Il Dipartimento del Mercato interno, industria, imprenditoria e Pmi della Commissione Europea hanno ricevuto la segnalazione del decreto di riduzione dei casino online con bonus e delle apparecchiature da intrattenimento a seguito della famigerata manovra-bis. La causale di questa segnalazione sarebbe la “violazione della libertà di impresa, concorrenza sleale ed aiuti di Stato” contemplati, quindi, nel provvedimento di recentissima emanazione che finisce così per continuare a far parlare di sé da più parti, sino ad arrivare a Bruxelles.

Questa denuncia è arrivata all’organismo europeo, dove ha ottenuto la protocollazione che ha avviato di conseguenza l’iter di esame preliminare della suddetta segnalazione. In essa vengono contestati esplicitamente i punti relativi al mercato dei giochi disposti dalla recentissima legge del 21 giugno 2017, n.96 articolo 6, e dell’articolo 6 bis “riduzione degli apparecchi da divertimento”, nonché l’accusa di introdurre, attraverso questa benedetta riduzione degli apparecchi di gioco, degli aiuti di Stato nei confronti dei concessionari che gestiscono le reti di Vlt e che porteranno alla conseguente contrazione delle entrate di Bilancio dello Stato.

Bisogna dire che questa “manovrina” del nostro Governo non è esattamente piaciuta a tutti e per arrivare a Bruxelles bisogna ancora dire che questi “tutti”, ovviamente, rappresentano il parere di “parecchi” ai quali viene, in ogni caso, quasi vietata la possibilità di intraprendere qualsiasi attività attinente il gioco d’azzardo per carenza di nulla osta disponibili per le dette “famigerate macchinette”, di spazi a causa dei distanziometri che stazionano sui territori, di tempo sempre in conseguenza delle ordinanze restrittive che “pullulano” in assenza, ancora oggi, di una legge nazionale che dia respiro e possibilità di agire nel settore ludico.

É una situazione alquanto scomoda quella che si è venuta a creare per gli addetti ai lavori (o per quelli che vorrebbero esserlo) ed a supporto della opposizione al provvedimento del Governo italiano si ribadisce alla attenzione della Commissione Europea che ad un’impresa che volesse avviare, ora, un’attività di gestione di apparecchiature da intrattenimento non sarebbe veramente possibile concretizzare i propri programmi futuri per un serio ed incontestabile limite alle possibilità di mercato ed alla libera circolazione delle merci e dei servizi.

Questo principio, inutile forse anche sottolinearlo, è assolutamente importante e caro all’Europa almeno in linea teorica e, quindi, anche in virtù ed a nome di tale principio così caro che questa stessa segnalazione è stata anche inoltrata all’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato ed, in aggiunta, persino alla Corte dei Conti. Sono passaggi questi “estremamente importanti” che dovrebbero, senza ombra di dubbio, smuovere la situazione e l’attenzione della Commissione Europea che, si ripete ancora una volta, guarda con particolare riguardo ed attenzione la situazione del mondo del gioco d’azzardo in generale, ma particolarmente, del nostro Paese.

La circolazione delle merci e la possibilità di mercato dovrebbero essere i cardini sui quali si fonda ovviamente il libero commercio ed il principio di concorrenza: è, di conseguenza, auspicabile che la Commissione Europea intervenga in qualche modo a sostegno del mondo degli operatori e delle imprese che di gioco vivono, anzi che di gioco vorrebbero vivere, ma che al momento ne sono impediti.