Strozzini Equitalia And Company-
La scure reazionaria e anti-sociale di Equitalia si sta abbattendo
sulle famiglie e sui pensionati italiani, cercando di colpire le categorie
lavorative e produttive più importanti sul piano sociale, ma più deboli
sul piano della legge e dei diritti, per risolvere i problemi causati da un
capitalismo ormai decotto, come quello italiano, e dal suo sistema bancario
di riferimento.
Ritengo di seguito dei casi come indice di una situazione allarmante
che da diversi anni sta ormai diffondendo nelle classi sociali meno abbienti
il terrore e l’angoscia di vivere.
Il torchio fiscale cui Equitalia sta costringendo
i lavoratori e i pensionati italiani rischia di provocare
un definitivo collasso in una situazione già precaria e
densa di problematiche di carattere sociale.
La violenza e l’arroganza della tecnocrazia borghese che è al comando dell’Italia
passa sotto silenzio e non compare nei telegiornali di regime che tentano di risolvere
il conflitto sociale nel solito modo tipico dei regimi a carattere capitalistico e liberale:
soffocare il dissenso e il disagio sociale, nasconderlo e manipolarlo con polemiche sterili
e artefatte, criminalizzandonolo attraverso il rovesciamento dei punti di vista e l’induzione
all’auto-colpevolizzazione morale.
Ora Vi riporto un articolo di Paolo Cardenà che mette in rilievo l’usura legalizzata
che accentua una situazione già drammatica del paese e non parlo di gente che
evade perchè EVADE E BASTA MA DI GENTE CHE NON RIESCE A TIRARE AVANTI
E NON RIESCE A PAGARE TASSE E MEGA INTERESSI SUI RITARDI
che possono arrivare anche al
QUATTORDICIMILAPERCENTO
Si, avete letto proprio bene.
Le sanzioni che il nostro Stato totalitario
pretende in caso di omesso o tardivo versamento di tributi,
possono arrivare all’astronomica cifra del quattordicimila per cento
ed oltre.
In altre parole, per ogni euro non pagato al fisco, voi schiavi
di questo totalitarismo fiscale, rischiate di doverne corrispondere 140.
Ecco come.
Pochi giorni fa mi ha fatto visita in ufficio un mio carissimo amico che non
da tempo e mi ha raccontato che è stato destinatario di una cartella esattoriale
di Equitalia per la quale, a suo dire, non è dovuto alcun importo poiché egli riferisce
di aver sempre adempiuto ai propri obblighi tributari.
Quindi, l’ho invitato a fornirmi tutto il carteggio e tutta la documentazione
relativa al periodo di imposta per il quale Equitalia ha emesso il ruolo.
L’amico Marco, dopo qualche ora, è ritornato in ufficio consegnandomi tutto il plico e,
spulciandolo subito i vari documenti, è emerso che il povero contribuente nell’anno 2009,
anziché versare un tributo di 485.36 euro alla sua naturale scadenza, ha versato
l’importo venti giorni dopo avvalendosi dell’istituto del ravvedimento operoso,
che consente di sanare eventuali ritardi nell’adempiere all’obbligazione tributaria.
Quindi, il nostro amico, fuori dai tempi rituali del versamento, ha pagato il debito
corrispondendo la relativa sanzione di euro 10.90, ma omettendo di versare
gli interessi di un euro.
Fin qui tutto apparentemente tranquillo.
L’Agenzia delle Entrate competente, dopo qualche mese, ha notificato al contribuente
un avviso bonario con il quale, disconoscendo il ravvedimento operoso di cui il contribuente si era avvalso
– poiché carente del versamento degli interessi (1 euro)-, ha invitato il mal capitato
al pagamento della somma di euro 44.51 entro 30 giorni, corrispondente al dieci per cento
dell’intero tributo versato in ritardo, dedotta la sanzione già corrisposta in occasione del
ravvedimento operoso. E già qui si può riscontrare tutta l’arroganza del fisco che applica la
sanzione su un importo comunque già sanato per effetto del ravvedimento e non, eventualmente,
sui soli interessi non corrisposti.
L’incauto contribuente, non conoscendo la tirannia del fisco oppressore, suo malgrado,
ha dimenticato di pagare l’avviso bonario di 44 euro nel termine dei trenta giorni indicati
dal fisco, provvedendovi solamente qualche giorno più tardi.
L’Agenzia, non accontentandosi neanche di aver già incassato una somma pari al 4400%
dell’importo omesso (1 euro), considerato che anche questo versamento è stato fatto
in ritardo di due giorni, attraverso Equitalia, ha emesso una cartella esattoriale di 97 euro
comprensivi di diritti di notifica e compensi di riscossione.
E quindi, il conto per il mal capitato è salito fino ad arrivare a 141 euro, pari ad oltre il 14000%
dell’importo omesso di un euro.
Ecco come da un euro non corrisposto si è arrivati ad oltre 140 euro di sanzioni.
L’amico mi ha riferito che, nonostante si sia recato più volte presso l’agenzia pe
r poter ottenere l’annullamento della cartella esattoriale che va oltre la folle immaginazione,
sembra che nulla possa esser ottenuto se non promuovendo un ricorso presso
le autorità competenti.
Comprenderete bene che, al di la della questione di principio certamente difendibile,
nel caso che ci occupa, esiste anche una latente convenienza economica nel promuovere
un ricorso e quindi il contribuente dovrà pagare l’indebita pretesa del fisco, nonostante
egli abbia già pagato più del dovuto.
La storia sopra raccontata si ripete per tutti i giorni dell’anno in ogni angolo d’Italia
e non solo per importi risibili come quelli indicati, ma per somme che mettono in ginocchio aziende,
famiglie e conseguentemente l’intero Paese.
Non ci trovate qualcosa di assurdo, diabolico e insostenibile?
Tutto questo per rappresentarvi, almeno in parte, l’indicibile criterio
alla base della pretesa illegittima ed opprimente del fisco, che si manifesta
in tutta la sua spregiudicatezza nel metodo utilizzato per recuperare la risibile
somma di un euro; per la quale avrebbe potuto procedere con mezzi meno
“invasivi”, con notevole risparmio di risorse per l’agenzia stessa, e non contrastando
con la sensibilità del contribuente già notevolmente provata dall‘invasione fiscale in atto,
che si sostanzia in una pretesa tributaria con i tratti tipici dell’espropriazione.
Non deve affatto sorprendere se il risultato di questo distruttivo modo di operare,
è una Nazione prossima al fallimento con la sua popolazione indotta all’esasperazione,
anche a causa dell’accanimento che quotidianamente subisce da parte di uno Stato
che ha fatto del totalitarismo fiscale, elemento di compressione e coercizione dei diritti del popolo.
PS. BOSSI HA CHIAMATO CANAGLIE QUELLI DI ROMA
E IO SU QUESTO LO APPLAUDO
sta accadendo l'irreparabile x colpa dell'imposizione
europea della Merkel
un altra volta abbiamo a che fare con i crucchi
la storia si ripete
e Monti è una sua pedina insieme a Sarkò
ma se vince Hollande ci sarà una ribellione ANTICRUCCHI
che a quel punto potrebbe essere anche piu drammatica di ora
xchè i crucchi potrebbero uscire dall'euro e tornare al marco
poi ci sono le elezioni greche che potrebbero decidere di uscire dall'euro.
Spagna e Portogallo e noi sotto attacco di strunz speculatori Usa e G.B
che cercano ti togliere il respiratore a questi malati.
NO EUROBOND? NO RIPRESA
INSOMMA DA TUTTE LE PARTI ARRIVA MIERDA
ps.2- ancora 3-4 mesi di tempo poi se continua cosi
l'invasione di Equitalia sarà totale
E NON SOLO QUELLA