Autore Topic: SISTEMA ITALIA: L'inizio della fine  (Letto 237893 volte)

erotangos

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Re:SISTEMA ITALIA: L'inizio della fine
« Risposta #300 il: 10 Dicembre 2012, 15:15:35 »
allora oggi voglio essere serio

nerssuno riuscirà a risanare un paese con un deficit come il nostro

dopo trent'anni di ruberie corruzzione ecc.. ecc...
è praticamente impossibile

si tappa un buco e se ne apre un altro da un altra parte

questa è la verità

quindi chi viene viene chi si vota si vota
questo paese non ha speranza anche xchè non interessa piu
a nessuno salvarlo xchè ci vogliono pappare anche nostre certe aziende

conclusione?

   VIAAAAAAAAAAA


gioviale1956

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Re:SISTEMA ITALIA: L'inizio della fine
« Risposta #301 il: 10 Dicembre 2012, 18:03:18 »
Lunghetto ma aiuta a capire molte cose...



http://www.youtube.com/watch?v=sRgWIam8etw

erotangos

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Re:SISTEMA ITALIA: L'inizio della fine
« Risposta #302 il: 11 Dicembre 2012, 08:03:25 »
 Ecco chi ci fa la morale
Italiani furbastri e Germania lungimirante?

Un elenco delle notizie degli ultimi mesi che indicherebbero il contrario


1) La Germania da 16 anni non include nel proprio debito pubblico le passività del Kreditanstalt fur Wiederaufbau (KfW), in tutto assimilabile alla nostra Cassa depositi e prestiti. Si tratta di 428 miliardi di euro, utilizzati per mutui a enti locali e piccole e medie imprese, interamente garantiti dalla Repubblica federale. Le obbligazioni della KfW sono uguali ai bund, ma a differenza dei bund magicamente non entrano nel conto del debito, in barba al Trattato di Maastricht. Se conteggiati, il debito pubblico tedesco salirebbe dall'80,7% del PIL al 97,4% già adesso.



2) Lo spread ci costringe in ogni momento a considerare parametro positivo i tassi dei bund tedeschi. Ma a quanto pare questi sono bassi grazie a un artificio.
Il Trattato di Maastricht vieta alle banche centrali dell’eurozona l’acquisto di titoli del debito pubblico sul mercato primario. E' una delle cose che sta strozzando la Grecia. Ma la Germania cosa fa? Si concentra sulla parola “primario” e al momento di un'emissione mette solo una parte dei suoi titoli sul mercato primario. Facendo così un'offerta bassa, non è costretta a inseguire i compratori alzando i tassi di interesse. La parte di titoli che non è comprata semplicemente li mette da parte. Poi la Finanzagentur lo colloca discretamente sul mercato secondario, e qui la Bundesbank lo può acquistare senza tradire Maastricht.

3) Vogliamo parlare della disoccupazione? Da più di un anno e mezzo i tedeschi ironizzano sull'arte ellenica di truccare i conti. In settembre però a seguito di una interrogazione al governo del gruppo parlamentare Bündnis 90/Die Grünen, si è scoperto che una norma approvata dall'esecutivo tedesco permette di imbellettare i dati sulla disoccupazione teutonica: chi ha almeno 58 anni e ha percepito per almeno 12 mesi il sussidio Hartz IV senza aver ottenuto alcuna offerta di lavoro non viene incluso nella categoria dei disoccupati. Si tratta di più di 100.000 persone che da circa tre anni e mezzo non appaiono nei numeri ufficiali sulla disoccupazione tedesca, bensì in quelli della “sotto–occupazione”. Senza questi trucchi, il tasso di inattività dei lavoratori più anziani (tra i 55 e i 64 anni) salirebbe dall'8% al 9,7% (in settembre 2011 la disoccupazione italiana era all'8,3%, quindi più bassa della media dell'euro-zona (10,2%) e perfino degli Stati Uniti (9,1%).


4) Malignità degli invidiosi? Allora leggiamo una rivista tedesca: Handelsblatt, 23 settembre 2011, diceva che la Germania sta nascondendo 5 mila miliardi di debiti.
Il debito ufficiale della Germania per il 2011 era di 2.000 miliardi, ma secondo Handelsblatt nel calcolo non è inclusa la maggior parte delle spese previste per le pensioni, la sanità e l'aiuto alle persone non autosufficienti. Considerando tutto, il debito tedesco raggiungerebbe i 7.000 miliardi di euro. La Germania sarebbe dunque indebitata per il 185 per cento del suo prodotto interno lordo, e non per l'85 per cento come dichiarato ufficialmente. Per fare un confronto, il debito greco dovrebbe raggiungere quest'anno il 186 per cento del pil, mentre quello italiano arriverà al 120 per cento.

La soglia critica oltre la quale il debito ostacola la crescita è il 90 per cento del pil. Dal 2005, ovvero da quando è alla guida della Germania, Angela Merkel "ha creato più debito di tutti i cancellieri degli ultimi quarant'anni messi insieme", sottolinea il capo economista del quotidiano. "Questi 7.000 miliardi di euro rappresentano un assegno a vuoto firmato dai tedeschi, che verrà pagato dai nostri figli e nipoti".



5) E che dire dei titoli tossici di cui traboccano le banche tedesche, e in parte anche francesi, ma dai quali le banche italiane, salvo in piccola parte l'Unicredit, si sono tenute alla larga? Questo dovrebbe essere il nostro punto di forza. Invece macché, Grazie all'autorità bancaria di Basilea, la European Banking Authority, presieduta dall'italiano Andrea Enria, le banche italiane vengono strangolate e con esse ogni possibilità di uscire dalla crisi, e quelle tedesche e francesi vengono salvate.
Come? Imponendo a tutte le banche di iscrivere a bilancio le obbligazioni non al valore a cui verranno rimborsate, cioè al valore nominale, che è quello reale, ma al valore che avrebbero se fossero venduti sul mercato. Ma, com'è noto, la speculazione ha affossato i nostri titoli e premiato quelli tedeschi e francesi. Quindi i Bot e i Btp in borsa valgono molto poco mentre i titoli tedeschi e francesi sono quotati a più del valore nominale. Ciò consente alle banche di Germania e Francia di vantare riserve ALTE, nascondendo i loro titoli tossici, diluiti nel mare dei loro titoli di grande valore, mentre le banche italiane risultano avere riserve più basse.
E' un falso clamoroso perché giunti a scadenza i titoli vengono rimborsati al valore nominale.
Ma non basta: siccome la stessa autorità di Basilea impone alle banche di tenere ferme delle riserve molto alte, ciò significa che le banche italiane, le cui riserve risultano così deprezzate, sono costrette a cercare molti più capitali delle banche francesi e tedesche. E' anche così che si rinforza
l'impressione che l'Italia sia in difficoltà rispetto a Germania e Francia.

6) Noi lavoriamo forse meno dei tedeschi? Non è vero neppure questo. Anche prima che Monti la aumentasse, la nostra età pensionabile – eliminate le pensioni di anzianità - era più alta di quella francese e pari a quella tedesca. A fronte di una pensione mediamente più bassa, e contributi più alti. In media, inoltre, secondo uno studio francese, i lavoratori italiani lavorano più ore all'anno di quelli tedeschi e francesi.




7) Ciampi fece una escamotage per farci entrare nel paradiso UE: nascose il debito delle FFSS. E la Grecia pure fece una scorrettezza, aiutata dalla Goldman Sachs.

Però a questo punto mi permetto di dubitare che la Germania fosse questo gioiello di perfezione economica. Anche perché dieci anni prima aveva per motivi di fratellanza teutonica inglobato l'ex-Germania Est (la Prussia) che aveva una economia a pezzi, regalando ai tedeschi dell'Est la parità istantanea con il Deutschmark. A ogni singolo prussiano regalarono subito una somma di benvenuto Begrüßungsgeld, che sarà stata una mancetta, d'accordo, ma va moltiplicata per milioni. Poi sarebbe interessante sapere con quali effetti economici integrarono nella loro economia tutta l'economia e la previdenza sociale di un intero Paese.




8) La Germania inflessibile e sprezzante dimentica l'ultima volta che ha avuto bisogno lei di un salvataggio dai creditori del mondo. Fu alla fine della prima guerra mondiale, e com'è noto fu salvata a condizioni tremende, le quali suscitarono la reazione che portò all'ascesa di Hitler.
Eppure, dati alla mani, quelle condizioni erano migliori di quelle che hanno fatto a pezzi la Grecia. V. A.Evans Pritchard sul Daily Telegraph del 13 febbraio:
Germany's Carthaginian terms for Greece - Telegraph

9 ) Infine: la tanto decantata superiorità della Germania in che risiede? Non ce l’ha nell’informatica e nelle telecomunicazioni; non in fonti energetiche proprie; non nella finanza perché le sue banche hanno fame di capitali da soddisfare urgentemente e paura di tutte le schifezze più o meno evidenti nei loro portafogli; i suoi länder hanno buchi di bilancio come alcune regioni italiane; è forte nell’industria automobilistica ma l’auto è un prodotto maturo; ecc. E, allora, su che si basa la forza dei bund? Contiamo quanti prodotti maturi hanno i tedeschi e quanti gli italiani.
(cfr P. Bonazza, Lo stato di salute economica della Germania è da dimostrare (c) Italia Oggi 15 febbraio 2012) E andiamo a vedere quante aziende italiane sono state avidamente acquistate da compratori esteri: è un tragico elenco che non finisce più.


E adesso, dopo averci massacrati (a partire dall'attacco "umanitario" alla Libia che ha travolto le nostre imprese e riaperto i fiumi di immigrazione che si erano fermati) vogliono papparsi anche le grosse aziende strategiche. Già sono riusciti, dopo anni di pressioni da parte degli americani, a far scorporare la Snam dall'Eni. In modo tale da scalarla ovviamente. E dopo sarà il turno di Finmeccanica, Impregilo, Fincantieri.... Sono in rosso dite? Certo, e i sindacati, se no, a cosa servono?

10) L'Italia non andava male. Anzi, andava meglio degli altri. Qui sotto un grafico che dimostra l'andamento negli ultimi sei anni dei debiti sovrani. Di cosa è composto il nostro piccolo aumento annuale? Tutti interessi sul debito già esistente. Invece quello che sta facendo aumentare il debito della Germania è fatto per più della metà di sostegno al settore finanziario.



Ciò dimostra che, se lasciata stare l'Italia avrebbe anche ridimensionato questo unico dato negativo a suo carico: il debito. Perché il trend dimostra che gli altri ci stavano raggiungendo al galoppo. L' anno prossimo gli Stati Uniti saranno a un rapporto debito/PIL del 100%, e sono dimensioni MOLTO più grandi delle nostre. Il Giappone ha un rapporto al 200%, ma non preoccupa perché l'economia sottostante è sana e il debito è in mano ai giapponesi. Era così anche per noi, l'economia reale prima dell'arrivo del governo Goldman era sana, e il nostro debito era in mano alle banche e ai privati italiani, la nostra ricchezza era intatta perché consisteva nei risparmi dei cittadini, i quali da assennati avevano investito nel mattone. Già: il mattone: esattamente la prima cosa che Monti ha preso di mira per finire di distruggerci.


chi conviene l'euro? Solo alla Germania
****************

"La Germania si arricchisce a spese di tutti gli altri paesi Europei. Il fenomeno e' epocale: e' come se in Italia tra il 2005-2012 avessero chiuso i battenti TUTTE le imprese del Centro Italia, e si fossero trasferite in blocco in Germania. Il processo si auto-alimenta. I dati sono palesi. Tra 5 anni, di fatto, i PIIGS saranno semi-deindustrializzati e la Germania avra' maggior forza per competere nel mondo. Ovviamente questo processo non porta solo a trasferire Produzione o export, ma anche PIL, occupazione, capitali, etc...:"


Dal 2005 ad oggi, la Germania ha aumentato la Produzione industriale del 12%, mentre la media di PIGS e Francia l'hanno ridotta specularmente (-14% in media). Dati del tutto identici per la Bilancia commerciale e per la Bilancia dei pagamenti: i guadagni della Germania sono speculari alle perdite di PIGS e Francia.

Questo fenomeno, prima dell'introduzione dell'Euro semplicemente non esisteva (le economie meno forti, di tanto in tanto svalutavano e tornavano competitive). Nei primi anni 2000, la Germania era "il grande malato d'Europa" (pochi lo ricordano, ma era cosi', ed aveva andamenti del PIL asfittici, perfino peggiori in alcuni anni alla disastrata Italia).

1) Perche' la Germania si rafforza economicamente e gli altri paesi Europei (con l'eccezione del retroterra tedesco, l'Est Europa, area di delocalizzazione privileggiata del made in Germany) specularmente si indeboliscono? Semplice: perche' c'e' l'EURO. L'economia tedesca e' favorita dall'Euro, una moneta tutto sommato abbastanza forte (anche oggi che sta in cattive acque, e' a 1,29 su dollaro, contro 1,17 alla nascita), ma non troppo (diciamo non come il Marco).

L'esatto opposto vale per tutti gli altri, chi piu', chi meno (tanto il paese e' piu' debole, tanto piu' l'Euro causa tracolli produttivi e dei conti esteri, e di conseguenza indebolimento economico). L'economia tedesca, che in questi anni s'e' rafforzata anche grazie a riforme e ristrutturazioni, si basa su imprese manifatturiere medio-grandi, innovative, che riescono ad avere processi di razionalizzazione e contenimento costi migliori rispetto ai competitors del resto d'Europa. L'Italia (ma anche gli altri PIGS e la Francia) non hanno fatto riforme ed hanno sistemi politici piu' ingessati e burocratizzati; le imprese di questi paesi, generalmente sono di dimensione inferiore, meno propese all'export, spesso familiari, meno propense alla ricerca ed all'innovazione. ,

2) Se rimarra' l'Euro, la Germania si rafforzera' ulteriormente ai danni di Italia, Francia, Spagna, etc? SI, senza alcun dubbio. Onestamente, anche se in Italia, Francia e Spagna vi fossero governi efficienti, questa tendenza non potrebbe essere invertita per vari anni (ogni decisione di riforma e ristrutturazione ha comunque effetti sul medio e lungo termine) Per tornare ad essere competitive, le imprese Italiane, Francesi, Spagnole, etc., dovrebbero compire "una fortissima ristrutturazione", passando dal modello attuale (piccole, familiari, iper-tassate, poco innovative, etc) a quello tedesco (grandi, aiutate dal sistema paese, de-tassate, innovative, etc).

Ho un po' semplificato il discorso (anche perche' ciascuno di questi paesi ha delle peculiarita'), ma la sintesi e' questa. Ovviamente, anche se al governo di Italia, Francia, Spagna, etc. arrivasse il Padre Eterno, tale trasformazione non sarebbe possibile, se non in 2, 3 o 4 lustri di lavoro efficiente. Tra l'altro tale trasformazione potrebbe avvenire, solo se in queste nazioni ci fosse una profonda ristrutturazione (facendo dimagrire lo Stato e rendendo la PA piu' efficiente), che tra l'altro non si vede all'orizzonte.

3) Quindi, cosa sta accadendo? Che la Germania si arricchisce a spese di tutti gli altri paesi Europei, incapaci di reagire (riforme) e di prendere contromisure (essendo nell'Euro non possono svalutare e riacquistare conpetitivita'). Quanto visto nel 2005-2012, lo vedremo anche negli anni a venire. Il fenomeno e' epocale: e' come se in Italia tra il 2005-2012 avessero chiuso i battenti TUTTE le imprese del Centro Italia, e si fossero trasferite in blocco in Germania. , Il processo, negli anni diventa sempre piu' intenso, e si auto-alimenta. I dati sono palesi. Tra 5 anni, di fatto, i PIIGS saranno semi-deindustrializzati e la Germania avra' maggior forza per competere nel mondo. Ovviamente questo processo non porta solo a trasferire Produzione o export, ma anche PIL, occupazione, capitali, etc

PS: non esiste alcun STELLONE che puo' salvarci. L'Italia ha solo 2 punti di forza economici: industria manifatturiera e risparmi privato. La prima e' in tracollo (a causa dell'Euro, ed in parte a causa della miopia delle classi dirigenti), e la seconda sta iniziando a sua volta a calare (l'indebolimento economico causato dalla perdita di produzione, ma anche dalle mancate riforme, insieme alla follia di tasse a livello astronomico, stanno ammazzando pure il risparmio).

Piu' aspettiamo, piu' deterioriamo sia le IMPRESE, sia il RISPARMIO. Sotto un certo livello, non ci sara' svalutazione che tenga: non avremo piu' massa critica per riprenderci.

Foxbat

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Re:SISTEMA ITALIA: L'inizio della fine
« Risposta #303 il: 11 Dicembre 2012, 09:09:55 »
Ecco chi ci fa la morale
Italiani furbastri e Germania lungimirante?
Ottima analisi! Notizia odierna da Televideo, ma ci saranno sviluppi, almeno spero:
Thyssenkrupp avrà perdite per CINQUE mld di Euro, contro le perdite di 1,8 mld nel 2011....
Giovanni

rickb

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Re:SISTEMA ITALIA: L'inizio della fine
« Risposta #304 il: 11 Dicembre 2012, 10:23:12 »
l' inizio della fine per noi e' stata la guerra in Libia.
Avevamo contratti vantaggiosissimi per l'energia e sappiamo il motivo per cui la cricca ob cam sark ha
ucciso gheddaffi.
imho ci possono salvare solo putin e la cina.
Proviamo di piu' con il mercato cinese.


gioviale1956

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Re:SISTEMA ITALIA: L'inizio della fine
« Risposta #306 il: 11 Dicembre 2012, 16:35:15 »


    GIOVANNI ZIBORDI
    cobraf.com

    [Oggi ho potuto verificare i dati dei primi 10 giorni di dicembre. Rispetto allo scorso anno stesso periodo siamo a -20%! Parlo di g.d. di elettronica e della stessa città di Zibo Modena. Ho un amico che fornisce giocattoli a grossi player in Emilia Romagna. In questo stesso periodo si va da un -15 ad un - 40% come sell out. Questo fine anno si chiuderà in modo terribile altro che fine del tunnel!]

    Stanno facendo terra bruciata dell’Italia perchè per “loro” (la grande finanza e le grandi banche che muovono i fili delle marionette di gente come Monti) l’Italia è solo uno dei tanti mercati del sacro “mercato globale” e ci sono altri mercati in asia o sudamerica che la sostituiranno. …..

    Nel frattempo vogliono che l’Italia, la Grecia, la Spagna, l’Irlanda e il Portogallo paghino interessi su interessi superiori all’inflazione e continuino a pagarli in eterno per cui non possono lasciar uscire nessuno dalla morsa del “Mercato” perché anche una Grecia che getti la spugna e non paghi potrebbe essere sufficiente a creare il “contagio”. Fino a quando è l’Ecuador e l’Islanda che non pagano sono così piccoli e lontani che possono essere tollerati, ma già la Grecia preferiscono lasciarla strangolare in base alla regola del “colpirne uno per educarne cento”. ….

    La loro forza sono i mass media, dal Corriere a Repubblica in giù che a loro volta prendono la linea ogni giorno dall’estero, come facevano una volta al Comintern da Mosca che oggi però si è spostata a New York. Oggi il New York Times, la centrale della disinformazione globale, aveva un profilo agiografico di Monti descritto come un santo, un poeta e un navigatore, un personaggio storico secondo solo a Cristoforo Colombo, un incrocio tra Lincoln, Nelson Mandela e Roosevelt (su cui in realtà ci sarebbe molto da dire) quando invece si tratta di un modesto professore senza particolari qualificazioni, che è stato “assunto” dall’oligarchia finanziaria come marionetta e utile idiota per farsi pagare tutte le rate e gli interessi spremendo gli italiani. (Ma non è neanche che al New York Times lo pensino veramente, negli anni ’90 ad esempio al NY Times celebravano Boris Yeltsin come un eroe mentre sotto di lui la Russia veniva spogliata di tutto (sotto la direzione di parecchi soggetti di New York) e il tenore di vita del russo medio collassava. Oggi sullo stesso giornale trovi articoli che ammettono che sotto Yeltsin è avvenuta in Russia la più grande rapina della storia, ma intanto il danno è stato fatto. …

    Se domattina l’Italia potesse tornare al sistema in vigore nel 1950 o 1960 o 1970 o anche 1980, cioè a finanziare i deficit pubblici con semplici Lire e non BTP espressi in Euro, la sua economia si risolleverebbe di colpo. La prova che sia così non è nei libri, ma nel fatto che se vai a Londra oggi impari che gli inglesi zitti zitti e quatti quatti fanno esattamente così, finanziano deficit pubblici da 100 miliardi di sterline l’anno (cinque volte maggiori dei nostri!) emettendo sterline. Gli inglesi perlomeno non sono così idioti da vendere i loro titoli di stato “sul mercato”, li fanno assorbire in silenzio dalla Banca di Inghilterra in una semplice partita di giro contabile. ..

    NON HA SENSO CHE LO STATO INCASSI DI TASSE QUANDO SPENDE. Perché se lo fa, dopo qualche anno, sai cosa succede ? non ci sono più soldi in circolazione per le famiglie ed imprese!
    hai i giacimenti nel deserto o un industria e tecnologia che occorrono decenni a creare non puoi improvvisarli e devi importarli. La Moneta il nostro fottuto governo la può creare senza costi, domattina, al prezzo di votare un paio di leggi ed emettere un paio di decreti. Noi oggi IN PRATICA IMPORTIAMO LA FOTTUTA MONETA, ANCHE SE SONO ACCREDITI ELETTRONICI CHE LO STATO FA A SUA DISCREZIONE

    Questo concetto andrebbe ripetuto come slogan ogni dieci minuti in TV e nelle scuole e scritto sui muri fino a quando non cominci ad entrare lentamente nei cervelli annebbiati degli italiani.

    ==> Se domattina l’Italia potesse tornare al sistema in vigore nel 1980, 1970, 1960 e 1950 cioè a finanziare i deficit pubblici con semplici Lire e non BTP in Euro, la sua economia si risolleverebbe di colpo.

    (Io ho fatto persino dei fumetti per illustrarlo, l’ultima sarebbe provare anche con una canzone)

    Giovanni Zibordi

rickb

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Re:SISTEMA ITALIA: L'inizio della fine
« Risposta #307 il: 11 Dicembre 2012, 20:15:39 »
si ma l'uk non sta nell' euro. E' chi che casca l'asino.
Comunque finche' la cricca ebraico tedesca non ci vedra' in ginocchio non ci lasceranno perdere.
Quale e' la soluzione? Vendersi alla Cina o alla Russia?

erotangos

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Re:SISTEMA ITALIA: L'inizio della fine
« Risposta #308 il: 12 Dicembre 2012, 09:12:02 »
Riflessione mattutina ::)

ho sempre sostenuto una cosa che questa crisi sarà una lunga crisi e non
esistono ricette di breve che possano portare ad una rapida risoluzione della stessa
 perché è una crisi da debito   sarà insomma un lungo e faticoso deleveraging.
dice bene Monti quando afferma che non esistono ricette per risolvere la crisi nel breve
 che si doveva fare MOLTO nei governi precedenti (parlo degli ultimi 20 anni se non di più)
e che l’obiettivo di questo Governo era innanzitutto salvarci dal fallimento
riuscire a salvare capra e cavoli era impossibile e come spesso ho scritto il grande problema
 era appunto coniugare austerity e crescita economica
le cose dette negli ultimi giorni a soli scopi elettorali le trovo una vera presa in giro per gli Italiani.
questo sì che è un vero imbroglio.

una crisi che  secondo qualcuno  sarebbe anche e soprattutto psicologica
 almeno così è stato anche detto  allora forse ci siamo proprio sbagliati su tutto????
 certo non c’è stata la crescita e questo è indiscutibile ma intanto ci eravamo salvati la faccia
 con una nuova credibilità e reputazione internazionale
 e credetemi  per chi è a contatto con gli operato finanziari esteri  non immaginate di quanto sia importante
 oggi invece c’è qualcuno che dice di avere la ricetta pronta per uscire dalla crisi in un batter di ciglia

mpavavi

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Re:SISTEMA ITALIA: L'inizio della fine
« Risposta #309 il: 12 Dicembre 2012, 11:37:29 »
quando qualcuno ha detto che la crisi era psicologica, lo era veramente perche' da noi ancora non c'era stato nessun cambiamento.

mio malgrado, devo dire che aveva ragione perche' era l'unico modo di non far spegnere il motore dell'economia.

monti, invece, ha fatto l'esatto opposto facendoci  entrati in una spirale.

ma quello che piu' mi sta sugli zebedei, sono le interferenze tedesche e degli altri stati.  ma d'altronde siamo delle pecore incapaci di farci rispettare.... un palese esempio sono i due militari detenuti in india da un anno (vergognoso). nessuno stato sarebbe stato con le mani in mano lasciando due propri cittadini in balia di estremisti.


rickb

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Re:SISTEMA ITALIA: L'inizio della fine
« Risposta #310 il: 12 Dicembre 2012, 12:42:45 »
fossero stati militari israeliani imprigionati dall' india a quest' ora sopra calcutta c'era un fungo nucleare.

con la germania e' l' ora di alzare la testa. Non mi bastano piu' i due siluri messi nel loro sedere ad ogni manifestazione calcistica per nazionali. Bisogna  cominciare a bastonarli anche fuori dal campo di calcio ed economicamente ne avremmo anche le possibilita'.
« Ultima modifica: 12 Dicembre 2012, 12:45:31 da rickb »

erotangos

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Re:SISTEMA ITALIA: L'inizio della fine
« Risposta #311 il: 12 Dicembre 2012, 14:19:58 »
Quando sentono odor di sangue ecco l'avvoltoio principale
Goldman Sachs  :P



Crisi di Governo non ancora formalizzata, ma Goldman Sachs ci ha già messo in quarantena fino a febbraio. “Vendete titoli italiani” è l’ordine di scuderia in attesa che la situazione evolva ( o precipiti).
Si tratta di una nota riservata ai clienti della banca.

Un consiglio ad uso privato che fotografa meglio di ogni analisi la posizione dei cosiddetti mercati di fronte all’emergenza, stavolta anche politica, del sistema Italia. “Andrà peggio degli altri mercati non core” è la previsione di Goldman. Che prevede anche, una corsa di Berlusconi sui temi di Grillo che alla fine consentirà un governo di centrosinistra a guida Bersani con Mario Monti in qualche modo coinvolto
« Ultima modifica: 12 Dicembre 2012, 14:21:17 da erotangos »

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Re:SISTEMA ITALIA: L'inizio della fine
« Risposta #312 il: 12 Dicembre 2012, 16:12:10 »

Politica: Grillo

 Monti? Un bluff. Il leader di M5S in esclusiva al network Cnbc


MILANO (MF-DJ)--A poche ore dall'epurazione dei "dissidenti" Favia e
Salsi dal Movimento 5 Stelle, Beppe Grillo parla in esclusiva al network
Cnbc. Senza filtri, come da prassi, il leader di M attacca Monti: "deve
scomparire, e' stato solo una bolla, un bluff, un curatore fallimentare".
E poi aggiunge il suo personale punto di vista, a quelli gia' sentiti
nelle ultime ore, sullo spread: "e' una allucinazione mentale di
speculazione bancaria, che cerca di aumentare il tasso di interesse per
guadagnare di piu'. Il debito ci sta strozzando".

L'ultima frecciata va alla classe politica italiana, quando ormai si e'
nel pieno della campagna elettorale: "abbiamo settantenni al governo, dei
parassiti, dilettanti che non sanno nulla".

erotangos

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Re:SISTEMA ITALIA: L'inizio della fine
« Risposta #313 il: 13 Dicembre 2012, 09:55:44 »
T.S.O IMMEDIATO X IL BERLUSCA- ::)

un giorno dichiara una cosa
un altro un altra cosa

ha tentato con Renzi
ora con Monti di nuovo

ora toccherà anche a Grillo???

e forse tenterà anche con me ;D


erotangos

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Re:SISTEMA ITALIA: L'inizio della fine
« Risposta #314 il: 15 Dicembre 2012, 10:03:25 »
Debito pubblico :'(

    Il boom del debito – in valore assoluto, il livello più alto mai registrato nel nostro Paese – si accompagna infatti a una consistente crescita delle entrate tributarie, che nei primi 10 mesi dell’anno hanno segnato un incremento del 2,9% rispetto allo stesso periodo del 2011.”

In pratica, nonostante le manovre lacrime e sangue varate prima dal Governo Berlusconi e poi dal governo Monti, il debito pubblico italiano è aumentato  poco meno di 100 miliardi di euro, rispetto allo stesso periodo del 2011.

Il tutto, mentre ogni giorno osserviamo l’indecenza  offerta dai politici cialtroni , che hanno condotto questo paese nel precipizio.

Il nostro (loro) debito, cari signori, non potrà mai essere onorato.
 E’ ciò, per il semplice fatto che è troppo elevato per poter essere ripagato,
soprattutto in assenza di crescita. La quale crescita, sarà destinata a deludere
 le aspettative di chi crede che, nel prossimo futuro, ci sarà un inversione di tendenza
 tale da rimettere in carreggiata il Paese.
 Nulla di più falso e infondato. Soprattutto alla luce della devastazione economica e sociale che  sta derivando da questa crisi. Siccome il mondo in cui viviamo, ci ha abituati a pensare che il debito
 può essere sostenuto semplicemente  ripagandolo con altro debito, è evidente che
 prima o poi (a mio parere molto presto), questo meccanismo perverso,
si incepperà e ci sarà qualcuno che vorrà riavere il suo credito.

Ora, cari signori, non disperate.
Anzi, è tempo di rallegrarsi.
Il debito pubblico, che sembra non conoscere arresto,
in realtà sarà il nostro Cavallo di tr**a e ci consentirà
di cacciare i mercanti fuori dal tempio della democrazia,
affidando  le sorti del bene comune a persone oneste e capaci.

La classe politica di oggi verrà cacciata  pacificamente o con la violenza
 a quel punto i governi che ne seguiranno partiranno ex novo, disconoscendo in maniera esplicita tutte le vecchie promesse legate ai diritti acquisiti.
Verranno create nuove monete, da parte di soggetti privati e di governi e quindi si ricomincerà da capo,
senza il peso dei vecchi debiti inesigibili.
La transizione sarà terribile, ma con un po’ di fortuna emergeranno
dal caos nuovi ordini politici ed economici capaci di riportare l’umanità
sulla strada della crescita economica e della libertà individuale.