Autore Topic: L'angolo delle chiacchiere (by Sognatore e Rema)  (Letto 1623727 volte)

Sognatore

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Re:Rilevare una gelateria artigianale in Spagna(sud)
« Risposta #1890 il: 10 Settembre 2011, 20:28:50 »
Ma se la BCE decide di non dare piu aiuti all'Italia e alla Spagna? ...  :-\ Mi sa che siamo punto e a capo, o cambiamo posto o aspettiamo a vedere che succede con la Spagna. Basta che non dobbiamo attendere mesi perchè qui le cose si on già messe male. Con tutti i CV che ho spedito nemmeno una risposta  :'( se ci penso mi viene da star male...
A quanto sembra in Germania sono divisi
se continuare a comprare i nostri titoli
di stato, se accade amen :'(

ritorneremo alla liretta con una svalutazione del 60x100
e quindi poi dove azz andiamo con la liretta????
non compreremo piu un azz nel mondo-

ma sarebbe un casino da tutte le parti
panico, commercio in grossa crisi, turismo idem ecc..

quindi forse dovremmo aspettare delle schiarite,
o portare via subito gli euro da qua,( Germania o Francia?)prima che vengono convertiti
in lire con grossa svalutazione???

Sognatore

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Re:Rilevare una gelateria artigianale in Spagna(sud)
« Risposta #1891 il: 12 Settembre 2011, 08:37:10 »
La zona Euro rischia grosso. Paesi come Portogallo, Irlanda, Grecia, Spagna e Italia iniziano a vacillare più che mai.

Manca la liquidità e i bilanci hanno degli squilibri che stanno diventando monumentali.

I piani ESFS si scontrano con la legittimità costituzionale tedesca che di diritto esclude l’importazione di debito “terzo” e in più l’uscita di scena di Juegen Stark, membro del Comitato Esecutivo e del Consiglio Direttivo della BCE per la questione di aiuti/acquisti di bond periferici a paesi come Spagna e Italia ha confermato una settimana “nera” per la divisa del vecchio continente e per l’intera UE.

Nel fine settimana si sono aggiunti ulteriori rumors di default Greco per innalzare un immenso sentiment di risk off, peraltro già presente da settimane.

L’EUR/USD ha raggiunto il livello più basso da 6 mesi, calmierato solo in parte, dopo che il ministro Greco ha negato il default del paese. Da lunedì 500 pips bruciati per la divisa Europea con test leggermente sopra i 36 points, una performance bearish che non si registrava da tempo.

Intanto è stata stabilita con urgenza una riunione sulla Grecia e sull’Euro il prossimo week-end, tuttavia il clima diventa sempre più “caldo” anche esaminando le parole del governatore europeo.

A riguardo la BCE ha mantenuto i tassi invariati, Trichet ha esclamato che un “rate cut” potrebbe diventare una possibilità se l’outlook economico si dovesse deteriorare ulteriormente, cambiando il policy-rate verso spirali dovish.

Intanto l’unica alternativa per la salvezza della zona Euro sembra il cosiddetto “Euro breaking up” ovvero la spaccatura monetaria dell’Euro tra paesi forti e deboli.

Tra i forti annoveriamo la Germania, i Paesi Bassi, la Finlandia e la Svezia[all’interno dell’UE ma senza Euro].

, Tra i deboli Grecia, Portogallo, Irlanda, Spagna, Italia e Francia.

Si aggiungono, pertanto, la Spagna che ricordiamo ha le conseguenze di una bolla immobiliare e l’Italia che detiene il peggior debito della zona Euro.

Che dire della Francia? Il pareggio di bilancio è lontano dal 1970, sono previsti aumenti delle tasse


Sognatore

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Re:Rilevare una gelateria artigianale in Spagna(sud)
« Risposta #1892 il: 12 Settembre 2011, 09:04:00 »
IPOTESI ITALIA USCITA DALL'EURO :o

Se un’impresa è in difficoltà l’imprenditore si chiede che cosa gli convenga fare: contrarre mutui a tassi altissimi, dal momento che anche le banche conoscono la difficile situazione della società, o dichiarare fallimento, contentandosi di non perdere di più di quello che ha già perso? Lo schema vale anche per l’euro. Fino ad oggi ci si è posto solo il problema delle condizioni del salvataggio, per esempio della Grecia. Da un lato essa deve fare questo e quello, dall’altro i Paesi che se lo possono permettere devono fare questo e quell’altro. Ma perché non considerare anche costi e ricavi del fallimento? I governanti si esprimono come se considerassero una bestemmia l’ipotesi della fine dell’euro ma a livello popolare l’ipotesi circola molto e crea problemi politici.

In Paesi come la Germania o l’Olanda troppi si chiedono perché mai dovrebbero ripianare i debiti di nazioni spensierate come la Grecia, la Spagna o l’Italia, e ciò che non si osa sussurrare nelle cancellerie viene gridato ad alta voce nelle osterie. Magari da voci rese impastate dalla birra. L’ipotesi dell’uscita volontaria dall’euro è la meno importante, perché la meno appetita. Secondo Federico Fubini, del Corriere della Sera, che riferisce uno studio dell’Ubs(1), nel caso di Atene “ogni greco pagherebbe tra 9.500 e 11.500 € il primo anno e 3-4.000 € negli anni successivi, [costi] notevolmente superiori ai sacrifici dell’austerità”.

Si vada dunque all’ipotesi delle Kneipe tedesche. La volontà degli ubriachi di non pagare per gli altri è certamente ragionevole ma bisogna vedere se conviene economicamente. Secondo l’Ubs, “il costo della fine dell’euro per un contribuente tedesco o olandese sarebbe otto o dieci volte più alto del più caro dei salvataggi”, quanto meno nel primo anno seguente la rottura. Ma questo calcolo potrebbero essere aleatorio. Più serie e difficilmente contestabili sono le osservazioni che seguono.

Eliminando l’euro, “La moneta dei Paesi periferici si svaluterebbe di circa il 60%, come accaduto ai pesos argentini dopo la fine della parità con il dollaro. Come in Argentina, le banche arriverebbero rapidamente al collasso perché i cittadini cercherebbero di ritirare i loro risparmi per spostarli all’estero” e “Anche le banche tedesche o olandesi andrebbero ricapitalizzate a costi altissimi, per le enormi perdite sui titoli dei Paesi del Sud. Le valute dei Paesi del Nord si rivaluterebbero almeno del 40%, mettendo fuori mercato interi settori industriali. La disoccupazione crescerebbe ovunque in Europa, l’instabilità sociale e politica sarebbe inevitabile”.

Dopo undici anni di moneta unica, l’uscita dall’euro di un gigante come l’Italia provocherebbe un enorme sconquasso. Si può ammettere che non bisognava creare l’euro, ma oggi tornare indietro da quell’errore sarebbe più costoso che tentare di andare avanti. Con buona pace dei bevitori tedeschi, i governanti la sanno più lunga di loro. Dal momento che nessuna teoria vale quanto un esperimento concreto il riferimento all’Argentina è importantissimo. Una moneta debole, cessando la parità artificiale con una moneta forte, va immediatamente a cercare nel mercato il proprio reale punto di equilibrio. E questo punto di equilibrio non può che essere molto al di sotto della precedente parità. Qui si parla del 60% ma, anche limitandoci al 50%, ecco alcune delle conseguenze.

La prima è il raddoppio del prezzo di tutti i beni importati. La benzina passerebbe dall’oggi al domani a tre euro al litro. Raddoppierebbe il prezzo di tutto ciò che è importato, per esempio televisori, telefonini, automobili straniere, elettricità dalla Francia, gas dalla Russia, e via dicendo. Perfino senza acquistare nulla di nuovo, ci troveremmo a pagare il doppio i pezzi di ricambio per le Ford, le Renault, le Toyota che abbiamo già comprato.

Aumenterebbe anche il costo degli alimentari, perché anche in questo campo importiamo molto, dal grano alla carne. Di botto, sarebbe come se gli stipendi, pur rimanendo nominalmente gli stessi, fossero decurtati, del 30-40% del potere d’acquisto. Non osiamo immaginare le conseguenze politiche e sociali. Naturalmente ci sarebbe l’altra faccia della medaglia. Innanzi tutto se dopo la svalutazione la moneta italiana valesse la metà di ciò che valeva prima, i titoli del debito pubblico italiani detenuti all’estero varrebbero la metà. Sarebbe come se, invece di “prestarci” del denaro per salvarci, i Paesi virtuosi ci regalassero la metà del valore dei titoli italiani in loro possesso. Ci sarebbe poi un altro vantaggio, anche se non immediato. Se è vero che in Italia la Golf dall’oggi al domani costerebbe il doppio, e non sarebbe venduta, è anche vero che la Punto, in Germania, costerebbe la metà e farebbe una concorrenza spietata alla Polo. La svalutazione ci porterebbe di nuovo ad una situazione che un tempo abbiamo conosciuto bene: avendo, a parità di livello tecnologico, un costo del lavoro più basso di quello dei concorrenti, l’Italia diverrebbe un temibile avversario economico.

Le imprese pagherebbero una miseria gli operai (non nominalmente, ma come potere d’acquisto) e assumerebbero molti dipendenti, perché i beni si vendono bene all’estero. In Italia i turisti arriverebbero in folla, perché sarebbe come se ristoranti, alberghi ecc. fornissero i loro servizi a metà prezzo e probabilmente ci sarebbe una ripresa dell’economia: naturalmente partendo da un livello economico notevolmente inferiore e sempre che si fosse riusciti ad evitare la rivoluzione. Anche il debito pubblico italiano sarebbe favorito dal nuovo allineamento della moneta italiana. Se la svalutazione interna fosse, poniamo, del 40%, i detentori di risparmi perderebbero in termini di potere d’acquisto il 40% dei loro averi. Sarebbe una boccata d’ossigeno per uno Stato scialacquatore e una severissima punizione per i risparmiatori, che avrebbero ignorato l’aureo consiglio degli economisti secondo i quali il migliore investimento del proprio denaro è goderselo. Subito. E se queste sono le osservazioni che può fare un profano, chissà quante altre ne potrebbe fare un competente. La conclusione è che forse, malgrado la debolezza del nostro governo, ci salveremo.  :'(
     

Rema

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Re:Rilevare una gelateria artigianale in Spagna(sud)
« Risposta #1893 il: 12 Settembre 2011, 13:04:45 »
Sentite perchè non tiriamo su i nostri risparmi e ce ne andiamo a Panama, lontani dal'euro e da tutti questi casini? I permessi di soggiorno dovremmo riuscire ad ottenerli e se siamo in due o tre qualche attività la mettiamo in piedi!


Rema

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Re:Rilevare una gelateria artigianale in Spagna(sud)
« Risposta #1894 il: 12 Settembre 2011, 13:07:08 »
Questa mattina ho provato a cercare lavoro per l'ennesima volta, sono tornato a casa con il morale sotto le scarpe. Poi, come se non bastasse ho acceso la tv e ho sentito le notizie economiche... che colpo di grazia! Però non possiamo andare avanti  così ed aspettare che la barca affondi!

gianluca76

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Re:Rilevare una gelateria artigianale in Spagna(sud)
« Risposta #1895 il: 12 Settembre 2011, 13:22:51 »
ciao Rema
io rilancio Cape Town
i permessi li possiamo avere sfruttando una societa gia esistente, tu sei specializzato nella produzione di pasta, un pastificio artigianale NON esiste (per adesso ;D), ci affianchiamo un negozio di alimentari tipico italian style, assumiamo dopo un annetto quattro o cinque locali che lavorano a 350 euro al mese e sono contenti perche è il 20% in piu dello stipendio medio...
la cucina italiana giu -ho piu fonti- ha sempre il tutto esaurito...  8)

Rema

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Re:Rilevare una gelateria artigianale in Spagna(sud)
« Risposta #1896 il: 12 Settembre 2011, 13:31:26 »
Ciao Gianluca, purtoppo il mio inglese è pessimo per non dire peggio, sinceramente punterei di più su paesi di lingua spagnola. La lingua è troppo importante per il lavoro e partire senza riuscire ad esprimersi non è una bella cosa. Sai che un po' di tempo fà mi balenava l'idea di aprire un pastificio a Panama?  Avevo sentito, via mail, dei signori che abitano li e che mi raccontavano che la pasta da loro è molto apprezzata.

Rema

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Re:Rilevare una gelateria artigianale in Spagna(sud)
« Risposta #1897 il: 12 Settembre 2011, 13:32:49 »
Gianluca mi fai un corso di inglese ultrarapido?  ;D

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Re:Rilevare una gelateria artigianale in Spagna(sud)
« Risposta #1898 il: 12 Settembre 2011, 13:34:33 »
forse non facciamo piu in tempo a salvare i nostri risparmi, qua crolla
tutto in un batter d'occhio :'(

se torniamo alla liretta o euro2  i nostri risparmi saranno svalutati
del 60x100, quindi se uno ora ha da investire 50.000eu, dopo ne avrà solo la metà :'(

Rema

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Re:Rilevare una gelateria artigianale in Spagna(sud)
« Risposta #1899 il: 12 Settembre 2011, 13:41:06 »
Ma se li tiriamo fuori dalle banche ora?

gianluca76

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Re:Rilevare una gelateria artigianale in Spagna(sud)
« Risposta #1900 il: 12 Settembre 2011, 13:41:51 »
sai che anche il mio inglese è molto mediocre?  ;)
e che non me ne frega niente xke lo imparo sul posto con un corso di 6 mesi che mi costa un terzo?

e che mi sono scaricato un po di corsi in dvd stile Speak Now (con la Repubblica) e che ho iniziato a studiare?
e che sembra che funzionino?  ;)

e che se ci vediamo (io sono di verona) ti posso portare sia i primi 10 dvd copiati che il cartaceo?

tu mettici la pasta, io penso al resto.. :-)

take it easy :)

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Re:Rilevare una gelateria artigianale in Spagna(sud)
« Risposta #1901 il: 12 Settembre 2011, 13:46:10 »
Gianluca mi hai scambiato per qualcun'altro? Io non faccio il panettiere  ;D
Non mi dispiacerebbe farlo ma non è il mio mestiere attuale  ;)
Io sono uno che si adatta a tutto pur di riuscire a vivere con uno stipendio decente e con meno stress. Però la faccenda lingua non è uno scherzo soprattutto all'inizio dove devi girarti tra le pratiche burocratiche. COme pensi di cavartela se non capisci bene quello che dicono? Scusa la mia diffidenza ma preferisco essere realista e stare con i piedi per terra.
Sei di Verona? Io di Varese, non siamo nemmeno troppo lontani  :)

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Re:Rilevare una gelateria artigianale in Spagna(sud)
« Risposta #1902 il: 12 Settembre 2011, 13:47:22 »
Scusate se a volte rispondo con molto ritardo ma sono al lavoro e al mattino sono in giro a cercare lavoro.  :-\

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Re:Rilevare una gelateria artigianale in Spagna(sud)
« Risposta #1903 il: 12 Settembre 2011, 13:47:57 »
Ma se li tiriamo fuori dalle banche ora?

Anche se li tiriamo fuori e li teniamo sotto il materasso(e ci sono italiani ora che pensano di farlo all'80x100)
saremo sottoposti alla svalutazione, quindi bisognerebbe portarli in Germania
dove resterà l'euro 1 o il  marco, cosi salveremmo il valore reale del nostro capitale, cioè quello di ora
o  sennò dopo investirlo di nuovo cambiandolo in euro 2 o lira o peseta con guadagno.
ma non possiamo sapere il tempo, potrebbe essere tra 1 mese o fra 1 anno.

gianluca76

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Re:Rilevare una gelateria artigianale in Spagna(sud)
« Risposta #1904 il: 12 Settembre 2011, 13:57:45 »
Gianluca mi hai scambiato per qualcun'altro? Io non faccio il panettiere  ;D
Non mi dispiacerebbe farlo ma non è il mio mestiere attuale  ;)
Io sono uno che si adatta a tutto pur di riuscire a vivere con uno stipendio decente e con meno stress. Però la faccenda lingua non è uno scherzo soprattutto all'inizio dove devi girarti tra le pratiche burocratiche. COme pensi di cavartela se non capisci bene quello che dicono? Scusa la mia diffidenza ma preferisco essere realista e stare con i piedi per terra.
Sei di Verona? Io di Varese, non siamo nemmeno troppo lontani  :)

forse ricordo male... macchine per la pasta, pastificio, un'attivita con 80k di macchinari, stile coppia di panama... sbaglio?
ci sentiamo fra un paio d'ore...
a dopo