Bellissimo il tuo post, mi sento di citare sopratutto questa parte:
"Non ho le idee chiare su nulla: l'unica cosa certa è che non ho miraggi di arricchimento, di business, per quanto sia ovvio che non si viva solo di speranze e ottimismo, ma la molla propulsiva riguarderebbe la qualità della vita, potersi alzare la mattina col cuore leggero, lavorare per vivere e non vivere per il lavoro."
Sono cose che ho detto più di una volta anche io.
In ritardo mi presento, sono Andrea, 32 anni, pseudo progettista, sposato.
Non ho la presunzione di rispondere alla tua domanda, non saprei da che parte cominciare, posso dirti cosa molto probabilmente farò.
Verso Aprile-Maggio si parte, destinazione Spagna (Valencia). Abbrevio tutta la storia, altrimenti il posto diventa kilometrico
: la destinazione non mi aggrada particolarmente ma è stato un compromesso necessario con la compagna, tutt'altro che convinta al 100%.
Quà non basta, questo il succo del discorso, quindi serve una svolta, una sorta di reset per ricominciare.
Mancando i soldi non partiremo insieme, ma andrò in avanscoperta per cercare casa e lavoro e dopo un paio di mesi la moglie si trasferirà.
Una volta la cosa farò? Cosa troverò? E quà torniamo alle domande fondamentali.
Non lo sò, le incognite non possono che essere infinite, ma penso che se uno è convinto della scelta, se è veramente motivato allora alla lunga, senza fretta, ha buone probabilità di farsi una vita, nonostante le difficoltà.
Forse molto dipende da quanto uno ha dà lasciare: ad esempio io mi sentivo (e talvolta mi sento ancora) un verme a mettere la compagna davanti ad un bivio non indifferente, a lasciare i miei genitori.
Ma il posto dove vivo non mi piace, come non mi piace la vita che faccio, e cosa ancor più grave non mi piace quello che mi ha fatto diventare, quindi gli altri, anche le persone più care, devono venir messe in secondo piano
.
Forza e coraggio, alla fine ce la possiamo fare, sarà dura ma ce la faremo.
Alla fine il messaggio è diventato ugualmente lungo