Ciao, sono nuovo e da poco iscritto ma leggo tutto da alcuni mesi.
Che bel nome babi.
Nella prima parte di voglio vivere cosi' ci sono le interviste e le esperienze di chi ha saputo gestire un sogno e riuscire a realizzarlo.
Nessuno di loro vive con poco, tutti si sono realizzati: chi ha aperto un ristorante, chi una finanziaria, chi aiuta i bambini, chi ha un resort, chi un lavoro da architetto e la lista e' lunghissima.
Voglio dire che per andare a vivere fuori dall'Italia ci vuole si coraggio e fortuna ma anche le capacita' imprenditoriali se si pensa di voler seguire quella strada o quelle manageriali se l'obbiettivo e' continuare a lavorare da dipendente.
nessuno, ma proprio nessuno racconta una storia di privazioni, di sacrifici, di risparmi, di vita povera ma dignitosa.
Il motivo e' facile: andare all'estero da poveracci significa essere rispediti al mittente in pochissimo tempo, chi si illude sia possibile e' giusto un illuso. Nessuna nazione permettera' mai ad uno straniero di andar li e fare il poveraccio magari ridursi a chiedere l'elemosina o vivere in ristrettezze ma libero.... siamo seri, siate seri, e' questo il sogno della vostra vita? E quando poi ci si innamora e si vuole metter su famiglia?
Al massimo va bene per un pensionato, un poveruomo che ha perso tutto, a cui la vita ha tolto tutto allora vale la pena per sentirsi libero ma un giovane che aspira ad una vita da poveraccio io proprio non lo vedo.
La mia storia in qualche modo puo' essere presa ad esempio.
A 23 anni con il quarto anno di matematica in tasca ma niente esame di laurea ho lasciato genitori e fidanzata per andarmene in sudamerica, prima in Venezuela e poi in Colombia. Ci sono rimasto 3 anni, mai nello stesso luogo, mai nella stessa citta'. Dopo 3 mesi piu' altri tre di rinnovo il visto scade e devi uscire, puoi entrare ed uscire al massimo una volta nell'arco di un anno, puoi rinnovare una volta sola. Quando passavo il limite prendevo la corriera e sconfinavo in panama o se avevo abbastanza soldi a trinidad e cosi' per 3 anni. Ad un certo punto ho detto basta, quella non era la vita libera che sognavo, pane e amore e sole e liberta', quella per me era diventata la galera e se non uscivo rischiavo di rimanerci coinvolto per tutta la vita.
Avevo conosciuto dei ragazzi spagnoli che avevano acquistato un vecchio veliero in legno, con quello pensavano di attraversare l'atlantico, cercavano qualcuno che li aiutasse durante la traversata, mi sono offerto, ci siamo "piaciuti" e sono rientrato in europa. Mi sono finalmente laureato ho anche trovato moglie e nel frattempo sono arrivati i gemelli.
E lavoro, libero professionista, creo sistemi di calcolo per le aziende, sono realizzato ma senza rimpianti.
In Italia?
No di sicuro, ho scelto la svizzera per ora poi vedremo.