ciao, prima di tutto non sentirti in nessuna maniera giudicato dalla mia risposta, e ti prego di non esser severo con te stesso, ma quel che voglio dire e':
lo spirito imprenditoriale nasce con l individuo non puoi inventarlo ne' improvvisarlo, probabilmente un giorno la tua maturazione personale potra' farti raggiungere un livello di confidenza nei tuoi mezzi tale da farti lanciare, ma piu' generalmente l imprenditore nasce tale poiche' e' qualcuno che mal vive l'essere impiegato, i suoi paletti, i suoi limiti, la mancanza di repsonsabilita'o l impossibilita' d esprimersi in toto, per mezzo del lavoro e della propria attivita' e spesso nasce come mezzo di incanalamento di passioni (anche quelle non si inventano o improvvisano, ma nascono spontanee) e/o di talenti ( e anche quelli nascono con l individuo e vanno solo trovate, perche' bene o male ognuno di noi ha del talento, anche apparentemente banale o inutile, pero se correttamente incanalato / contestualizzato, puo' apparire in concreto).
Per cui chi fa impresa spesso non e' capace di non farla , non ha alternativa.
Io personalmente ho lavorato da impiegato solo meno di 2 anni (ne ho 37), ovvero da dicembre 2005 a giugno 2007, ed ho molto sofferto, davvero, fisicamente, pur cambiando 4 lavori e raggiungendo un buon livello (tempo a disposizione, una certa indipendenza, un ottimo livello salariale, alcune responsabilita') in un ambito assai profesionale, e ho mollato perche' sfinito, consumato e azzerato da quello stile di vita passivo ( a mio vedere e per come lo sentivo, o meglio subivo),
mentre aprendo la mia P.IVA sin dai miei 21 anni, e sino ad oggi, pur tra mille e mille problemi (clientela, collaboratori, investimenti, TASSE e BUROCRAZIA, leggi, etc) ritengo che il lavoro debba essere, per me, un mezzo di espressione ancor prima di un mezzo per sostentarsi, e soprattutto se si fa Lavoro del proprio talento e della propria passione: il sacrificio che costa non e' piu'sacrificio, ma parte integrante della nostra vita e passo dovuto e gratificante,
e
il successo , piu' o meno raggiunto, e' obbligatorio, facile, spontaneo, poiche' le energie vengono ben profuse, ovvero nel giusto canale , con scarsa dispersione, senza necessita' di limitarsi negli orari (perche' il lavoro diventa anche divertimento, pur nella fatica o nel sacrificio)
spontaneo e obbligatorio) e negli sforzi (fisci o mentali), insomma ci si distingue obbligatoriamente.
Certamente, pero', e' facile commettere errori, trovare ostacoli enormi, rischiare di dover rinunciare, ma chi lo fa sull onda della passione (e non solo dell entusiasmo inziale o fittizio) e del proprio effettivo talento per quell'attivita' o settore, allora non potrai ritornare a tentarci sino a che il minimo successo gratificante, non sia raggiunto.
Per successo intendo Gratificazione, e non solo riconoscimento altrui o economico.
Da quanto scrivi forse e' proprio questo che intravedo, una mancanza di un terreno preferito e preferenziale, ovvero l espressione di una passione (che non deve obbligatoriamente essere una che sia una, ma sono certo che, per esempio, io avrei avuto ugual successo in altri 3 o 4 settori che mi appassionano particolarmente).
Cio' che in genere noto far la differenza tra chi riesce a sganciarsi dai luoghi comuni del lavoro e chi no, sono i 2 fattori gia' citati ("Passione per" e "Talento per"), poiche' moltissima gente piu' dotata di me spesso si perde semplicemente perche' non sa da dove iniziare ovvero "cosa fare", mentre chi ha passione per qualcosa, sa bene cosa fare , dove iniziare ad applicare le proprie energie e capacita' e migliorarle, perche' e' proprio la "passione per" quel settore (ecologia, tessuti, investimenti, arte) o quel lavoro (medico, etc)che ti porta a spendere il tempo libero e non in quello e magari sin da tempi non sospetti.
Non rinunciare, pero' a trovare quel ke puo' accendere la tua passione, poiche' non e' mai troppo tardi, e piuttosto sgombra la mente da luoghi comuni e eccessive influenze altrui e esterne.
In tutti i casi, forse un lungo (il piu' lungo che puoi) viaggio (non parlo di hotel e villaggi, ma di appartamenti o semplici ritrovi) puo' aiutare tantissimo a ritrovarsi, il vedere come si reagisce a nuovi scenari, difficolta' e stimoli, certamente puo' aiutare a rendere tutto chiaro, se non dovesse, almeno avrai con te il ricordo di uno spaccato di vissuto che esce dalla ripetitivita' e dall ovvio,e comunque ti arricchira'.
ciao.
DL