Voglio vivere così... e non solo! > L'Italia

Smettiamola di criticare l'Italia ...

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Porto Seguro:
C'è un atteggiamento da parte di molti connazionali che io trovo piuttosto ipocrita.
Mi spiego. Quando sono in Italia, si lamentano della Posta, degli Ospedali, delle Strade etc...
Poi si trasferiscono a vivere all'estero, per esempio in Kenya o in Thailandia e non si lamentano più  :o
Ma ddaiii ... vogliamo far credere che gli Ospedali in Kenya funzionano meglio che in Italia ??
Vogliamo far credere che le strade in Thailandia non hanno le buche ?  :laugh:
Eppure all'estero gli italiani non si lamentano più, tutto improvvisamente sembra perfetto,
ti elogiano tutto, bello di qui, perfetto di qua ...
Ma perché questo atteggiamento ? Perché all'estero accettano tutto e qui in Italia si lamentano in continuazione ?
Io ne ho incontrati tanti di italiani che vivono all'estero e del paese che li ospitano non si lamentano mai.
Se però rientrano in Italia, ecco che cominciano a dire questo non va, quell'altro non va ...
Voglio farvi un esempio. Ho diversi amici Pugliesi che vivono all'estero e mi dicono che mai e poi mai tornerebbero a vivere in Puglia.
Poi l'altro giorno su una Tv estera hanno mandato un documentario su diversi cittadini Olandesi che vivono in Puglia da diversi anni ...
Ebbene questi Olandesi erano ENTUSIASTI. Per loro la Puglia è un paradiso ...
E allora come la mettiamo ? Com'è questa storia ? Perché non riusciamo ad apprezzare quello che abbiamo ?  ???

SergioBalacco:

--- Citazione da: Porto Seguro - 25 Agosto 2012, 01:34:27 ---Poi si trasferiscono a vivere all'estero, per esempio in Kenya o in Thailandia e non si lamentano più  :o
Ma perché questo atteggiamento ? Perché all'estero accettano tutto e qui in Italia si lamentano in continuazione ?
E allora come la mettiamo ? Com'è questa storia ? Perché non riusciamo ad apprezzare quello che abbiamo ?  ???

--- Termina citazione ---
Non credere, fa lo stesso il francese, l'inglese e lo scozzese, l'irlandese, il romeno, l'indiano e tutti ma proprio tutti quelli che espatriano con una sola esclusione: lo statunitense, non si lamenta della situzione in patria, se va all'estero e' per scoprire il mondo (o per conquistarlo).
Perche' l'Italia e' il nostro paese, fatto a nostra immagine e somiglianza, ci lamentiamo di lei ma in realta' ci lamentiamo di noi stessi, All'estero non possiamo lamentarci, nulla di quello che si trova e' fatto a nostra immagine, nulla e' per noi e allora va bene tutto, altrimenti se ti lamenti fai prima a cambiare paese.
Nessuno riesce mai ad apprezzare quello che ha perche' essendo "tuo" ti sembra non sia mai abbastanza, vorresti di piu' e alla fine hai di meno e allora te ne vai.

talofa04:
sono d'accordo e vorrei aggiungere:nei paesi piu' poveri posso accettare strade piene di buche,sanità assente,malfunzionamenti vari propio perchè sono poveri,non mi fanno pagare stangate di tasse in rapporto dandomi poco costringendomi a lavorare come un asino tralasciando i rapporti umani per mantenere tutta questa ruota.Poi ci si rende conto come si sta nel propio paese solo conoscendone un altro ed é vero che la fase entusiastica dura un paio d'anni all'estero, poi giunge il momento della verità,la routine anche li.
Ma mai come all'estero solo e contro tutti a volte ti senti vivo perché ogni pezzeto di fiducia che conquisti lo devi solo a te ,perché non hai conoscenti,parenti,lingua, che ti hanno accomodato.

B-Movie:
Montanelli in un'intervista disse più o meno (non sono testuali parole, semplifico): "L'ebreo è stato sparpagliato ovunque, eppure rimane sempre attaccato alla sua identità; l'italiano che va in Germania diventa tedesco (vale anche per altre nazioni), alla seconda generazione sono già assimilati".

Secondo me c'è una mancanza di "appartenenza" che sin da piccoli ormai non ci viene più insegnata. Gli Stati Uniti, pieni di contraddizioni quante ne volete, puntano molto sull'educare ogni virgulto al senso di essere americano, di far parte di una grande nazione, di portare con onore qualcosa che rappresenti il loro paese. Tutto questo vale sia per un repubblicano che per un democratico.

Da noi questo concetto ha tentato di inculcarcelo in testa il fascismo. Terminato quest'ultimo, tutto è tornato come prima.

Gaudente:
Inca**arsi in Italia e' ineluttabile: tutto costa carissimo ! Alberghi, ristoranti, taxi ... i treni sono cari, sporchi e sempre in ritardo , noleggiare un'auto costa una fortuna , trovare parcheggio e' impossibile , dribblare polizia municipale, provinciale, carabinieri tutti appostati dietro al cespuglio con l'autovelox e' uno stress insostenibile.
Non c'e' da meravigliarsi se chi e' riuscito ad evadere da un simile lager non se lo sogna nemmeno di tornarci.  >:(

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