Buonasera a tutti,
mi chiamo Alessandra e sono una ragazza di 28 anni. So che quello che sto per scrivere risulterà abbastanza sciocco e ingenuo agli occhi di molti però sento che ci devo provare in ogni caso.
Sono disoccupata da oramai quasi un anno e vivo in una piccola provincia di Vercelli (piemonte) dove non c'è assolutamente niente: niente lavoro, niente futuro, niente possibilità, niente speranza. Mi sono fatta un mazzo per mandare CV e quelle pochissime volte in cui un colloquio era possibile, non è mai andata in porto per via del fatto che c'è una competizione ferocissima... Troppi disoccupati che si accalcano per accapparrarsi quel sporadico lavoretto che compare ogni morto di papa.
La situazione sta diventando molto, molto demoralizzante... Vedo persone della mia età con una casa, un lavoro e pure con dei figli mentre io sono qui, punto e a capo con niente nelle mie mani. Non penso di aver mai vissuto un periodo più infelice e sconsolato nella mia vita, sento che oramai sto veramente perdendo la speranza di avere un futuro e una vita normale, senza nemmeno chiedere troppo, solo una vita normale basata sull'indipendenza economica. So che il primo punto di partenza per mirare all'indipendenza è trovarsi un lavoro ma oramai qui dove vivo io ho già capito che proprio non si può fare nulla.
Qualche settimana fa mio cugino, anche lui disoccupato di 31 anni, mi ha chiesto se per caso sarei disposta a fare "una pazzia" e trasferirmi a Roma alla ricerca di fortuna.
Ora, ci sono tante cose da specificare qui... Perchè Roma? Dal punto di vista suo, lui è assolutamente innamorato perso della città (c'è stato più volte) e se deve tentare la pazzia, che vada bene o meno, la vuole fare in una città che genuinamente ama. Io sono abbastanza disperata da seguirlo ovunque, anche se comunque pure Milano e Torino non mi dispiacerebbero, però c'è anche la voglia di allontanarsi tanto da casa, di lasciarsi dietro la dolorosa tristezza della nostra valle e scendere in una metropoli dove, presumibilmente, ci sono un pò più possibilità lavorative (e magari anche il clima è migliore).
Ora, che tipo di esperienze / titoli di studio abbiamo?
Io sono laureata in lingue e culture dell'asia orientale, però ho perso un pò quasi tutto per via del fatto che dai 21 anni fino a recentemente ho vissuto all'estero; sono stata un pò di anni in Svezia, poi a Londra, poi in Finlandia, poi per motivi famigliari sono ritornata a casa.
Ho vissuto all'estero per molto tempo e confesso di avere voglia di casa. Certo, l'estero è stato molto affascinante, mi ha dato opportunità di maturazione e mi ha permesso di perfezionare la mia conoscenza della lingua inglese ad ottimi livelli... Però casa è casa. Io vorrei poter vivere una vita normale, standard e dignitosa in Italia, penso di essere stata via a sufficienza. Come esperienze lavorative, ho sempre e solo fatto la camieriera per pagarmi le spese.
Mio cugino Andrea invece è dottore in legge e le sue esperienze lavorative sono principalmente anni di praticantato presso studi di avvocati come tirocinante.
Siamo due persone estremamente tranquille ed educate, non diamo mai problemi di nessun genere a nessuno e siamo cresciuti in un ambiente molto umile, dove piuttosto che far stare scomodi gli altri, stiamo scomodi noi. Siamo molto servizievoli, disponibili e di cuore e tendenzialmente siamo ciò che si può chiamare "persone per bene": non nel senso che arriviamo da chissà quale ricchezza o sciccheria, ma siamo sinceri, tranquilli, onesti. Tutto ciò che vorremmo è avere una vita normale e indipendente senza problemi, senza dare fastidio a nessuno.
Ora, arrivando al dunque... Semmai noi decidessimo davvero di trasferirci, abbiamo intenzione di racimolare una somma sui 3000 euro a testa per buttarci e cercare lavoro a Roma per qualche mese, pagando l'affitto di un monolocale e incrociando le dita che tutto vada bene... Però sento che, giustamente, la gente ci sconsiglia questa cosa molto caldamente.
"Non venite giù a Roma se non avete un lavoro che vi aspetta", "Roma sarà anche la capitale ma non offre nulla di più di dove siete adesso", "Non fate cavolate", "butterete via dei soldi", "Non troverete nulla e ritornerete a casa", "Roma è terribile, non venite", ecc ecc... Insomma, tanti messaggi estremamente demoralizzanti anche se immagino che ci sia naturalmente del vero e del buonsenso in essi.
Io sono aperta a tutti i tipi di verità e anche se verrò smontata e demoralizzata, è meglio così; voglio pareri oggettivi e veritieri circa quest'idea, che mi facciano capire quanto sia pazza o quanto sia fattibile.
Quasi sono i vostri consigli? Quali sono i lati positivi di Roma e quelli negativi? Dove bisognerebbe cercare lavoro e casa? E' questa tutta una follia bella e buona o c'è un barlume di speranza?
Ringrazio calorosamente in anticipo chiunque voglia rispondere a questo messaggio per offrirci un parere!