Quando si parla di lavoro sommerso, molto spesso si parla delle occupazioni di cui si accontentano le donne dopo ad esempio una maternità? Quelli che permettono di arrotondare le entrate domestiche e il budget familiare, senza apparire, della serie l’arte di accontentarsi.

occupazione femminile

Questa storia di cambiamento calza a pennello, perchè è la storia di un cambiamento professionale femminile lungo, complesso, macerante, lento, spesso interrotto e altrettante volte ripreso, che ha proceduto a salti, a tentoni, talvolta ha brancolato nel buio, a volte è arretrato, altre volte ha fatto passi da gigante. Da poco è arrivato al dunque…

Si tratta di una mia cara amica d’infanzia. Artista, pittrice per vocazione e per talento. Quelle che fin da bambine disegnano un passo avanti agli altri, che senza mai staccare la matita dal foglio ti disegnano il gattino, le stelle o le casette d’infanzia con un tratto così sicuro da sbalordire anche gli adulti. Di estrazione alto- borghese è sempre stata tra due fuochi: la pittura e quindi il dipingere quadri facendone il proprio lavoro oppure un solido matrimonio con una carriera..di tipo familiare.

Spesso le influenze (per non dire i blocchi) del contesto sociale e culturale in cui viviamo sono più forti di noi, così anche lei ne è rimasta trattenuta: per lungo tempo prigioniera e scontenta. Trasudava malessere per non POTER esprimere il proprio talento.Ha cercato delle risposte alle sue domande. Ha intrapreso un percorso di crescita personale e professionale, durante il quale sono emersi tanti aspetti del suo io che non aveva mai ascoltato. La chiave di volta che le ha permesso di accedere al cambiamento e alla crescita é stata la presa di coscienza che avrebbe dovuto uscire da ruoli e da schemi gerarchici per orientarsi verso meccanismi di tipo orizzontale, paritari che le permettessero di esprimersi al meglio. Il fatto di avere avuto sempre qualcuno (un capo, il marito, l’insegnante, il papà) che le dicesse cosa fare, le impediva da un lato di esprimersi e dall’altro di cogliere le opportunità che relazioni più amicali e paritarie permettono. La gerarchia, la forma, la struttura rigida e “assegnata” imbrigliava la sua energia e il suo slancio creativo e questo le si ritorceva contro, rendendola sempre più scontenta e triste. Ha capito che non amava ambienti e dinamiche rigidamente strutturati, né ambienti tesi al raggiungimento di posizioni di status gerarchico (pur avendoli sempre subiti).

Come cambiare vita? Ecco 10 consigli che ti permetteranno di farlo veramente ✓

Non trovava la forza di uscire da una vita che gli altri le avevano disegnato, dal ruolo perfetto di moglie e madre di famiglia. Ma poco a poco le crepe di quella vita così perfetta hanno iniziato a farla vacillare ed é riuscita a trasformare la sua fantasia in un lavoro reale.

I bimbi ormai un po’ più grandicelli, il talento creativo e il bisogno di esprimersi non può giacere a lungo tempo inascoltato, piano piano l’hanno riportata a galla. Ha ripreso ad andare a Milano, ha iniziato creando collane e rivendendole, ha ripreso i contatti con i mondo artistici e, dopo molti anni ha ridipinto il primo quadro….adesso ne dipinge continuamente, con motivi floreali, con le conchiglie e il mare, su tele non trattate e naturali (come la juta e il lino per intenderci). Sta lavorando al suo sito web (che non è ancora disponibile) e tra poco li proporrà anche on line. Ed è più contenta e soddisfatta perché finalmente si é data ascolto.

Barbara Pescetto