E infatti ho confrontato i dati degli ultimi 3 anni e risulta che il 37.6% della popolazione carceraria e' straniera.
A questo punto qualcuno dira': vedi? la maggioranza degli immigrati sono delinquenti.
No, sbagliato. Purtroppo la maggioranza degli stranieri imprigionati sono a causa delle violazioni delle leggi di immigrazione, la Fini/Bossi e' l'ultima in vigore se non vado errato.
E questi rappresentano il 70% dei condannati facendo bene attenzione ai numeri. I condannati per reati di immigrazione non vengono realmente incarcerati, solo per periodi minori, cio' non di meno risultano nei numeri di quegli in carcere. Misteri delle leggi e regolamenti italiani.
Cosi' scavando scavando si scopre che i criminali veri, cioe' che hanno commesso reati veri in itaiia (escludendo quelli di violazione delle leggi immigrazione) sono molti di meno, cioe' il 18,7% degli incarcerati. Sempre tanti, anche qui bisogna fare delle distinzioni e si scopre che il 70% circa di questi sono romeni, il resto nord africani e poi altre nazionalita'.
Il problema dei romeni e' conosciuto, lo sappiamo. A casa loro le regole sono piuttosto stringenti, da noi invece possono godere di vari allegerimenti in caso di crimini. Anche la galera e' inferiore a quella di casa loro dove, per esempio, in caso di rapina a mano armata rischiano anche 30 anni mentre da noi li buttano fuori dopo 6 anni di carcere e buona condotta.
Leggevo alcuni articoli relativi al problema "romeni" in Italia, qui
http://www.loccidentale.it/node/66897 e anche qui
http://www.corriere.it/cronache/09_febbraio_23/calabro_d5e96f52-0189-11de-91dc-00144f02aabc.shtml dove viene fuori un quadro preoccupante e che tuttora, siamo nel 2012, non e' ancora stato risolto. Ne da noi ne in Romania. Se la Francia espelle in un anno ben 7000 romeni e noi solo 40 nello stesso periodo e' evidente che le nostre regole, che dovrebbero essere comuni a quelle francesi in tema di emigrazione perche' riferite all'europa, non sono adeguate alla situazione e soprattutto non vengono applicate. E io e te non possiamo farci nulla se non ricordarcelo quando andiamo (andate) a votare la prossima volta.