Autore Topic: SISTEMA ITALIA: L'inizio della fine  (Letto 237961 volte)

erotangos

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Re:SISTEMA ITALIA: L'inizio della fine
« Risposta #600 il: 15 Novembre 2013, 10:22:37 »
Il governo dei Pinocchi :P

e il suo popolo( quelli onesti) degli addormentati e rassegnati >:(


Crisi finita?????   alla faccia del lumicino in fondo al tunnel e della ripresa a portata di mano

da farci un film horror  ;D


La crisi è finita? Siamo davvero ad un punto si svolta dell´economia? I dati pubblicati dal Cerved dicono tutt´altro: nel terzo trimestre le procedure di chiusura aziendale sono ai massimi da oltre un decennio. Tra luglio e settembre hanno dichiarato fallimento 2.500 imprese (+9,2% rispetto allo stesso periodo del 2012), portando nei primi nove mesi il numero dei fallimenti a sfiorare quota 10 mila (+12,1%). Se allarghiamo lo sguardo nel terzo trimestre in Italia si registrano anche 14.000 liquidazioni volontarie, che portano le chiusure nei primi nove mesi del 2013 a 62 mila, il 7,3% in più rispetto ad un anno fa.
 
"La nostra analisi sulle imprese - spiega Gianandrea De Bernardis, amministratore delegato di Cerved - mostra gli effetti del perdurare della situazione di difficoltà economica. I dati confermano la natura sistemica della crisi: la crescita dei fallimenti dei primi nove mesi riguarda tutte le forme giuridiche, tutte le aree geografiche e macro-settori, +14% nei servizi, +11,7% nella manifattura, che inverte il trend positivo registrato nel corso del 2012, e +9,7% nelle costruzioni".

Sempre parlando di imprese hanno fatto scalpore (se non fatto gridare all´evasione fiscale) i dati diffusi ieri dal ministero dell´Economia. Dall´analisi, in poche parole, è emerso che i soggetti che hanno un reddito da lavoro dipendente (media di 20.680 euro) dichiarano di più di coloro che hanno un reddito da impresa (media di 20.469 euro). Sicuramente, come certificato da diversi dati, l´evasione è una piaga immensa per l´economia italiana. Ma questi dati non convincono proprio.

Innanzitutto i dati relativi ai dipendenti prendono in esame i redditi di circa 20 milioni di lavoratori e all´interno della statistica mancano chi ha perso il lavoro e le tante persone alla ricerca di un´occupazione ma che non l´hanno ancora trovato. Per quanto riguarda gli "imprenditori" (con questo termine in Italia viene considerato anche chi ha un´impresa  a conduzione familiare) i dati fanno riferimento a 1,5 milioni di soggetti.
 
Senza dimenticare la pesante flessione dei ricavi che ha colpito in maniera significativa molte imprese in questi anni di crisi e che ha ovviamente distorto i dati della statistica. Lo dimostrano alcuni studi di settore: se infatti prendiamo in considerazione solamente le aziende sane il loro reddito praticamente raddoppia a 40 mila euro l´anno. Un valore ben superiore a quello dei lavoratori dipendenti e che appare più credibile rispetto all´ultima statistica del ministero dell´Economia.

ps.e il colmo della nostra disgrazia è che i Pinocchi del gover... ci costano 20-30-40.000 eu al mese
compreso le loro spese in mutande caffè e dentifricio ecc..ecc...
cara brava gente onesta ma avete tolto gli specchi di casa?
perchè veramente c'è da non guardarsi piu negli specchi
ma siamo uomini(schiavi ) o caporali? ;D
                                                                            Edit. Il Risveglio . By x Tutti.
 
« Ultima modifica: 15 Novembre 2013, 10:29:14 da erotangos »

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Re:SISTEMA ITALIA: L'inizio della fine
« Risposta #601 il: 19 Novembre 2013, 14:10:14 »
OCCHIO :o  AI NOSTRI CONTI CORRENTI ::)

Già dagli eventi di Cipro, avevamo ipotizzato che il modello cipriota sarebbe potuto essere replicato anche in altre crisi bancarie nel contesto dell’eurozona.

    Fino a 100 mila euro i depositi saranno protetti in Europa, oltre tale soglia i conti correnti possono essere coinvolti nei fallimenti bancari. L’Unione europea sta discutendo in questi giorni il tema dell’Unione bancaria. Una tappa a cui prima o poi si dovrà arrivare, nonostante i veti e i paletti della cancelliera tedesca Angela Merkel.

    Ma nelle discussioni in corso viene data poca rilevanza a un punto molto delicato per garantire la fiducia nelle banche da parte dei rispamiatori: ovvero la soglia di garanzia dei depositi. I Paesi della Ue hanno deciso a fine giugno che nel momento in cui sarà necessario un salvataggio bancario saranno intoccabili solo i conti correnti fino a 100 mila euro. Mentre gli importi superiori a tale soglia saranno aggredibili.
    Dunque obbligazionisti e correntisti di fatto partecipano in parte al rischio di impresa della banca. Come è accaduto ai depositanti delle banche di Cipro che si sono visti prelevare una trattenuta sui conti correnti dal 6,75% a crescere. «Il salvataggio di Cipro è il primo caso in Europa di un debito con prelazione nonché di un bail-in non garantito dei depositanti. Nonostante la sua unicità, dovuta sia alla peculiarità del suo sistema bancario sia alle implicazioni politiche intrinseche alla soluzione di salvataggio attuata, il bail-in di Cipro ha sensibilizzato gli investitori sull’implementazione dei regimi di risoluzione», dicono Christina Schmid e Elena Guglielmin, analiste di Credit Suisse private banking.

Quindi, in buona sostanza, si conferma il principio secondo il quale, in caso di dissesto di qualche banca, a coprirne le perdite, oltre agli azionisti,  saranno chiamati anche gli obbligazionisti e i correntisti con giacenze superiori ai 100 mila euro.

Ma resta da capire il livello di protezione di cui potranno godere i depositanti con saldi inferiori ai 100 mila euro, atteso che, come avevamo già segnalato (LETTURA SUGGERITA QUI), il Fondo Interbancario di Tutela dei Depositi, offre garanzie del tutto inadeguate e comunque non sufficienti neanche per garantire i correntisti di qualche banca di medie dimensioni che dovesse entrare in crisi

Nel frattempo,  giova ricordare che le sofferenze bancarie sono in costante  e drammatico aumento, tant’è che nel mese di ottobre hanno raggiunto i 144.5 miliardi di euro, circa il 9% del PIL.
                                                                                                 
                                                                                                            Edit. Le MierdeBanke ;D by x Tutti.

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Re:SISTEMA ITALIA: L'inizio della fine
« Risposta #602 il: 28 Novembre 2013, 11:08:27 »
Berlusca fai il nonno e falla finita qua
che potrebbe venirti un infarto a quella età.

ne riparliamo a primavera ora ci vuole calma ::)

buono buono buonooooooo ;D


erotangos

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Re:SISTEMA ITALIA: L'inizio della fine
« Risposta #603 il: 29 Novembre 2013, 10:12:28 »
 La disoccupazione italiana stabile al 12,5 per cento. ( che poi in reale sarà sul 15x100)
Quella giovanile è invece salita ancora raggiungendo il 41,2% ( in reale sul 45x100)
toccando i nuovi massimi di sempre. :'(

PS. GIOVANI E MENO GIOVANI è l'ora di resett...   questo paese

e gli strunz continuano con il berlusca e imu
« Ultima modifica: 29 Novembre 2013, 10:14:59 da erotangos »

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Re:SISTEMA ITALIA: L'inizio della fine
« Risposta #604 il: 04 Dicembre 2013, 11:13:59 »
tutti i giorni le solite chiacchere di questi politici

e tutti i giorni che a me viene il vomito quando mi rendo conto

che sto vivendo in un paese demenziale

 MA CHI AZZ è CHE LI SOPPORTA SEMPRE?

DICO MA CE NE SARà UNO?

SE ESISTE SI FACCIA VIVO QUA ;D

PS.mi sa che sia giunta l'ora di non andarsene piu noi ma di buttare fuori dal nostro paese altri :(

non ce ne è uno sano di mente al governo forse i piu sani sono quelli rinchiusi in psichiatria( non io ;D)

erotangos

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Re:SISTEMA ITALIA: L'inizio della fine
« Risposta #605 il: 05 Dicembre 2013, 13:16:53 »
è tutto allo sfascio ormai il paese è fallito

inutile continuare a dire siamo vicini alla ripresa

mi dispiace ad affermarlo ma l'unica cosa è uscire subito dall'euro
con grandi dolori certo ma meglio togliersi un dente subito
e salvare tutti gli altri-

x evitare suicidi e disperazione di massa bisogna tornare a stampare moneta
e immetterla subito in aziende a tasso zero x incentivare assunzioni.

o crediamo che i nonni o i padri che x fortuna(xora) hanno sempre un lavoro
mantengano i figli a vita con pensione ecc...?( a parte che l'inps in realtà è quasi fallito)

intanto i deprevati nostri governanti privatizzano x pochi miliardi
a cui non servono a niente xchè il debito aumenta a go go

devono privatizzare  MOLTO DI PIU azzo e  allora almeno con 200 miliardi e non con 3
si può fare qualcosa di realistico-

ps.la gente si sta inferocendo sempre di piu
i disoccupati i cassaintegrati i pensionati  TUTTIIIIIIIIIIIIII.( ANCHE IO >:()

                                                                   Edit.No Film ma Realtà By x Tutti

erotangos

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Re:SISTEMA ITALIA: L'inizio della fine
« Risposta #606 il: 06 Dicembre 2013, 11:37:07 »
una volta si viveva
ma ora in moltissimo lottano x sopravvivere :'(

I POLITICI DI MIER... VIVONO SEMPRE ALLA FACCIA DEI 13 MILIONI DI ITALIANI A RISCHIO POVERTà-

MA UN GIORNO ALMENO UN MILIONE DI QUESTI ANDRANNO A ROMA INFURIATI

E SE CI VA UN MILIONE IL GIORNO DOPO CI ANDRà UN ALTRO MILIONI
LA CATENA DI SAN ANTONIO

NO I FORCONI >:(


Il crollo non c'è stato, ma in questi anni di crisi abbiamo gli italiani si è avuto il dominio di un solo processo, quello della sopravvivenza. Il quadro tracciato dal 47º Rapporto Censis pubblicato oggi è quello di una società più sciapa "senza fermento, circola troppa accidia, furbizia generalizzata, disabitudine al lavoro, immoralismo diffuso, crescente evasione fiscale". Alle difficoltà è stata di un adattamento continuato (spesso il puro galleggiamento) delle imprese e delle famiglie.
 
Contesto che ha determinato una vera e propria fuga all´estero. Negli ultimi dieci anni è praticamente raddoppiato il numero di italiani che hanno trasferito la propria residenza all´estero (106mila del 2012 dai 50mila del 2002). Un incremento rivelante si è però avuto nell'ultimo anno: +28,8% tra il 2011 e il 2012.
 
Il rapporto Censis vede nuovi spazi imprenditoriali e occupazionali in due ambiti: revisione del welfare e economia digitale con "il sistema che ha bisogno e voglia di tornare a respirare, oltre le istituzioni e la politica".

Lotta a ogni tipo di spreco, meno svaghi  e tagli alla benzina
Le famiglie italiane hanno attuato una profonda ridefinizione dei consumi, attaccando sprechi ed eccessi in nome di una nuova sobrietà. Il 76% dà la caccia alle promozioni, il 63% sceglie gli alimenti in base al prezzo più conveniente, il 62% ha aumentato gli acquisti di prodotti di marca commerciale, il 68% ha diminuito le spese per cinema e svago, il 53% ha ridotto gli spostamenti con auto e scooter per risparmiare benzina, il 45% ha rinunciato al ristorante. Nonostante ciò, la pressione fiscale e le spese non derogabili comportano uno stato di tensione continua.
Per il 72,8% delle famiglie un'improvvisa malattia grave o la necessità di significative riparazioni per la casa o per l'auto sono un serio problema. Il pagamento di tasse e tributi (24,3%), bollette (22,6%), rate del mutuo (6,8%) mette in difficoltà una quota significativa di italiani. Sono poco meno di 8 milioni le famiglie che hanno ricevuto dalle rispettive reti familiari una forma di aiuto nell'ultimo anno. E 1,2 milioni di famiglie, che non sono riuscite a coprire le spese con il proprio reddito, hanno fatto ricorso a prestiti di amici.
Futuro con dilagante incertezza sul lavoro, cresce precariato e sottoccupazione

Dilagante incertezza sul futuro del lavoro
Secondo un'indagine del Censis condotta a settembre del 2013, un quarto degli occupati è convinto che nei primi mesi del 2014 la propria condizione lavorativa andrà peggiorando, il 14,3% pensa che avrà a breve una riduzione del proprio reddito da lavoro e il 14% di poter perdere l'occupazione. Il capitolo "Lavoro, professionalità, rappresentanze" del 47º Rapporto Censis rimarca come il sentiment di sfiducia sia alimentato dal deterioramento di un quadro di contesto che ha visto, soprattutto nell'ultimo anno, allargare il perimetro della crisi dalle fasce generazionali più giovani a quelle più adulte. Se anche nel 2013 è proseguita l'emorragia di posti di lavoro tra i giovani, con una perdita netta nel primo semestre di 476.000 occupati (-8,1%), che si sommano al milione e mezzo circa bruciati dall'inizio della crisi, anche nella fascia d'età successiva, tra i 35 e i 44 anni, il numero degli occupati è diminuito di quasi 200.000 unità, registrando una contrazione del 2,7%. E sono quasi 6 milioni gli occupati che nell'ultimo anno si sono trovati a fare i conti con una o più situazioni di instabilità e precarietà lavorativa. Un'area di disagio che rappresenta il 25,9% dei lavoratori e che può essere riconducibile all'instabilità lavorativa (che interessa una platea di 3,5 milioni di persone tra lavoratori a termine, occasionali, collaboratori e finte partite Iva) e alla sottoccupazione (relativa ai 2,8 milioni che vorrebbero lavorare più di quanto non facciano, ma non riescono per motivi che non dipendono da loro: tra questi vi sono 2.219.000 part-time involontari, ma anche cassaintegrati). Tra il 2007 e il 2012, mentre il numero totale degli occupati è diminuito (-1,4%), quello di quanti si trovano in una delle condizioni descritte è invece cresciuto dell'8,7%.

Compravendite abitazioni giù del 50% da picchi del 2007
Uno dei passaggio del 47º rapporto Censis è dedicato alla casa. "E' ora di guardare anche in Italia all'economia della trasformazione urbana e territoriale - rimarca il rapporto nel capitolo dedicato alla società italiana al 2013 - non più come un settore tradizionale in crisi di fatturato e occupazione, ma come un ambito in cui il ripensamento dei modelli può creare enormi opportunità". Dal 2007 al 2012 le compravendite di abitazioni sono diminuite del 45%, nel 2013 il calo potrebbe arrivare al 50% (400.000 abitazioni vendute). "Ma le famiglie che hanno manifestato l'intenzione di acquistare casa sono state 907.000 e solo il 53,5% è riuscito a realizzare l'acquisto - rimarca il Censis - Infatti, dal 2007 al 2012 il risparmio netto annuo per famiglia è passato da 4.000 euro a 1.300 euro". Il comparto in affitto riguarda oggi il 14,9% delle famiglie. I nuclei giovani sono il 23,8% degli inquilini. La parte più consistente degli inquilini è localizzata nel Mezzogiorno (39,2%) e nelle grandi città, con oltre 100.000 abitanti (31,4%). Il 40,8% ha un reddito netto mensile di 1.000 euro e un ulteriore 44,1% compreso fra 1.000 e 2.000 euro.


erotangos

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Re:SISTEMA ITALIA: L'inizio della fine
« Risposta #607 il: 10 Dicembre 2013, 14:08:09 »
i politici iniziano ad aver paura veramente

se il movimento dei forconi o grillini
e tutti gli altri incacchiati indipendenti italiani

marciassero su Roma  questa volta se la svignano tutti comrese le forze dell'ordine

mi sa che ci siamo quasi.

erotangos

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Re:SISTEMA ITALIA: L'inizio della fine
« Risposta #608 il: 11 Dicembre 2013, 12:40:06 »
IL COLMO DEL COLMO X TUTTI NOI :-\

Lo sapevate che Silvio Berlusconi, malgrado sia stato espulso dal Senato e che sia un pregiudicato, continua ad avere una scorta di 40 persone con un costo pari a 200.000 €uro al MESE?

Perché Berlusconi spende ogni mese 200 mila euro per la scorta, come ha evidenziato Il Fatto Quotidiano. E al suo seguito ci sono ben 40 persone (due gruppi da 20) con due auto blindate. Che tradotti significano 2,5 milioni di euro all’anno che gli italiani devono pagare per la sicurezza dell’ex premier, il quale, grazie a provvedimenti ad personam, è riuscito a non perdere i privilegi da premier, nonostante da novembre 2011 abbia lasciato Palazzo Chigi.
SCORTA ANCHE NELLE VILLE DEL CAV. Nei 2,5 milioni di euro, però, non sono considerati i militari che il ministero dell’Interno dispiega per i servizi ordinari nelle ville di Berlusconi.
Il conto lo si potrebbe fare facendo un confronto con le otto persone tra agenti e militari che hanno vigilato sulla Villa sui colli di Mozzo in provincia di Bergamo dell’ex ministro per la Semplificazione Roberto Calderoni, costate 900 mila euro in due anni. E il Cavaliere di luoghi da proteggere ne ha ben più di uno nel patrimonio dell’ex premier ci sarebbero una ventina di immobili.
GLI AGENTI COSTANO 5 MILA EURO AL MESE. Al seguito di Berlusconi, però, non si sono semplici guardie del corpo. A seguire come un’ombra l’ex premier, ci sono agenti che per stipendi e mansioni sono equiparabili a chi lavora nello spionaggio e controspionaggio.
Nelle tasche della scorta del Cavaliere, infatti, finiscono 5 mila euro al mese che moltiplicate per le 40 persone fanno appunto 200 mila euro al mese. Che pesano sulle casse dello Stato. E che sono passati indenni nonostante la spending review e la richiesta di Fini – in odore di redenzione dopo l’uscita della spesa per la sua sicurezza estiva - di rivedere il «il sistema» della protezione, «per limitare costi e sprechi, per impedire abusi, per snellire e razionalizzare i servizi di scorta».

ps.mi sa che presto ci prenderemo tutti la forconite acuta ;D

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Re:SISTEMA ITALIA: L'inizio della fine
« Risposta #609 il: 12 Dicembre 2013, 09:02:26 »
come postato tempo fa eccoci qua all resa dei conti

ormai la situazione è gravissima e non è piu questione
 di appartenere ad un movomento o ad un altro

ormai siamo tutti incacchiati  dai disoccupati  commercianti pensionati studenti operai impegati ecc..

ci hanno tolto l'aria e anche il pane x molti

ed è x questo che siamo vicinissimi alla resa dei conti

a roma lo sanno e hanno paura ovviamente hanno già pronto il  loro piano  b-

la fuga con i loro capitali( che hanno già all'estero sicuramente)

manca poco ancora e l'evento sarà drammatico e storico ma purtroppo con le chiacchere
non si fa piu niente e intanto loro se la godono con gli tipendi piu alti di tutto il mondo.

ps.ultima chanche di qualche mese e se continua lo sfacelo
vedremo la nostra primavera (araba) con minimo un milione in marcia su roma e allora non ci sarà
polizia o altri a poterli fermare-

                                                              Edit. Italiani alla ricerca della Dignità persa.By x Tutti >:(



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Re:SISTEMA ITALIA: L'inizio della fine
« Risposta #610 il: 08 Gennaio 2014, 09:40:26 »
faremo la fine della Grecia? :o

Oltre il 44 % della popolazione greca aveva un reddito al di sotto della soglia di povertà nel 2013, con guadagni al di sotto della soglia di sopravvivenza per il 14% dei casi. In altri termini, c’è gente che sta facendo la fame. Ma non si tratta di cronaca scandalistica. Fa la fame veramente!

La situazione è catastrofica. I prezzi delle case sono crollati del 50-70%. Nei quartieri centrali, quelli più prestigiosi, tantissimi gli appartamenti vuoti o abbandonati al degrado. Dal 2007 ad oggi le compravendite sono scese dell’80% e chi ha la fortuna di avere una casa di proprietà spesso non ha però i soldi per riscaldarla. Come nel dopoguerra ci si riscalda con la legna. Nella capitale otto condomini su dieci non comprano più il gasolio. In compenso i cittadini per riscaldarsi ricorrono all’uso smodato di camini e stufe a legna, metodi di riscaldamento del dopoguerra che comportano anche molti incidenti: morti da ossido di carbonio o incendi di case e una vera e propria emergenza sanitaria dovuta all’inquinamento atmosferico. Negli ultimi giorni, infatti, a causa dei gas emanati dalla combustione della legna, lo smog nell’atmosfera di alcune città greche come Salonicco e Larissa ha superato i livelli di guardia

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Re:SISTEMA ITALIA: L'inizio della fine
« Risposta #611 il: 05 Febbraio 2014, 10:00:10 »
il paese dei balocchi con tanti Pinocchi?
è l'Italia? :'(

ma come nella famosa fiaba ci sono tanti Gatti e Volpi che ci fregano 24 ore su 24

un paese con il secondo deficit piu grosso in europa e il secondo x corruzione
ma il primo x gli stipendi stellari dei politici

ora c'è la ripresa?
si delle menzogne che ci propinano tutto il giorno
menzogne che servono a  loro x salvaguardare i loro lauti stipendi

e intanto i nostri giovani che fanno?
cercano lavoro

ecco le industrie che lo offrono :o

industria di volantinaggio :'(
industria di call center
industria x vendita porta a porta di contratti di energia e similari
industria a ore di hostess x il supermercato
industrie di fregature varie  ecc  ecc...


l'alernativa?
mettersi x conto proprio in una piccola attività
dove ti tassano al 70x100 di quello che incassi
e ti taglieggiano tutti i giorni con controlli ecc...(come un pizzo mafi...)

la via di uscita?
INDUSTRIA DEI FOR.ONI :D
(che arriverà presto)
                                               

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Re:SISTEMA ITALIA: L'inizio della fine
« Risposta #612 il: 13 Marzo 2014, 12:36:15 »
ci mancava anche lui ;D

80eu al mese chi offre di piu? e ovviamente prima delle elezioni di maggio
cosi con 80 eu al mese diremo che si sta bene nell'euro

auto blu asta da 5000 eu e udite udite

  se c'era dentro il ciulo di un ministro son 6.000 :P

e magari sotto il tappeto ci trovate qualche soldino del ministro
che con le tasche piene dei nostri soldi li ha persi magari mentre si intratteneva con una signorina >:(



ps.che paese di n? (ho perso il conto delle puntate precedenti ;D)
« Ultima modifica: 13 Marzo 2014, 12:42:42 da erotangos »

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Re:SISTEMA ITALIA: L'inizio della fine
« Risposta #613 il: 24 Marzo 2014, 10:35:21 »
e mentre discutono su tagliare stipendi dei politici e dirigenti

gli onesti italiani sono sempre alle solite battaglie con bollette

tasse e sopravvivenza :-[

e il lavoro?

nada de nada

quindi vi volete aprire un attività commerciale?

chi  ha coraggio lo faccia

ma ricordatevi che su 10eu di incasso  7,30cent in reale
 ve li prende il socio di maggioranza e cioè lo stato

un socio che invece di aiutarvi cercherà di farvi fallire in tutte le maniere ;D

e inoltre al taglieggiamento che vi farà vi chiamerà anche evasori
xchè il difendersi da un oppressore in questo paese non si chiama legittima difesa ;D

un realty proprio infernale che dura da oltre venti anni
 piu del grande fratello ;D




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Re:SISTEMA ITALIA: L'inizio della fine
« Risposta #614 il: 13 Maggio 2014, 20:06:57 »
  SI ESCE O NON SI ESCE DALL'EURO ??? ???

i 10 punti focali in caso di uscita dall’Euro

1) Per uscire dall’Euro si partirebbe da una dichiarazione di insolvenza (non paghiamo degli interessi o dichiariamo inesigibile il nostro debito in Euro), oppure il governo centrale dovrebbe emettere un decreto straordinario con caratteristiche di massima urgenza ed emergenza, dove si dichiara la grande novità. La (ri)nascita della nuova valuta nazionale (Nuova Lira Italiana?) e nello stesso tempo la fine del corso legale, nel territorio italiano, dell’Euro. Già qui sono tantissimi i punti oscuri, visto che l’Euro cessa di essere moneta con corso legale SOLO in Italia e non negli altri stati. Il che porterebbe migliaia di vertenze in tribunale. Ben diversa sarebbe una soluzione “concordata” con la cessazione del corso legale dell’Euro decisa da tutti i paesi membri. Ma questa è pura illusione.

2) Quindi rinasce la Lira (o comunque una nostra valuta che per comodità chiamerò appunto Lira). Verrà fatta l’immediata conversione di tutti i depositi bancari che però verranno tutto subito congelati, per evitare fughe immani di capitali (tranne cifre minime per la normale sussistenza).

3) Diventerebbe matematica la nazionalizzazione del maggior numero di banche, che quindi finiranno sotto tutela dello stesso stato. E qui, cari amici, già ci sarebbe il finimondo. Immaginatevi le ripercussioni a livello globale, le cause, il congelamento di tutte le transazionei commerciali, oltre che ovviamente l’isolamento dell’italia da tutto il mondo economico del globo. Partirebbe una corsa verso gli sportelli perché, ovvio, la gente cercherebbe di tutelare i propri soldi, che in banca rischiano di essere congelati e magari utlizzati per un risanamento del sistema bancario.

4) Per l’Italia l’Euro non esisterà più e si vorrà far in modo che l’Euro venga cancellato anche dai ricordi dei cittadini. Tutto verrà convertito in Lire: titoli, depositi, certificati, fondi. Il problema sarà ovviamente la svalutazione che ne deriverà. In parole povere, gli Italiani saranno molto più poveri in pochissimo tempo, visto che la nuova valuta subirà nei primissimi giorni una svalutazione che potrebbe raggiungere anche il 50%. Quindi… fatevi due conti, visto che in Italia è propril il risparmio una delle risorse chiave. Si creerà quindi un possibile surprus commerciale ma…chi vorrà var affari con noi?

5. Per le banche il lavoro più grande sarà quello di ritirare la valuta fuori corso (Euro) con la nuova Lira. Ma…chi ha degli Euro, perché dovrebbe convertire per poi beccarsi la svalutazione?

6. Come per i risparmi, anche i debiti si convertiranno in Lire. E ovviamente gli stipendi si pagheranno in Lire. Ma …quanto varrà all’atto pratico lo stipendio di un impiegato dopo la rinascta dela Lira, visto che il potere di acquisto verrà eroso dalla svalutazione per almeno il 50%?

7. Ci sarà probabilmente una breve fase transitoria dove i prezzi saranno espressi nella dopia valuta. E sarà interessante vedere come il divario tra i prezzi in Euro e prezzi in Lire aumenteranno il loro divario. Quindi, la conseguenza sarà un sistema che va subito fuori controllo, con inflazione galoppante e debito che, appena convertito, diventerà presto nuovamente inesigibile.

8. A quel punto…scatterà la sommossa sociale, la gente capirà che il passaggio alla Lira ha ridato la sovranità monetaria ma…in fondo….chissenefrega! Ora si è tutti più poveri e il declino non potrà che peggiorare!

9. Il mercato dei cambi salterebbe, la convertibilità Lira Euro rischierebbe il congelamento nel territorio nazionale, e fiorirebbe un copioso mercato nero. Per la gioia di Mosley e del MMT che vedono nel ritorno alla sovranità monetaria la possibilità di mai fallire e di ricreare la basi per la ripartenza economica.

10. Ma notate bene, tutto questo è una previsione di cosa accadrebbe nelle prime settimane dei vita della Nuova Lira. E vi ho risparmiato tutte le problematiche che ne conseguono che potrebbero peggiorare ulteriormente le cose, di cui in parte ho già parlato nella pagina Eurodilemma. Inoltre ci sono le conseguenze sul sistema economico globale, che sarebbero catastrofiche per le banche centrali, le singole banche, le principali aziende internazionali.Oltre che per i possessori dei bond Italiani. E la credibilità per il nostro paese sarà ZERO. Ci troveremo isolati da tutto e da tutti. Sarebbe la fine e quanto viviamo oggi, lo so benissimo, stiamo passando momenti molto difficili, sembrerà a confronto una passeggiata. E il malcontento sociale diventerebbe incontrollabile con un ritorno ad un governo militare. Un salto nel buio.

Ovvio, questa analisi è breve e molto generica, entrare nel dettaglio è difficile e per certi versi impossibile da prevedere. Ma, cari amici, questo è l’iter. Ora che lo sapete decidete voi da che parte stare.
Meglio garantirci la morte SICURA con un ritorno alla sovranità monetaria oppure è meglio PROVARE a risorgere come ho scritto nel post EURODILEMMA?
A voi la scelta.

                                          Edit.Testa o Croce? by x Tutti ::)