Ieri avevo parlato di una idea, un prodotto da vendere a chi lo desidera.
Io sono una persona che il mondo lo gira e lo ha girato, e continuera' probabilmente a girarlo per rincorrere buone opportunita' ma anche per viverlo, per capire e conoscere altri popoli e magari attingere dalle altre culture per assimilare gli aspetti maggiormente interessanti da utilizzare nella vita di tutti i giorni o professionalmente parlando.
Ho potuto quindi scoprire che il made in Italy attira ancora diversi popoli, non tanto il vestire, il perche' e' evidentemente dovuto all'eccellenza dei nostri prodotti e quindi un costo notevole, quanto dal punto di vista alimentare.
La pizza e' ormai un patrimonio dell'umanita' e noi ne siamo ben consci di questo anche se non ne sfruttiamo appieno l'immagine. La pasta, cucinata in mille modi diversi, condividiamo le origini con i cinesi ma, si sa, la nostra immaginazione, fantasia e buon gusto sono stati gli artefici di un successo planetario. La pasta la mangiano tutti e tutti sanno cucinarla a dovere, al dente e con le salse piu' adatte frutto della nostra tradizione ma anche con nuove idee che ne esaltano il gusto e potenziano il piacere.
E che dire degli olii di oliva, veri must ovunque possiamo andare, in qualsiasi cucina del mondo intero possiamo trovare la bottiglia, grande o piccola, di olio d'oliva italiano, bertolli, carapelli, dante e molte altre sono sempre li, in bella vista a dire e raccontare quanto e' buono quello che noi sappiamo fare.
Potrei parlare per ora della nostra eccellenza in cucina, non gia' dei piatti e ricette particolari e specialissimi frutto dell'ingegno di pochi o tanti, affermati e non, cuochi o massaie di questo nostro bistrattato ma fortunato paese, dovrei riempire le pagine, tutte le pagine del forum per tracciarne un vago profilo. Tralasciamo, altrimenti gli amministratori mi accuserebbero di fagocitare l'attenzione del forum verso un solo argomento, si interessante, ma adatto solo a determinate persone, a quelle che sanno rimettersi in gioco, a quelle che vorrebbero ricrearsi uno spazietto in questo mondo, a quelle che sono stanche dell'essere in Italia e sperano, anelano, di andarsene anche se non hanno ancora ben chiara un'idea: a far cosa?
Gia', a far cosa?
Nel primo post ho parlato di franchising, la formula la conosciamo ormai tutti, anche il significato del termine. Per tutti quelli che non hanno idea di che si tratta aggiungo qui una breve descrizione prelevata direttamente per voi dal web:
Il franchising è un contratto di affiliazione con il quale un imprenditore (franchisor o affiliante) concede ad un altro (franchisee o affiliato) lo sfruttamento del suo marchio e della sua immagine e la possibilità di usufruire della sua struttura commerciale acquistando tramite il suo gruppo di acquisto.
L'affiliato da parte sua si impegna a pagare un corrispettivo e ad esercitare l'attività secondo alcune modalità, stabilite con l'affiliante, riguardanti la commercializzazione dei prodotti. Questo schema contrattuale, il quale offre notevoli vantaggi, ha già mezzo secolo di vita. È infatti nato in America a metà degli anni '40, si è poi evoluto e diffuso in Europa. In Italia si è affermato a partire dagli anni '70.
Tranquilli, non vi sto proponendo un'attivita' in franchising piuttosto quella di sfruttare le nostre belle tradizioni per creare noi un 'brand' da proporre in Franchising, iniziando magari con un punto vendita virtuale, da affinare con le nostre idee, con il nostro INGEGNO e farlo crescere plasmandolo con le nostre mani fino a diventare un oggetto sfruttabile e vendibile e metterlo a disposizione di chi vorra' utilizzarlo, magari uno di noi, forse io stesso, oppure tu, lui o chi vorra'.
Che ne dite? Partecipate tutti a quest'officina di creazioni dove le nostre idee potrebbero diventare realta', essere l'estensione dei nostri sogni, forgiare il nostro futuro per continuare a sperare.