Vivere basso, pensare alto

Questo è un libro con cui fare inevitabilmente i conti. A metà strada fra un diario personale e un lucidissimo saggio sull’attuale situazione socioeconomica, questo libro è essenzialmente la storia di una via d’uscita. Nella fattispecie quella del suo autore, Andrea Strozzi, 41 anni, di cui quindici spesi come professionista in ambito bancario, esperto di sviluppo del personale, pianificazione strategica e corporate governance presso alcuni grandi gruppi, una mattina ha scelto di non ripresentarsi in ufficio, dando un calcio alla sua precedente vita e imboccando una strada nuova, sull’onda fondamentalmente di… un disgusto e un progetto. Il disgusto è quello per un mondo del lavoro ormai insostenibile e incompatibile con il nostro benessere interiore.

Un mondo del lavoro che ti priva della tua natura e dei tuoi sogni, per immolarli sull’altare del profitto e della crescita ad ogni costo. Un mondo del lavoro che ti opacizza fino a dileguarti, che per esempio – dal 2000 ad oggi – ha impresso al consumo di psicofarmaci in Italia un incremento medio annuo di quasi il 7%. Un mondo del lavoro che urla alla nostra coscienza come questo modello di sviluppo sia ormai al tramonto e di come occorra individuare soluzioni alternative.

Da qui, il progetto. “Vivere basso, pensare alto” è un’espressione che, ispirandosi alla scuola di pensiero dello stesso Thoreau, racchiude in sé i precetti fondamentali per stabilire un nuovo patto sociale con il futuro che ci aspetta.

Un principio di vita che l’autore non si limita a proclamare, ma che ha fatto suo, ridefinendo le sue priorità, adeguando i comportamenti a una sobrietà generativa, condividendo questo percorso con la sua famiglia e iniziando, già nel 2004, a dotarsi di un’alternativa, ristrutturando personalmente una vecchia stalla ai margini di un ettaro di campi e uno di boschi, perché – parole sue – “a un investimento in corporate-bond è ormai definitivamente preferibile disporre di terra e legname”.

Questo libro, che offre tra l’altro numerosi grafici e diagrammi molto chiari in grado di trasferire al lettore la consapevolezza del difficile ma necessario cambio di paradigma, si colloca a pieno titolo nella manualistica di una decrescita propositiva e ottimista. Il suo valore aggiunto è l’efficace affiancamento di una storia personale di successo, ad un panoramica semplice, autorevole e documentata sulle prospettive che ci attendono.

Andrea Strozzi ha avviato un progetto divulgativo su bioeconomia e downshifting con il blog www.LLHT.org e, attualmente, scrive per il Fatto Quotidiano.

Vivere basso pensare alto