31
L'Italia / Re:Vivere in Italia
« il: 19 Novembre 2011, 00:14:35 »
mamma mia Joss, ti piace avere sempre l'ultima parola..
ma andiamo oltre.. questo è un luogo dove in tutta libertà ognuno può mettere le sue riflessioni spontanee e scrivere anche di getto, senza star lì a pensare che dall'altra parte ci siano dei giudici impietosi che ti stigmatizzano.
Suvvia..un po' di suplesse e sdrammatizzazione sarebbe auspicabile, per procedere in maniera più sciolta..
Qualsiasi intervento è meritorio di interesse e di attenzione e non penso ci siano utenti di serie A (italiani residenti all'estero) e utenti di serie B (italiani che vivono in Italia); per arrivare al "problem solving" è gradito l'apporto di tutti, perchè con più angolazioni e più menti si può arrivare a un risultato più interessante, articolato ed omogeneo.
Detto ciò, mi sembra che il tema sia: vivere in Italia e non fare la fotografia a babe a tizio a caio, ecc.;
proprio per fugare ogni dubbio rispondo solo con un piccolo accenno a quanto affermi:
- stravedo per la Grecia: è vero, ogni anno trascorro un periodo in una sua isola nel Mediterraneo. Ho amici che abitano e lì;
- vorrei andare a Bologna: scelta obbligata, probabilmente l'anno prossimo mi iscriverò all' Università di Bo per studiare Antropologia Culturale;
-conosco Zurigo: ho lavorato per una multinazionale svizzera;
-caraibi francesi per sentito dire?: guarda, proprio stasera, in libreria, dove ho assistito ad una conferenza, ho comprato il libro "Cronache dai Caraibi" ed. Feltrinelli di M.G. Barroso e I. Reyes Ortiz, un percorso inedito attraverso le Antille, dove, tramite un diario di bordo, sono descritte non le barriere coralline e le incontaminate spiagge caraibiche, ma realtà ben più amare con un linguaggio diretto e disincantato ... altro che innamorarsi di ogni parte del mondo, se poi da certe realtà, per quanto compromesse, emerge qualcosa di primitivo e di forte che la nostra natura occidentale ha soggiogato, questo è un altro discorso.. ciò non vuol dire disconoscere i problemi reali che affliggono un paese
per il resto ti rammento che frequento quotidianamente un corso di qualifica professionale composto da: brasiliani, latino-americani, ucraine, moldave e srylankesi, ecc. e siamo solo in 3 italiani. In tirocinio faccio pratica e lavoro con equipe multidisciplinari composte prevalentemente da persone straniere. Ho molti amici stranieri in varie parti del mondo.
Tutto ciò però non penso possa interessare agli altri utenti e al tema proposto quì, quindi è meglio soprassedere con le valutazioni sulle persone e proseguire agevolmente.. babe
ma andiamo oltre.. questo è un luogo dove in tutta libertà ognuno può mettere le sue riflessioni spontanee e scrivere anche di getto, senza star lì a pensare che dall'altra parte ci siano dei giudici impietosi che ti stigmatizzano.
Suvvia..un po' di suplesse e sdrammatizzazione sarebbe auspicabile, per procedere in maniera più sciolta..
Qualsiasi intervento è meritorio di interesse e di attenzione e non penso ci siano utenti di serie A (italiani residenti all'estero) e utenti di serie B (italiani che vivono in Italia); per arrivare al "problem solving" è gradito l'apporto di tutti, perchè con più angolazioni e più menti si può arrivare a un risultato più interessante, articolato ed omogeneo.
Detto ciò, mi sembra che il tema sia: vivere in Italia e non fare la fotografia a babe a tizio a caio, ecc.;
proprio per fugare ogni dubbio rispondo solo con un piccolo accenno a quanto affermi:
- stravedo per la Grecia: è vero, ogni anno trascorro un periodo in una sua isola nel Mediterraneo. Ho amici che abitano e lì;
- vorrei andare a Bologna: scelta obbligata, probabilmente l'anno prossimo mi iscriverò all' Università di Bo per studiare Antropologia Culturale;
-conosco Zurigo: ho lavorato per una multinazionale svizzera;
-caraibi francesi per sentito dire?: guarda, proprio stasera, in libreria, dove ho assistito ad una conferenza, ho comprato il libro "Cronache dai Caraibi" ed. Feltrinelli di M.G. Barroso e I. Reyes Ortiz, un percorso inedito attraverso le Antille, dove, tramite un diario di bordo, sono descritte non le barriere coralline e le incontaminate spiagge caraibiche, ma realtà ben più amare con un linguaggio diretto e disincantato ... altro che innamorarsi di ogni parte del mondo, se poi da certe realtà, per quanto compromesse, emerge qualcosa di primitivo e di forte che la nostra natura occidentale ha soggiogato, questo è un altro discorso.. ciò non vuol dire disconoscere i problemi reali che affliggono un paese
per il resto ti rammento che frequento quotidianamente un corso di qualifica professionale composto da: brasiliani, latino-americani, ucraine, moldave e srylankesi, ecc. e siamo solo in 3 italiani. In tirocinio faccio pratica e lavoro con equipe multidisciplinari composte prevalentemente da persone straniere. Ho molti amici stranieri in varie parti del mondo.
Tutto ciò però non penso possa interessare agli altri utenti e al tema proposto quì, quindi è meglio soprassedere con le valutazioni sulle persone e proseguire agevolmente.. babe