Buongiorno a tutti
Da oggi inizia una nuova settimana all'insegna del casino
ormai ci siamo abituati
ora abbiamo anche Wikileaks:
sembra proprio la fine del mondo in tutto e per tutti.
Talofaaaaa ti conviane restare in Costa Rica
che qua è l'inferno.
Wikileaks:
tutti sapevamo o almeno avevamo forti dubbi sui potenti mondiali
ma con questo ne abbiamo le certezze
e naturalmente i grandi burattinai USA ( como io vi ho già postato molte volte ne sono gli artefici)
Riflessioni
In molti, stasera, mi hanno mandato un ‘email chiedendomi un parere su come poteva cambiare il mondo economico dopo le rivelazione di Wikileaks. Già solo per l’immane mole di materiale comporterà un bel po’ di tempo prima di poter “tirare le somme”. Certo è che, in questo momento storico dove in campo economico c’è un “tutti contro tutti” che non è certamente costruttivo, trovo assolutamente fuorviante e scorretta la pullicazione di documentazione che potrebbe incrinare anche molto gravemente relazioni diplomatiche magari già molto difficili.
Se devo dire la mia, Wikileaks non potrà che creare danni. Se questa sorta di Grande Fratello 007 avrà anche degli episodi romanticamente tragicomici (mi riferisco al nostro Premier) con dati che bene o male si conoscono già (festini, ammiccamenti, atteggiamenti equivoci di Berlusconi o Frattini che voleva fare l’olio in Afghanistan) ma ahimè avrà anche comunicazioni molto delicate. Vedasi ad esempio la questione USA-Iran.
Se volete dilettarvi, andate sul sito di SpiegelOnLine o di ElPais. Ora il sito ufficiale di Wikileaks è sotto attacco informatico (sembra pilotato dalla CIA), il fondatore di Wikileaks è nascosto chissà dove, perchè si sente perseguitato e ricercato dalla CIA. Mi chiedo solo come è stato possibile tutto questo….ci sarà mica lo zampino…della CIA?
Cosa c’è dentro al report Wikileaks ?
1. Un pericoloso confronto col Pakistan sui combustibili nucleari, nel 2009: gli americani volevano rimuovere dell’uranio arricchito dal sito di un reattore pakistano, ma i pakistani si sono rifiutati di accettare le ispezioni dei tecnici statunitensi per paura che fossero lette dai media come una sottrazione delle armi nucleari da parte degli Stati Uniti.
2. La scommessa su un crollo della Corea del Nord, e la discussione con la Corea del Sud di un’unificazione dei due paesi.
3. Le contrattazioni con i paesi alleati sullo smaltimento dei prigionieri di Guantanamo. Alla Slovenia fu chiesto di prenderne uno in cambio di un incontro con Obama, e all’isola di Kiribati furono offerti milioni di dollari in “incentivi” per prenderne altri. Al Belgio fu suggerito che accettare dei prigionieri avrebbe consentito una maggiore rilevanza in Europa.
4. Sospetti di corruzione nel governo afgano. Risulta che il vicepresidente afgano in visita negli Emirati Arabi Uniti l’anno scorso portò con sé 52 milioni di dollari in contanti.
5. Un progetto di hacking informatico internazionale. Un contatto cinese spiegò all’ambasciata americana a Pechino che la Cina decise un’intrusione nei sistemi di Google, nell’ambito di un piano di sabotaggio ampio che ha incluso attacchi ai computer del governo americano, dei suoi alleati occidentali, della ambasciate americane e del Dalai Lama a partire dal 2002
6. I sauditi rimangono i maggiori finanziatori del terrorismo internazionale, e il Qatar – a lungo alleato americano nell’area – è stato il “peggiore nella regione” in quanto a lotta al terrorismo. Il servizio segreto del Qatar è stato “incerto nell’agire contro noti terroristi, perché temeva di essere percepito come allineato agli americani e subire quindi delle rappresaglie”.
7. Un’alleanza curiosa: i diplomatici americani a Roma segnalarono nel 2009 quello che i loro contatti italiani descrivevano come una relazione straordinariamente stretta tra Vladimir Putin, primo ministro russo, e Silvio Berlusconi, magnate e primo ministro italiano, che includeva “regali lussuosi”, ricchi contratti energetici e un misterioso tramite italiano in grado di parlare il russo. Scrissero che Berlusconi “pare sempre di più essere il portavoce di Putin” in Europa.
8. Armi ai terroristi. I rapporti descrivono i tentativi degli Stati Uniti di impedire che la Siria consegnasse armi a Hezbollah. Una settimana dopo che il presidente siriano Assad aveva promesso agli Stati Uniti che non avrebbe inviato “nuove” armi al gruppo terrorista libanese, il dipartimento di Stato seppe che la Siria stava fornendo armi molto sofisticate a Hezbollah.
9. Le liti con l’Europa sui diritti umani. I funzionari americani avvertirono chiaramente la Germania nel 2007, chiedendole di non emanare mandati d’arresto per gli agenti della CIA coinvolti in un’operazione che vide un cittadino tedesco innocente, omonimo di un sospetto terrorista, rapito e costretto per mesi in Afghanistan. Un diplomatico americano avrebbe detto a un suo omologo tedesco che “non vogliamo minacciare la Germania, ma avvertire il governo tedesco di fare molta attenzione alle implicazioni di ogni suo gesto nei suoi rapporti con gli Stati Uniti”.
10. I capricci di Gheddafi. Si racconta della contrarietà del leader libico quando non gli venne dato il permesso di piantare la sua tenda a Manhattan, né di visitare Ground Zero, nel 2009. E di una “voluttuosa bionda”, la sua assistente ucraina, che non lo abbandona mai.
11. La rabbia araba contro l’Iran. In un rapporto si racconta che il re saudita Abdullah avrebbe chiesto di intervenire severamente contro Ahmadinejad e “tagliare la testa al serpente”. Altri regnanti della penisola avrebbero espresso forti preoccupazioni per il potere iraniano. (fonte: IlPost)
A:A:A AFFITTASI BUNKER DELLA SECONDA GUERRA MONDIALE SULLA LINEA GOTICA
Un file consegnato da Wikileaks al New York Times emerge che per gli americani l'Iran ha ottenuto dalla Corea del Nord missili sofisticati capaci di colpire l'Europa occidentale e gli Stati Uniti. Dai documenti emergono le preoccupazioni dell'Ue e degli Usa in merito alla volontà del regime di Teheran di utilizzare queste armi, molto più potenti di quanto Washington aveva denunciato nelle dichiarazioni pubbliche. Lo stato islamico governato da Ahmadinejad, definito in altri cablogrammi il "nuovo Hitler", è al centro di numerosi file. L'Arabia Saudita avrebbe voluto attaccare l'Iran assieme agli Stati Uniti per mettere fine al programma nucleare di Teheran, rivela un documento ripreso dal quotidiano britannico The Guardian.Nel giugno 2009 il ministro israeliano della difesa, Ehud Barak, stimò che restavano "fra 6 e 18 mesi" per fermare l'Iran dall'acquisire armi nucleari. Dopo quella data "ogni soluzione militare - disse Barak - comporterebbe danni collaterali inaccettabili", scrive sempre il Guardian. La rivelazione di questo e di altri documenti ha aperto con grande clamore l'edizione serale del telegiornale della televisione di stato di Israele.
…più molto altro…ovviamente…
by AnalistSognatore