Veri e propri viaggi da copertina. Sono quelli che sempre più appassionati provano ad organizzare assecondando le loro tendenze musicali e viaggiando alla ricerca delle location dei set fotografici che hanno prodotto negli anni vere e proprie icone della musica pop e rock. Ci sono dischi infatti che hanno fatto la storia della seconda arte, come viene classicamente definita: e le tracce di questa storia rimangono per lo più intatte a disposizione dei musicofili.

Le copertine di molti lp – quei buffi supporti neri in vinile su cui venivano registrate le tracce che le puntine dei giradischi trasformavano in celestiali melodie – hanno immortalato paesaggi e situazioni che sono diventati mitologia per i fan, disposti a qualsiasi sacrificio pur di ammirare dal vivo i luoghi trasformati in simbolo dai loro idoli. È noto anche a chi dai Beatles non ha subito alcun fascino né suggestione il pellegrinaggio di migliaia di ammiratori sulle strisce pedonali di Abbey Road ritratte sulla copertina del disco omonimo mentre vengono calpestate dai Fabulous Four.

Così come moltissimi sono in grado di riconoscere a prima vista le architetture della londinese Battersea Power Station ritratta sulla copertina di Animals, concept album dei Pink Floyd che ha rivoluzionato la storia del rock. Ebbene, sempre più sono coloro che delle immagini non si accontentano più e, complici le tariffe sempre più abbordabili dei trasporti aerei, provano ad assecondare le loro passioni recandosi di persona sui luoghi simbolo del loro pantheon personale.

copertine famose e viaggi

Ovviamente Londra, New York e Los Angeles sono i luoghi più gettonati dall’industria internazionale della musica, non foss’altro perché inglesi o americani sono i cantanti e i complessi che si sono maggiormente distinti sulle scene di questi ultimi anni. Ecco allora che un fan di Neil Young può lanciarsi all’inseguimento di immagini come quella che ritrae il cantautore canadese mentre cammina di fronte alla facciata in mattoni di un’abitazione, sull’album “After the Gold Rush”: la strada, Sullivan Street, si trova a New York, com’è riuscito a scoprire Bob Egan, un vero e proprio detective della location, capace di scovare oltre cento ambientazioni di altrettanti dischi fra i più famosi della storia della musica leggera.

copertine LP

Allo stesso modo un ammiratore di Bruce Springsteen può partire per la Grande Mela alla ricerca del parco giochi sulla cui rete il Boss è appoggiato in una foto contenuta nell’album The River e trovarlo presso la Public School 111 all’angolo fra la decima avenue e la cinquantatreesima strada.

È così che diventa possibile costruire un itinerario rispettoso della propria personale playlist e provare a ripercorrerlo lanciandosi ai quattro angoli del pianeta: dal Beverly Hills Hotel di Sunset Boulevard a Los Angeles, ritratto sul long playing degli Eagles “Hotel California”, all’ex Hotel Morrison, in South Hope Street, sempre a Los Angeles, nella hall del quale erano stati fotografati i Doors nell’album Morrison Hotel, dalla Jones street di New York su cui Bob Dylan cammina avvinghiato ad una ragazza sul disco “Freewheelin’” alla londinese Berwick street, scenario della passeggiata degli Oasis nell’lp “(What’s the story) Morning Glory?”.

Per budget più limitati invece i pellegrinaggi nei luoghi-mito della canzone italiana: curiosi ed appassionati possono passare dalla bolognese via Paolo Fabbri, luogo cult del cantautore Francesco Guccini, all’altrettanto bolognese basilica di San Petronio, disegnata da Milo Manara su un disco di Lucio Dalla, dalla periferia milanese di via Missaglia, sfondo scelto da Enzo Jannacci per il suo disco “Quelli che…”, al casolare emiliano di Luzzara scelto dai Modena City Ramblers come sfondo per il loro disco “La grande famiglia”. Ce n’è insomma per tutti i gusti, con la consolazione che per questa tipologia di viaggio non c’è alcun bisogno di perdere tempo alla ricerca di una musica di accompagnamento adeguata: la colonna sonora c’è già.

Gianluca Ricci