Ciao a tutti: mi sono appena iscritto, quindi doveroso presentarsi. Ho 32 anni e sono un lavoratore precario single. Nel 2005 mi sono laureato (fuori corso) in Scienze del Turismo. Dopo qualche stage nel settore turistico, non riuscendo ad "entrare come dipendente", ho rispolverato il diploma di ragioneria, trovando vari lavori come impiegato. Nessuno, però, ha portato alla agognata stabilità: il prossimo contratto di lavoro scadrà il 31 dicembre di quest'anno (salvo rinnovi).
Se mi guardo indietro, ecco cosa è maturato in questi anni:
1. Pochi soldi da parte
2. Tanta stanchezza
3. Altrettante preoccupazioni per i miei genitori
Già: i miei. Essendo single ed avendo pochi amici, sono ancora molto legato alla mia famiglia. Se un giorno mi presentassi da loro dicendo: "Parto, ci vediamo", farebbero di tutto per farmi desistere; conoscendomi, alla fine, li accontenterei, perchè deluderli (sì: x loro sarebbe una delusione) mi ha fatto sempre sentire un cane.
Io, però, non ce la faccio più: non ho mai aspirato a diventare il "megadirettore galattico" di chissà che: chiedevo solo di trovare un lavoro stabile, che mi permettesse di vivere da solo e - magari - mettere anche qualcosa da parte. Invece, come detto, sono ancora precario e ho dovuto lasciare Sondrio - la mia città - per lavorare a Milano. Vitto e affitto erodono tutto il mio stipendio. Anche se avessi più soldi, non potrei "svagarmi": tempo libero...zero. Da tempo, mi chiedo: "ma questa, è vita?". La risposta è - ovviamente - NO.
Putroppo, non saprei cosa fare....So che ho usato termini molto generici, ma qualcuno di voi ha dei consigli? Non mi manca solo il coraggio(solo l'idea di parlarne a casa, con mio padre che mi fa la predica dopo aver fatto tanti sacrifici, mi terrorizza), ma anche le idee.
Non pretendo certo che risolviate i miei problemi, ma qualsiasi consiglio è ben accetto, grazie.
