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Voglio... ma non posso! / Re: Il paradiso è per i morti. Ma io sono morto!
« il: 05 Dicembre 2008, 23:09:49 »
La gloria di colui che tutto move
per l'universo penetra, e risplende
in una parte più e meno altrove.
Ciao a tutti
Ho deciso, c’ho pensato a lungo e sono deciso, devo andare.
Tutti abbiamo un sogno un desiderio, ma c’è una forza che ci vuol far credere che è impossibile da realizzare, questa forza si chiama paura, paura che, alla fine, ci fa soffrire più della sofferenza che crediamo di trovare lasciando tutto per realizzare il nostro sogno.
Io ho vinto questa paura, qualcosa si è acceso dentro di me, una forte e incontrollabile follia si è impossessata di me, una sete di avventura, di libertà totale, la voglia irrefrenabile di viaggiare, di conoscere, di vivere nuovi mondi, nuove persone, nuove culture, devo conquistare il mio tesoro, la mia isola, devo trovare l’amore, la passione, devo soprattutto ritrovare me stesso, e per questo devo lasciare tutto quello che ho, devo dimenticare il passato e vivere il presente senza programmi per il futuro, come se ogni minuto fosse l’ultimo.
Non posso più aspettare (ci pensate, passiamo la vita aspettando: aspettando la fine della giornata lavorativa, aspettando il fine settimana, aspettando la partita, aspettando il giorno dello stipendio, aspettando la fine del contratto, aspettando le ferie, aspettando la pensione, aspettando la morte) lascio tutti e tutto e vado via, e sarà un camino senza meta e senza ritorno, passerò per l’inferno e il purgatorio ma forse troverò il paradiso.
Conosco l’inglese e lo spagnolo, e troverò qualche lavoro che mi permetta di continuare il camino, non devo più fare soldi per accumulare oggetti, voglio arricchirmi di emozioni, libero da ogni condizionamento da ogni legame, da ogni obbligo, senza fili che ti obbligano a muoverti come un burattino.
Non so e non mi interessa sapere per quanto tempo riuscirò a vivere così, come ha già scritto qualcuno che non ricordo, il mio epitaffio sarà “Egli morì mentre era vivo”.
per l'universo penetra, e risplende
in una parte più e meno altrove.
Ciao a tutti
Ho deciso, c’ho pensato a lungo e sono deciso, devo andare.
Tutti abbiamo un sogno un desiderio, ma c’è una forza che ci vuol far credere che è impossibile da realizzare, questa forza si chiama paura, paura che, alla fine, ci fa soffrire più della sofferenza che crediamo di trovare lasciando tutto per realizzare il nostro sogno.
Io ho vinto questa paura, qualcosa si è acceso dentro di me, una forte e incontrollabile follia si è impossessata di me, una sete di avventura, di libertà totale, la voglia irrefrenabile di viaggiare, di conoscere, di vivere nuovi mondi, nuove persone, nuove culture, devo conquistare il mio tesoro, la mia isola, devo trovare l’amore, la passione, devo soprattutto ritrovare me stesso, e per questo devo lasciare tutto quello che ho, devo dimenticare il passato e vivere il presente senza programmi per il futuro, come se ogni minuto fosse l’ultimo.
Non posso più aspettare (ci pensate, passiamo la vita aspettando: aspettando la fine della giornata lavorativa, aspettando il fine settimana, aspettando la partita, aspettando il giorno dello stipendio, aspettando la fine del contratto, aspettando le ferie, aspettando la pensione, aspettando la morte) lascio tutti e tutto e vado via, e sarà un camino senza meta e senza ritorno, passerò per l’inferno e il purgatorio ma forse troverò il paradiso.
Conosco l’inglese e lo spagnolo, e troverò qualche lavoro che mi permetta di continuare il camino, non devo più fare soldi per accumulare oggetti, voglio arricchirmi di emozioni, libero da ogni condizionamento da ogni legame, da ogni obbligo, senza fili che ti obbligano a muoverti come un burattino.
Non so e non mi interessa sapere per quanto tempo riuscirò a vivere così, come ha già scritto qualcuno che non ricordo, il mio epitaffio sarà “Egli morì mentre era vivo”.