[Non ho la più pallida idea del motivo, che mi porta a desiderare quel posto e forse scrivere mi aiuterà a scoprirlo e a capire me stessa. E poi, spero sempre, che qualcuno mi dia una mano ad avverare i nostri desideri (non dimenticarti di noi, Guðrún Ósvífursdóttir!!!!!!). La verità è, che ho calpestato milioni di granelli di quella terra. So quanto sia freddo portare avanti un passo tra quelle distese innevate, so che odore possa avere il vento, che soffia da quelle parti e riesco ancora a sentire, che sapore ha l’acqua, che sgorga vicino a quei vulcani e a quelle cascate maestose. Se ci penso bene, non credo di aver capito ancora che colore abbia la sua aurora boreale e non so quanto possa essere meraviglioso, e allo stesso tempo fastidioso, il sole di mezzanotte per un individuo, che abita nel paese delle fiabe. E la cosa più bella è, che la sogno spesso, ma non riesco mai a ricordare nulla di preciso, come al solito. So soltanto, che mi sveglio e resto per un pò in un angolo del letto, con le braccia che mi tengono strette le gambe. E mi restano solo sensazioni, sensazioni islandesi....Ed è nei miei sogni, che sento quell'odore di legno. Forse perchè sogno quelle case col tetto colorato che mi trasmettono serenità e calore.
E probabilmente è "colpa" di Mamma Grimsey se di quei sogni ricordo anche un suono, che per lei sarà sicuramente familiare: è quello di un milione di sterne artiche, padrone dell'isola. Vi invidio, amici islandesi. Vi invidio quando vi immagino stendere i panni all'aria aperta davanti all'oceano di Groenlandia mentre sentite quel suono musicale degli uccelli. E spero sempre di poterli rivedere, mentre volano nel cielo dalle mille sfumature, stanchi e felici, dopo avere volato per regalarti odore di vita mentre fili via veloce.
Insomma, l'ho vista ed annusata questa Islanda! Il solo pensiero di poter stare lì, sdraiata su un prato, con lo sguardo rivolto al cielo, mi regala serenità.
Ecco perchè mi aiuta scrivere: capisco sempre più me stessa. E capisco che, probabilmente, la serenità è ciò, che è presente nella mia vita. E chissà, forse è custodita proprio in quei paesaggi, in quelle case di legno, in una corsa in gommone intorno agli icebergs ed alle foche, che ci salutano rigirandosi su se stesse al nostro passaggio.
E forse un giorno vi scriverò da quella terra di ghiaccio e fuoco, che ci ha rubato il cuore e le mie parole vi racconteranno del bianco d'Islanda e avranno l’odore della libertà assoluta...... font=arial][/font]