro a londra e casa a lewisham
« Risposta #85 il: 21 Novembre 2012, 21:17:40 »
io conosco una mia amica che ha passato tipo 2 mesi a lewisham, faceva la commessa in un negozio.. mi ha detto che è una brutta zona , ne ha viste un po di tutte i colori , quindi la sconsiglia..

cvd

http://www.bbc.co.uk/news/uk-england-london-20425595

E anche li, come in italia, prenderanno 4 anni e ne faranno due se va bene. Se sono di una ethnic minority faranno sei mesi al massimo.

pointof

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Re:mollo tutto, ma dove vado? londra?
« Risposta #86 il: 22 Novembre 2012, 01:33:09 »



Almeno non hai una laurea umanistica 

qual è il tuo problema con le lauree umanistiche?

Forse intendeva che non servono a nulla.
Ma Martin credo che sia più diplomatico di me.
 ;)

SergioBalacco

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Re:lavoro a londra e casa a lewisham
« Risposta #87 il: 22 Novembre 2012, 04:19:52 »
la cucina cinese non si batte. Mangiano enormi piatti di riso e di pollo ma non sembrano mai mettere su peso, pochissimi sono grassi.
Non e' vero che i cinesi non ingrassano mai, entrambe le mie cognate assomigliano a balenottere....  ::) ::)
I cinesi mangiano riso perche', per tradizione, avevano solo quello, il riso infatti e' ricco di sali minerali e vitamine, soprattutto quelle del gruppo B, che assicurano un buon funzionamento dei processi metabolici facendo sì che l’organismo bruci meglio l’energia introdotta con l’alimentazione. Poi sono magri e longevi perche' mangiano poco e sano. Non fanno diete, ma in ogni pasto si fa attenzione a evitare lo spreco. In Cina la popolazione si ricorda ancora quando la fame era argomento comune, il cibo viene visto sotto un diverso aspetto. In casa si continua a cucinare due volte al giorno e i piatti sono così semplici e buoni che il resto del mondo comincia a accorgersi di una sua imprevista superiorita' anche a tavola. Secondo me il tempo in cui la maggioranza del pianeta mangera' cinese, o comunque all'orientale non e' poi molto lontano. Attenzione che mangiare all'orientale non significa solo mangiare quello che mangiano loro, ma cucinare come fanno loro anche i nostri piatti tradizionali, cambiare lo spirito della preparazione e della cottura degli alimenti in modo da essere naturalmente accettati dall'organismo.
In Cina si moltiplicano libri e progammi, condotti anche da famosi cuochi europei, che rivelano i segreti per cui stiamo per cinesizzare anche il nostro palato. Ragione essenziale: fa bene, costa poco e si fa in fretta.

Mia moglie dice spesso che il cibo con una gamba va preferito a quello con due e questo e' migliore di quello con quattro. Una "gamba" ce l'hanno le verdure in genere, due il pollame, tre le vacche. Loro mangiano anche i serpenti, che gambe non ne hanno, le cavallette, e tremila altre cosette di cui e' meglio non parlarne, comunque tradizionalmente mangiano quaello che conosciamo anche noi della loro cucina.

Per i cinesi frutta e verdure sono la base di ogni pasto e il pollame e' piu' assimilabile di bovini, suini e ovini. Gli animali vanno mangiati raramente, solo in occasioni di festa e dopo essersi assicurati che siano stati allevati in liberta', vissuti felici e morti senza soffrire. La prima regola pero' e':
mangiare cibo vero, quanto basta e cresciuto nella terra. Le foglie sono più ricche dei fusti, l'acqua di cottura e' la migliore per essere bevuta, i vegetali vanno acquistati con le radici e la terra attaccata, la tavola più completa e' quella che offre verdure e frutti di colori diversi, meglio se verdi, gialli, rossi e arancioni. Capovolto, rispetto all'Occidente, anche il ruolo della carne. In Cina e' un contorno, un aroma e spesso solo un profumo, nascosto tra gli ortaggi saltati, nella pasta fresca e nel riso.

Citazione
Mi chiedo il perche'. Anche da noi, dove la dieta mediterranea la fa da padrone, comincia a diventare una problema l'obesita'.

Perche' da noi la dieta mediterranea e' un miraggio, andrebbe seguita ma non si fa, sai da quanti ho sentito dire che e' la dieta dei poveri? E chissenefrega, fosse anche la dieta dei poveri se mi conserva sano e pimpante fino a 100 anni va benissimo. Il mangiare per gli occidentali e' diventata ragione di mettere in mostra uno stato sociale, piu' si va su' con gli zeri del conto corrente e piu' il cibo diventa una ricerca del sofisticato, vedi quelle gelatine che usavano in Spagna principalmente e di cui Striscia, credo, ne fece un tormentone. Il cinese se ne frega del cibo come status, mangia perche' ha fame, e cerca di trarne il massimo giovamento. Se tutti noi seguissimo la dieta mediterranea nei suoi principi di base e con le stesse proporzioni vedresti che si vivrebbe meglio tutti.

Guarda me, ho quasi 60 anni, faccio quasi 5 km al giorno di jogging, non bevo alcolici (un bicchiere di vino ogni tanto), non fumo, mangio quasi senza sale, mangio pochissima carne preferendo il pesce, le verdure fresche, la frutta, bevo acqua e succhi naturali (che preparo io). Non vedo il medico dallo scorso anno, perche' faccio il check-up annuale, non ho alcuna malattia in essere, dormo 6 ore per notte e dimostro dieci anni di meno. Credi che sia solo frutto del mio DNA?
O forse e' dovuto al categorico rispetto della dieta mediterranea e ai principi della cucina cinese?
Credo che sia questo il motivo per prevenire malattie cardiovascolari e vivere piu' a lungo.
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Re:mollo tutto, ma dove vado? londra?
« Risposta #88 il: 22 Novembre 2012, 14:03:16 »
spara pure , senza problemi , non me la prendo .. le motivazioni però mi interessano  :)

SergioBalacco

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Re:mollo tutto, ma dove vado? londra?
« Risposta #89 il: 22 Novembre 2012, 15:51:27 »
Ciao Luca

C'e' una serie di scritti interessanti (anche spassosi) a proposito delle lauree in scienze umaniste qui:
http://www.loschermo.it/articoli/view/38293
e anche questo:
http://giovannacosenza.wordpress.com/2012/04/24/lavorare-con-una-laurea-umanistica-e-con-soddisfazione/

Poi un pensiero personale.
Sono convinto che ogni studio, ogni corso di studi che permette di ottenere un titolo porta sicuramente a ottenere un lavoro.
Se pero' questo lavoro non lo si trova, ci resta sempre la conoscenza che il nostro titolo di studio, magari mal considerato nel mondo del lavoro, ha permesso di assimilare.
Le lauree umanistiche hanno, secondo me, la capacita' di creare le adeguate competenze che consentano di essere operativi praticamente ovunque, penso alla laurea in scenze umanistiche della comunicazione per esempio.
Comunicazione che non e', e non deve essere solo ed esclusivamente politica ma ha ampie possibilita' di successo se l'individuo e' stato capace di raggiungere i massimi punteggi che equivalgono a preparazione eccelsa.

Mi spiego meglio: una lurea in scienze umanistiche nella comunicazione puo' benissimo essere utile nell'ambito pubblicitario dove e' necessario saper interpretare e valorizzare le esigenze dei potenziali clienti a comprare un determinato prodotto.
La pubblicita' non e' solo grafica, ma anche e soprattutto un'analisi delle esigenze di chi deve ricevere un determinato messaggio. Quindi chi esegue l'analisi che lo portera' a realizzare un determinato prodotto messaggio potra' attingere al proprio bagaglio storico, artistico e culturale e trarne il risultato migliore.

Non dilunghiamoci troppo.

La pubblicita' per esempio da noi e solo un'industria ma, in Francia e' anche arte, praticamente tutti gli anni sono pubblicitari francesi che vincono l'oscar del settore, segno che l'impegno che mettono nello studiare le esigenze della gente e' in grado di realizzare un prodotto piu' coinvolgente rispetto a certe piatte pubblicita' nostrane.
E non voglio fermarmi li, il design e' frutto di una attenta analisi eseguita da umanisti, c'e' prima qualcuno che studia le esigenze, i bisogni e poi qualcun altro che le mette in pratica, su carta prima e le realizza poi.

Credo che sia riduttivo il pensiero espresso da qualcuno qui, c'e' spazio per tutti la' fuori, bisogna sgomitare per averlo ma c'e'! Da qualche parte in questo smisurato pianeta esiste, bisogna cercarselo!

PS Pensierino della sera: se la laurea agognata e' arrivata con il minimo dei crediti, non si pensi che poi le porte le trovate tutte aperte eh! ::)
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