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« il: 22 Ottobre 2011, 19:02:40 »
per voglioviverecosì..
ciao,
a me non interessa scendere in polemiche, con chi usa il forum, come un grimaldello per bacchettare e mettere sul tribunale degli imputati gli altri utenti volendo a tutti i costi imporre la propria verità e dispensare lezioni di vita agli altri poveri deficenti che non hanno mai viaggiato, fatto scelte radicali, ed altre simili imprese, oltrettutto come se ci si dovesse vergognare e considerare persone indegne per questo. Penso che questo non sia educato, ne tanto meno rispettoso verso chi utilizza il forum per uno scambio in cui ognuno con garbo potrebbe dialogare vicendevolmente, portando la sua esperienza di vita. Il forum non è un monolito dove chi fa la voce più grossa, usa impropriamente un potere che si arroga di avere, per pretesa superiorità di vita ed intellettuale, schiacciando e dileggiando chi non se la sente o non è minimamente concorde. C'è una violenza verbale e psicologica nella tue parole che non ha limiti, ma se prima di iscriverti al forum hai letto ed accettato le regole di comunicazione e di comportamento, dovresti aver letto che la prima regola è il rispetto, cosa che non mi sembra tu riesci ad attenerti. Avrei voluto quindi lasciar decadere il tuo commento allla mia risposta a gufetto, ma, poichè comunque mi muovi delle critiche non veritiere con particolare enfasi, mi sento di dover rispondere in qualche modo per proteggere e salvaguardare la mia persona. Io sono di Milano e vivo in Lombardia e a Milano devo molto, poichè è una città che mi ha preso molto, ma mi ha dato anche molto. E' una città che sa reagire, offrire dei servizi eccellenti e mi ha insegnato a non soccombere, ma a lottare. Considero essere nata e vissuta a Milano un privilegio, perchè è stata un'eccellente scuola di vita e mi ha spinto sempre a migliorarmi e ad andare oltre, a considerare i miei punti di forza e i miei limiti. Detto questo nella vita è bello sperimentare e anche mettere in discussione il proprio ambito, la vita è dinamica, è evoluzione e può capitare, se uno è un po' flessibile e sa fare sua questa flessibilità, di voler assecondare di più la propria natura e vivere esperienze anche intense dove pui sperimentare mondi diversi. Per questo, in questo momento della mia vita, Bologna è per me un concentrato di ottimismo e di energia, a cui mi piacerebbe attingere e con cui mi piacerebbe confrontarmi. Le strutture sanitarie in Lombardia sono un punto di eccelenza per tutta Italia, nonchè anche per il resto d'Europa, non si capirebbe come mai da tutta Italia vengono a curarsi a Milano e, basta far riferimento allo I.E.O., centro europeo per la cura dei tumori, del Prof. Veronesi per menzionare uno tra i tanti servizi e strutture che ci invidia se non tutto il mondo, almeno tutta Europa. In Inghilterra il sistema sanitario fa pietà; una mia cara amica, ormai scomparsa, è scappata da Londra (dove ha vissuto a lungo con un tenore di vita eccellente) e dove l'hanno distrutta per malasanità ed incompetenza, per riparare a Milano sul polo del Prof. Veronesi, che, per quanto possibile, è riuscito a riparare i danni fatti dai colleghi inglesi. Per gli psicologi inglesi, siamo ai minimi, nessun approfondimento della psicologia e psicanalisi junghiana tedesca e del grande apporto italiano, bensì al massimo è diffusissima la psicologia comportamentale, pragmatica, come loro, ridotta a curare il sintomo e non le radici e la causa. Ma ti rendi conto che in Italia abbiamo avuto il Rinascimento, che il ns. temperamento nel bene e nel male è creativo e vulcanico e tutto il mondo viene ad ammirare la Cappella Sistina, Capri, e la cucina italiana e la dieta mediterranea, sono apprezzate in tutto il mondo? Nei paesi anglofoni, ad esempio, dove le trovi la ricchezza culturale e la luce e le sfumature della civiltà mediterranea? Ma basta!.. è ora di risvegliarsi e di piangersi addosso e di sentirsi sempre inferiori e di vedere gli altri e gli altri Paesi, come la Terra Promessa.. ma di che cosa poi? Purtroppo le grandi illusioni hanno danneggiato intere generazioni ed ora questa questo "leiv motive" proposto ai giovani di scappare, perchè quì la politica fa schifo (ed è vero..) e tanti altri catastrofismi, questo mito delle scelte radicali (perchè è chiaro che se no, non hai le palle..) è un veramente un modo di essere molto snob ed elitario, un politically correct sgradevole, un refuso di un'ideologia da dinosauri sessantottina in cui la vita "on the road" sì è trasformata nel mito di abbandonare l'Italia e di andare a Parigi, a Londra o in Australia, perchè saranno la terra promessa e tanti altri ragionamenti che, presi come sentenze a cui non si può muovere ed opporre nessun commento ragionevole, lasciano il tempo che trovano.. E' finita, grazie al cielo, l'epoca dei grandi maestri..., io penso semplicemente che ognuno deve rendere conto a se stesso e alla propria sensibilità, proprio come quì ha fatto gufetto, al quale io mi sono permessa di dare un suggerimento che può essere senza dubbio opinabile, purchè chi lo consideri tale, lo faccia con garbo e rispetto e non con acredine e malanimo.Mi è sembrato di essere nella mia espressione autentica, vera ed educata, ed ho risposto in base alla mia esperienza ed ispirazione, per questo mi attendo che qualsiasi utente intervenga a questa e ad altre discussioni lo faccia in modo propositivo e garbato e non per iniettare critiche e malevolezza. A proposito, ti informo che il mondo un po' l'ho girato.. da Città del Capo in Sud Africa, ad Israele, Bosnia, Francia, Inghilterra, Maldive e l'area del Mediterraneo che prediligo.. tornando da un viaggio in aereo oltreoceano e sorvolando prima Israele, poi la Grecia ed infine l'Italia, mi sono commossa e ho pianto per la gioia di tornare a casa, per il calore, la luce e la ricchezza che non avrei mai trovato da nessun'altra parte del mondo.. ciò non toglie che anch'io di quì a breve vorrei sperimentarmi altrove, che sia in un'altra regione d'Italia o all'estero, perchè la situazione italiana è veramente disastrosa, ma ciò in modo estremamente tranquillo e naturale, non come una scelta aut-aut, ma come una possibilità in più, senza sentirmi inferiore ed asservita ad altri popoli e nazioni che anche loro hanno le loro pecche, non vorrò fare certo parte di quegli "happy few" che guardano gli altri dall'alto in basso, perchè hanno avuto il coraggio di scappare e per questo si arrogano il diritto di guardare gli altri dall'alto in basso, come dei poveri barbari e pecoroni da compatire. Il mio eventuale volgermi altrove non sarà mai un elemento di discriminazione. Barbara