Purtroppo molti sognano, come ho gia' sottolineato in altri post, ma in realta' non si "schioderanno" mai dall'Italia. E un po' li capisco: abitudini, famiglie, paura dell'ignoto, ecc. Ma in pochissimi lo ammettono. Non davanti agli altri ma anche solo davanti a se stessi. Poi ci sono i kamikaze che davvero vendono tutto e vanno via all'avventura. Ma sono pochi e, secondo me, sono pazzi da legare perche' spesso lo fanno per cercare l'isola che non c'e', per inseguire un ideale di vita o, peggio ancora, per seguire un amore. Tutte cose che possono sia essere diametralmente opposte all'ideale o facilmente raggiungibili da tutti quindi, non un affare.
Vi ricordate alcuni anni fa quando usciva in edicola una rivista che si chiamava Millionaire? Ogni mese suggeriva un investimento in qualche angolo del mondo. Conosco persone che, completamente infatuate dai discorsi del suo editore (fallito miseramente nel suo intento e mettendo nei guai un sacco di gente) seguivano passo dopo passo i suoi "intuiti". In Costa Rica, dopo qualche mese dal suggerimento sul giornale, c'erano piu' italiani a fare pasta all'uovo che popolazione locale. Come ando' a finire per quegli italiani? Immaginatelo...
Quando si vuol tentare qualcosa di buono fuori dei confini nazionali, si deve conoscere molto bene il posto dove si va e si devono affrontare tutte le casistiche possibili, non prendere tutto per buono all'italiana maniera. Perche' l'italiana maniera, nel resto del mondo, non va tanto di moda.
Tutto il mondo e' paese: niente di piu' vero e niente di piu' falso allo stesso tempo. E' vero, gli imbroglioni stanno ovunque, i superficiali anche, i bravi idem. Ma come riconoscerli?
Anzitutto ci si deve affidare al proprio intuito. Una buona dose di buon senso non guasta mai.
Poi ci si deve affidare a chi e' conosciuto ed ha un minimo di professionalita' e credibilita': su internet basta andare suGoogle e digitare il nome di chi propone l'investimento o il cambio di vita. Se risulta un illustre sconosciuto al "motor che nulla sfugge" significa che, al 99% e' uno che a Roma sarebbe definito/a un ''sola''.
Poi si deve NECESSARIAMENTE andare sul posto a valutare se rispecchia le aspettative della vigilia o di tanti anni di sogni.
Sul posto non si va a fare turismo, anche se poi la sera ognuno fa quello che gli pare, ma a vivere la realta', cioe' a vivere la stessa vita di un imprenditore medio con visite agli uffici pubblici, ad un avvocato del posto, ecc. Insomma, tutte cose molto noiose rispetto a quella spiaggia dorata e belle ragazze sorridenti che sono a pochi metri e che con gli sguardi invitano ad una bella frescura in riva al mare tra palme e noci di cocco gelate...
In una settimana di tal ''tortura'' si hanno le idee ben schiarite.
Quando guido aziende e business-men nei posti "paradisiaci" dove impiantare un nuovo business vi assicuro che tutto fanno tranne che spassarsela.
Il lavoro non ammette distrazioni quando e' in fase embrionale.
E purtroppo non posso divertirmi neanche io che gia' conosco le realta' e ad ogni viaggio il vero ''punito'' sono io...
Alla prossima