Essere italiani, oggi, significa accettare l’evento epocale della globalizzazione sapendo che non la si puo' evitare, ma anche che non si deve farsene divorare. E che l’unico modo per mantenere la nostra identita' e', appunto, volerne avere una, rispettarla, proteggerla. Significa continuare a subire l’Europa unita (perché l’abbiamo subita, non voluta) senza cedere all’appiattimento che l’UE vuole imporre a tutti i popoli europei per formarne un altro, gigantesco e astratto, senza radici e senza coscienza di se. Perche' l'essere italiano porta a scelte cosi' estremizzate per fuggire ad una realta' che ormai pesa a molti?
La Turchia non e' meglio dell'Italia, e' solo peggio. Non hai liberta' di culto, non hai liberta' di pensiero e nemmeno di parola, se sei straniero non conti nulla, prova ne e' che qualsiasi attivita' commerciale in Turchia deve avere il 60% intestata ad un turco, che ti garantisce nei confronti delle banche ma che, a differenza di altre nazioni, vuole dividere con te il guadagno anche se non ha investito nemmeno una lira (turca).
L'Italiano che investe in Turchia deve essere gia' ricco di suo, non un pezzente, tant'e' che i turchi vengono in Italia per cercare fortuna e dovrebbe far pensare questo.
Lascia perdere, son soldi buttati.