Autore Topic: Perche' ce ne vogliamo andare - Il Senso della Vita  (Letto 8733 volte)

SergioBalacco

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Perche' ce ne vogliamo andare - Il Senso della Vita
« il: 30 Settembre 2012, 07:24:13 »
Titolo emblematico che deve far pensare.
Non voglio scomodare i pensatori dello scorso secolo tutti impegnati a mostrarci la via per una vita a senso orientata verso i classici valori che possano includere la famiglia i figli e creare valori materiali per i propri discendenti.

Oggi voglio parlare di cosa è lecito aspettarsi dalla vita nel momento in cui qualcuno - i genitori - decide che è venuto per voi il momento di nascere fino a quando qualcun altro - la vita - deciderà che è venuto il vostro momento. Non sono fatalista, ognuno si costruisce mattone per mattone la propria vita che in parte è già disegnata da quel bagaglio biologico che il DNA assegna e che difficilmente si potrà modificare.

Perché questo pensiero?
Difficile da tradurre in semplici parole, sono una persona che legge molto, in questo periodo leggo i forum, sono uno scrittore, penso e vivo a contatto della gente e ho notato che il pensiero comune oggi in Italia è quello di fuggire dal bel paese per cercare un lavoro umile, dignitoso. Perché umile o dignitoso o perché entrambi?
Leggo sul mio dizionario preferito online la definizione di umilta':
Citazione
umiltà[u-mil-tà] s.f. inv.
1 Mancanza di orgoglio, di superbia, virtù di chi riconosce e accetta i propri limiti SIN modestia
2 Atteggiamento rispettoso, sottomesso SIN deferenza: comportarsi con u. verso un superiore
3 Bassa estrazione sociale: vergognarsi dell'u. dei propri natali
4 Caratteristica, condizione di ciò che è semplice, modesto, povero: u. del tenore di vita
• sec. XIII
e poi quella di dignitoso:
Citazione
dignitoso[di-gni-tó-so] agg.
1 Di persona, che ha il senso della dignità e che, quindi, non si abbassa a comportamenti volgari o arroganti: un uomo molto d.; estens. di aspetto, atteggiamento e sim., che denota compostezza, misura: dolore d.
2 Che rispetta il valore, i meriti della persona SIN decoroso: paga d.
3 estens. Di qualità intermedia tra l'ottimo e lo scadente, tra il misero e il lussuoso SIN accettabile, passabile: albergo d.
• avv. dignitosamente, in modo d.
• sec. XIII
a cui aggiungiamo quella di dignita':
Citazione
dignità[di-gni-tà] s.f. inv.
1 Considerazione in cui l'uomo tiene se stesso e che si traduce in un comportamento responsabile, misurato, equilibrato SIN rispettabilità, decoro: d. umana; dimostrare una grande d.; estens. compostezza, decoro che denota rispetto per sé e per gli altri: volto, pieno di d.
2 Importanza che viene a una cosa dal significato spirituale, culturale, sociale che l'uomo le annette, e che la rende degna di rispetto: lo richiede la d. dello Stato
3 Carica, ufficio importante
• sec. XII

Una volta chi lasciava l’Italia emigrando sostanzialmente nelle Americhe, o in Europa oppure in Australia lo faceva per andare a cercar fortuna che, tradotto in un linguaggio moderno, significava andare a guadagnare di più di quello che si potesse mai aspirare restando in patria. È chiaro, ma non è chiaro per quale motivo gli italiani che desiderano oggi andarsene, debbano per forza aspirare a posizioni dignitose o umili, per quale motivo si cerca una condizione la più bassa possibile in una scala di valori assolutamente senza limiti?

E qui torniamo al senso della vita.
Prole, continuare “il genere umano”, creare i valori materiali per i discendenti.
È inutile dilungarsi sui valori della famiglia come è inutile parlare dela prole, non necessariamente vanno intesi con la famiglia, qui parliamo del creare valori materiali per i discendenti.

Einstein dice: “Colui che considera la sua vita destituita di qualsiasi significato, non solo è infelice, ma è anche incapace di vivere”.  Egli parte dal presupposto che il conoscere il perchè delle cose e soprattutto il senso della vita è l’assillo che affiora spesso nella ricerca dell’uomo. Nell’esperienza del singolo, nel suo impatto con la nascita, la morte, la sofferenza, l’interrogativo si ripropone, magari con veemenza. Pertanto, è ragionevole e importante trovare un orientamento per la vita.

Perché vivere dunque? Ogni uomo volendo ragionevolmente progettare la sua vita, va alla ricerca di un senso, di una ragione per agire. La domanda fondamentale è: Perchè vivere? Essa si fa ancora più pressante di fronte alle diverse  situazioni “insensate” ed assurde della creazione (la condizione transitoria delle creature: nascono, soffrono, muoiono, si eliminano a vicenda in nome dell'ecosistema, soccombono a causa di eventi catastrofici della natura) e della storia (le contraddizioni degli uomini espresse nel male che essi compiono: guerre, violenze, ingiustizie).

Il saper creare valori materiali per i discendenti potrebbe anche includere avere successo, una vita di successo che mal si adatta all'umiltà' e ancor meno al dignitoso.
Perché' ne con una ne con l'altra si riesce a emergere in questa nostra società fatta, composta, di individui che vogliono venir fuori dalla melma primordiale che li avvolge e diventare un qualcuno, non importa se ricco o povero, un qualcuno riconosciuto, additato e perché no, ricordato nei secoli. E questa è la vera ricchezza.
Restando al presente che cos’è la nostra vita? E' un gioco? Il bene e il male sono null’altro che sogni. Il lavoro, l'onestà sono fiabe per donnette? la verità è che il senso della vita esiste. Esso è lo sviluppo della coscienza qualitativo e quantitativo.
Lo sviluppo qualitativo comprende il perfezionamento intellettuale ed etico, nonchè l'affinarsi della consapevolezza. Quello quantitativo è l’accrescimento diretto della quantità dell’energia della consapevolezza fine.
Qualitativo e quantitavo non vanno d’accordo con umiltà e dignitoso.
Non vanno nemmeno d’accordo con il ricercare un lavoro decisamente inferiore a quello che potremmo trovare utilizzando semplicemente le nostre conoscenze e l’esperienza (per chi ne possiede in quantità apparentemente illimitata).
Il sospetto che si fa strada nella mente riporta alla ragione dell’emigrare, non già espatriare per cercar fortuna ma per sopravvivere in questa Italia che a torto viene considerata in declino, forse siamo noi suoi abitanti a essere in declino e fuggire è solo non voler riconoscere di quanto in basso siamo arrivati.

Quando ero giovane, imberbe e di belle speranze pensavo che solo attraverso lo studio si potesse trovare la chiave della felicità, della fortuna, della ricchezza. Il concetto mi era chiaro pur nella sua complessità: un buon titolo di studio porta un buon lavoro che a sua volta porta a diventare ricco in tempi relativamente brevi.
Giusto e sbagliato.
È pur vero che lo studio apre a maggiori probabilità di ambiziosi posti di lavoro, da manager, direttore, CEO e via discorrendo, ma è altresì vero che per essere imprenditori non occorre essersi laureati a Harvard. Che poi essere colti serva anche nel mondo imprenditoriale non è un concetto ma una realtà, basterebbe guardare a chi conduce oggi la Fiat, la Pirelli, le grandi industrie italiane che hanno origini “familiari” sono gestite da managers con almeno un master in una università di prestigio.
Ritornando al nostro senso della vita rimane evidente che a decidere di partire sono per la maggioranza quegli italiani che in patria non hanno saputo dare un senso alla propria vita, che si rendono conto degli errori compiuti in passato, da loro stessi o dai parenti da cui discendono. È però necessario analizzare questa esigenza, questo desiderio come ultima spiaggia, mollare tutto e partire alla ricerca di un’altra vita, non importa se meglio o peggio di quella attuale, o forse si, sicuramente meglio perché è quello che si crede, tanto peggio dell’Italia non sarà mai, dimenticandosi che lasciare la propria Italia è come fare un salto nel buio, senza sapere dove si atterra.

Articolo pubblicato QUI
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Max70

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Re:Perche' ce ne vogliamo andare - Il Senso della Vita
« Risposta #1 il: 30 Settembre 2012, 18:32:07 »
Suggerisco la lettura del libro "Le pillole di Aristotele". Qualche risposta potrebbe uscire, anche se alla fine ognuno ha la propria verita'.

Antonio57

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Re:Perche' ce ne vogliamo andare - Il Senso della Vita
« Risposta #2 il: 20 Ottobre 2012, 13:13:05 »
Personalmente non ho mai parlato di umiltà e dignità, che a mio avviso possono essere considerate, al più, come caratteristiche d'approccio...

Ho sempre guardato al mio futuro come la ricerca di una serenità, da intendersi, per rapportarmi al titolo e contenuto del post, come il giusto connubio o mix che dir si voglia, fra quantità e qualità. Dove sia questo "break even point", questo "punto di pareggio/equilibrio" dipende da ognuno di noi, dalla nostra sensibilità e percezione.

Il problema è che il nostro "business plan" lo costruiamo noi solo in parte, poi tutto dipende da tanti altri fattori...

Mi è sempiaciuto ripetere questa frase che secondo me è veramente emblematica:
per il sucesso occore che ci siano tre componenti: l'uomo giusto, al posto giusto e nel momento giusto!

La carenza/assenza di una di queste determina un successo solo parziale o un insuccesso. Come è facile evincere, noi possiamo lavorare solo parzialmente perchè questa combinazione si verifichi, per il resto è solo una questione di... ditelo voi di cosa...io non l'ho ancora capito.

Non so se il successo sia il senso della vita, sta di fatto che la sua mancanza, qualunque sia la valenza e l'orientamento che gli diamo, non ci rende sereni, ma insoddisfatti e nervosi. La sua ricerca continua credo sia in qualche modo il VERO senso della vita e siamo sempre pronti ad alzare l'asticella ogni volta che raggiungiamo un risultato... il problema è che oggi in Italia si parla sempre più spesso di sopravvivenza e sarebbe anche questo un successo riuscire ad assicurarsela anche se sta diventando un'opera sempre più improba... e secondo me il peggio deve ancora arrivare...

nonvadovia

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Re:Perche' ce ne vogliamo andare - Il Senso della Vita
« Risposta #3 il: 21 Ottobre 2012, 18:53:23 »
Molte persone se ne vogliono andare perché mosse solo dal proprio egoismo e vanno alla ricerca di un cantuccio dove rintanarsi per sfuggire alle proprie responsabilità di cittadino facente parte di una comunità.
Del resto a criticare son capaci tutti, dedicarsi invece ad un progetto che, oltre a soddisfare le proprie legittime aspirazioni, contribuisca anche di poco a rendere questo un mondo migliore per tutti quelli che lo abitano richiede uno sforzo maggiore e anche un cambio valorale che non tutti sono disposti a compiere.

talofa04

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Re:Perche' ce ne vogliamo andare - Il Senso della Vita
« Risposta #4 il: 22 Ottobre 2012, 11:15:50 »
Molte persone se ne vogliono andare perché mosse solo dal proprio egoismo e vanno alla ricerca di un cantuccio dove rintanarsi per sfuggire alle proprie responsabilità di cittadino facente parte di una comunità.
Del resto a criticare son capaci tutti, dedicarsi invece ad un progetto che, oltre a soddisfare le proprie legittime aspirazioni, contribuisca anche di poco a rendere questo un mondo migliore per tutti quelli che lo abitano richiede uno sforzo maggiore e anche un cambio valorale che non tutti sono disposti a compiere.
Molte persone....E molte altre lo fanno per valide ragioni,non credo piu' al detto"Te ne vai via perché qui c'é da fare",una volta poteva essere vero...Ma una volta "Il nemico si vedeva" adesso  casa tua é dove riesci a trovare una buona sistemazione e il giusto feeling,non siamo mica nati con le catene!Senza contare chi lo fa' come esperienza e arricchimento personale, ma anche chi lo fa perché confuso o solo stressato e poi ne subisce le controindicazioni qui sono d'accordo.Ma trattare da codardo chi abbandona il propio paese mi sembra ingiusto visto che a volte é il propio paese che ci abbandona.

SergioBalacco

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Re:Perche' ce ne vogliamo andare - Il Senso della Vita
« Risposta #5 il: 22 Ottobre 2012, 15:25:03 »
Molte persone se ne vogliono andare perché mosse solo dal proprio egoismo e vanno alla ricerca di un cantuccio dove rintanarsi per sfuggire alle proprie responsabilità di cittadino facente parte di una comunità.

Quantifichiamo questa affermazione: molte!
Quante sarebbero secondo te? il 10%? 20%, 30% 90%?
Non esiste dire molte, in questo quoto talofa04, chi va all'estero spesso non lo fa con l'intento di abbandonare ma spesso e' un viaggio di scoperta, di conoscenza delle genti, culture, paesaggi. Il viaggio in quanto tale arrichisce l'individuo e non e' indice di egoismo, direi l'esatto contrario. E questo vale in un contesto dove la nostra cultura e' forte e quella del paese visitato e' debole e ricettiva. Loro imparano da noi a vivere la vita cercando diversi valori e magari noi altrettanto.
E il viaggio diventa uno scambio, mai una fuga in quanto tale e mai mossa da egoismo.

Che poi la gente fugga adesso perche' mossa da rigetto nei confronti di questa Italia che apparentemente si sta comportando male con i propri figli posso anche capirlo ma...
Una nazione e' frutto di quello che son stati capaci di costruire i cittadini che la abitano. Adesso che le vacche grasse sono smagrite, adesso che la pappa pronta e' finita, adesso che la nave affonda i topi scappano, chi e' stato capace di crearsi un luminoso futuro resta dov'e', basterebbe leggere i numeri dell'emigrazione per capire. Innanzitutto sono i giovani a scegliere di andarsene e li capisco, andate all'estero, fate esperienza e poi tornate se volete in Italia. Del resto la disoccupazione giovanile e' al 49% non possono rimanere bamboccioni a vita aspettando che passi la crisi e che torni quel lavoro che per loro adesso non c'e'.
E' giusto che cerchino un'alternativa e se questa e' all'estero ben venga, vuol dire che altri investono per farli crescere e quando tornano hanno una professione e la giusta conoscenza.
Si va all'estero per studiare, perche' no per lavorare e accumulare esperienza da vendere in patria?

Spiegami il concetto se ti va.

Citazione
Del resto a criticare son capaci tutti, dedicarsi invece ad un progetto che, oltre a soddisfare le proprie legittime aspirazioni, contribuisca anche di poco a rendere questo un mondo migliore per tutti quelli che lo abitano richiede uno sforzo maggiore e anche un cambio valorale che non tutti sono disposti a compiere.

E' vero, sono capaci tutti, esattamente come fai adesso tu, e forse qualcuno sta partecipando a un progetto ma fuori dai confini patrii perche' come si sa in questo periodo i riscontri non sono mai abbastanza e la patria e' tiranna e tirchia. Un cambio di valori volevi dire? E quali sarebbero questi valori? Mi permetto di chiedere tu che hai fatto o stai facendo per questa povera Italia oltre a criticare chi decide di lasciarla?
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Re:Perche' ce ne vogliamo andare - Il Senso della Vita
« Risposta #6 il: 22 Ottobre 2012, 20:45:57 »
Molte persone....E molte altre lo fanno per valide ragioni...[/quote]

Sicuramente! Esistono delle ragioni che secondo me sono più che sensate per espatriare. Ad esempio la ricerca di nuove opportunità perché mancano o la volontà di realizzare un progetto che non è possibile nel posto in cui si vive, e molte altre... Quelle che invece non ritengo accettabili sono le motivazioni - spesso menefreghiste e qualunquiste - di chi se ne vorrebbe andare pensando (a torto) di essere migliore del paese e delle persone che lo abitano.

Citazione
Un cambio di valori volevi dire? E quali sarebbero questi valori?

Se tutti pensano sempre e solo al proprio orticello cercando d'imitare i peggiori e i furbi, come potrà mai migliorare una società?
 

SergioBalacco

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Re:Perche' ce ne vogliamo andare - Il Senso della Vita
« Risposta #7 il: 23 Ottobre 2012, 04:01:04 »
Sicuramente! Esistono delle ragioni che secondo me sono più che sensate per espatriare. Ad esempio la ricerca di nuove opportunità perché mancano o la volontà di realizzare un progetto che non è possibile nel posto in cui si vive, e molte altre... Quelle che invece non ritengo accettabili sono le motivazioni - spesso menefreghiste e qualunquiste - di chi se ne vorrebbe andare pensando (a torto) di essere migliore del paese e delle persone che lo abitano.
Quando io critico spiego le ragioni delle mie critiche e fornisco, per quanto posso, una chiara spiegazione del mio pensiero affinche' altri capiscano e eventualmente apprezzino.
Tu invece lanci il sasso e ritiri la mano, spiegami cosa intendi con dettagli e esempi per 'menefreghiste e qualunquiste'.
Andarsene e' sempre indice di una sconfitta, una sconfitta interiore, la rinuncia a combattere per far valere i propri diritti contro uno Stato esoso, che non capisce, che affanna, che strozza, che inquisisce oltre il dovuto; eppoi una famiglia, un datore di lavoro, un'amante e magari una moglie, che non hanno fino a quel momento apprezzato o capito l'individuo oppure l'hanno messo spalle al muro conscio di responsabilita' e doveri che spesso siamo impreparati a affrontare. e si fugge, perche' l'alternativa e' soccombere, soccombere mentalmente, annichilirsi, tornare a uno stato embrionale di non decisione. Chi vuole, chi desidera vivere e decide di andarsene e' da ammirare perche' sceglie di rimettersi in gioco, di ricominciare altrove invece di subire sempre anche se alza la voce.

Citazione
Se tutti pensano sempre e solo al proprio orticello cercando d'imitare i peggiori e i furbi, come potrà mai migliorare una società?

Ho gia' chiesto cosa hai fatto tu per migliorare la societa' Italia, difficile rispondere?
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Re:Perche' ce ne vogliamo andare - Il Senso della Vita
« Risposta #8 il: 23 Ottobre 2012, 11:43:23 »
Andarsene e' sempre indice di una sconfitta, una sconfitta interiore, la rinuncia a combattere per far

Mi autocito, solo perche' rileggendo il post mi sono accorto di un refuso.
La frase corretta e secondo il mio pensiero va letta cosi':

Andarsene non e' sempre indice di una sconfitta, spesso e' pero' una sconfitta interiore, la rinuncia a combattere per far eccetera...
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Re:Perche' ce ne vogliamo andare - Il Senso della Vita
« Risposta #9 il: 23 Ottobre 2012, 12:12:39 »
Andarsene è spesso la ricerca di opportunità che il nostro paese non offre più da anni....non dimentichiamo questo aspetto.

Castax

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Re:Perche' ce ne vogliamo andare - Il Senso della Vita
« Risposta #10 il: 23 Ottobre 2012, 14:25:30 »
Citazione da: SergioBalacco
Andarsene non e' sempre indice di una sconfitta, spesso e' pero' una sconfitta interiore, la rinuncia a combattere per far eccetera...
Sinceramente essere considerati dei Don Chisciotte dell'era moderna, non mi piace.

SergioBalacco

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Re:Perche' ce ne vogliamo andare - Il Senso della Vita
« Risposta #11 il: 23 Ottobre 2012, 16:30:57 »
Andarsene è spesso la ricerca di opportunità che il nostro paese non offre più da anni....non dimentichiamo questo aspetto. Castax
Certamente, spesso la ricerca di nuove opportunita' che si discostino da certi canoni e costumi ci porta obbligatoriamente fuori dall'Italia.
Oggi si studia all'estero piu' di 30 anni fa. Quando mi sono laureato io ero l'unico italiano in un corso con inglesi, indiani, arabi e asiatici. Oggi nelle universita' inglesi gli italiani non recitano piu' come comparse ma sono dei protagonisti e lo stesso in molte altre uni in giro per il mondo.
E questi protagonisti quando tornano a casa propria trovano il vuoto e sono costretti a cercare opportunita' all'estero, altrimenti l'alternativa e' finire a lavare piatti, riempire i ristoranti di camerieri o pulire gli uffici.
Con il senno di poi verrebbe da dire gli abbiamo lasciato troppo spazio al sistema politico, li abbiamo eletti e rieletti in un eterno gioco delle tre carte, erano sempre gli stessi che ruotavano: oggi a me e domani a te (al governo). Non siamo stati capaci di dire basta, ribellarci a questo e l'unica valida alternativa per continuare a vivere e' andarsene, tanto ormai con la globalizzazione vivere qui piuttosto che la' non fa piu' molta differenza.

E' un piacere parlare con voi.
« Ultima modifica: 23 Ottobre 2012, 16:31:59 da SergioBalacco »
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Re:Perche' ce ne vogliamo andare - Il Senso della Vita
« Risposta #12 il: 23 Ottobre 2012, 21:09:57 »
Io non sono qui per parlare di me o vantarmi di qualcosa. Ho sempre parlato a livello generale e quindi parlo anche a me stesso.
Ho scritto semplicemente che nelle motivazioni di chi vuole espatriare leggo a volte un egoismo di fondo. E spesso gli altri vengono considerati solo strumenti per raggiungere il proprio benessere economico.
Del resto il tuo ultimo intervento mi offre un esempio. Molti come te si lamentano del sistema politico italiano che magari col loro voto hanno contribuito a creare e poi fanno? Sognano di trasferirsi in paesi dove non esiste nemmeno la libertà di voto o in dittature vere e proprie, che non possono quindi certo rappresentare esempi di democrazia migliore di quella italiana.
Quindi in questi casi le motivazioni reali che spingono ad andarsene o a desiderare di farlo son altre e non hanno niente a che vedere con l'indignazione politica.

SergioBalacco

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Re:Perche' ce ne vogliamo andare - Il Senso della Vita
« Risposta #13 il: 23 Ottobre 2012, 23:19:24 »
Del resto il tuo ultimo intervento mi offre un esempio. Molti come te si lamentano del sistema politico italiano che magari col loro voto hanno contribuito a creare e poi fanno?
Come me? Sbagliato, io sono all'estero da 30 anni, ho studiato in UK, ho vissuto negli Usa, sono sposato con una cinese che ovviamente sono andato a prendermi in Cina, vivo in Francia e lavoro un po' in Australia e un po' in Vietnam (e anche in Cina ma solo per meetings) non solo, mio padre era un ingegnere chimico specializato nello sfruttamento delle risorse marine (oil&gas), quindi ho iniziato a girare il mondo che ancora non camminavo. Lasciami fuori dalle tue elucubrazioni, io sono nato con un biglietto aereo in mano, non faccio testo! (Inoltre le poche, anzi pochissime volte che ho votato le ricordo tutte: una a Milano al tempo del primo referendum sul nucleare, e forse un'altra nello stesso periodo per elezioni nazionali, poi due volte in Francia ma tanto per quello che valeva il voto...). Le colpe non sono mie come vedi.

Citazione
Quindi in questi casi le motivazioni reali che spingono ad andarsene o a desiderare di farlo son altre e non hanno niente a che vedere con l'indignazione politica.
No, straparli o perdi di vista l'argomento di cui si parla.
Perche' si va via innanzitutto, cosa porta l'individuo che mai avrebbe pensato di andarsene a decidere di partire? Te lo sei mai chiesto?
Uno non e' che al mattino si alza e dice: "beh, ho deciso di andare in America" prepara la valigia e parte. Non funziona cosi', forse una volta, 100 anni fa, adesso e' diverso.
Uno studia e si laurea, poi si iscrive al master all'estero e scopre che gli altri stanno meglio, credi che fara' di tutto per tornare in Italia?
Uno non studia ma si da' da fare, impara un mestiere, apre un'attivita' artigianale, industriale e comincia a lavorare, inizia a guadagnare e poi arriva lo Stato e gli dice che deve pagare, e poi pagare e pagare non sembra mai abbastanza e si ritrova a dover dare il 50% dei propri guadagni allo Stato, bada che sono tanti, chi puo' scappa...
C'e' sempre una motivazione ma non necessariamente e' una fuga, a volte e' solo il desiderio di scoperta che ti porta a partire, che poi se succede di sti tempi son molti quelli che pensano il contrario.
Anche tu!
« Ultima modifica: 23 Ottobre 2012, 23:20:33 da SergioBalacco »
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alchemy32

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Re:Perche' ce ne vogliamo andare - Il Senso della Vita
« Risposta #14 il: 07 Novembre 2012, 10:28:01 »
...io voglio andar via per motivi anche personali oltre al fatto che l'italia è diventata uno schifo. Sento l'esigenza di cambiare vita e riniziare da un'altra parte.