Spaghetti Bcn, il blog degli italiani a Barcellona

Fabio Pitrola e Fabio Colajanni, meglio conosciuti come “i Fabii”, arrivando a Barcellona nel 2007, si sono detti “con tanti italiani che vivono, visitano, studiano e lavorano a Barcellona, non c’è nessuna guida, sito informativo che informi nella lingua di Dante”. All’epoca, infatti, la comunità italiana era la più numerosa tra gli stranieri residenti (con all’attivo quasi 50.000 persone, contando anche gli argentini con passaporto italiano).  Oggi – causa crisi e mancanza di lavoro – il gruppo dei connazionali si è affievolito, passando al secondo posto dopo i pachistani, ma resta numeroso, interessato a quanto avviene in città e non disdegna se, oltreché in spagnolo e in catalano (le due lingue ufficiali di Barcellona), può esprimersi e leggere nella propria lingua. Il Blog Spaghetti Bcn nasce un poco da queste considerazioni ed è oggi il riferimento della comunità italiana di Barcellona – ma anche degli italiani in patria – e per chi sia interessato a sapere tutto quello che accade in città (soprattutto per quanto riguarda festival musicali e avvenimenti culturali). La guida è utile anche per capire come funzioni la burocrazia locale un volta trasferiti.

L’intervista a Fabio Pitrola (40 anni di Licata – Agrigento), uno dei due fondatori di Spaghettibcn.

Voglio Vivere Così. Fabio come sei approdato a Barcellona?

Fabio Pitrola. Sono arrivato nel 2007 per motivi personali e poi mi sono fermato anche perché ho incontrato l’amore e ora vivo qui con la mia compagna catalana.

VVC. Di che cosa ti occupi nella vita?

FP. Sono analista programmatore. Mi occupo di applicazioni web, gestione di siti, marketing online, SEO (ottimizzazione dei siti per l’indicizzazione nei motori di ricerca e posizionamento). Lavoro su Internet dal 1994 … ho una lunga esperienza.

VVC. Come ti è venuta l’idea di Spaghettibcn?

F.P. Insieme a Fabio Colajanni, blogger siciliano trasferito a Barcellona, abbiamo notato che non si poteva reperire in città nessun tipo d’informazione in italiano (quando invece quasi tutte le altre lingue straniere erano rappresentate) e così abbiamo iniziato a scrivere delle mostre, dei festival, degli eventi che ci piacevano e che frequentavamo a Barcellona. Abbiamo anche inserito numerose informazioni pratiche per chi avesse intenzione di trasferirsi a vivere qui, dovendo fare il dribbling tra la difficoltosa (ma funzionante) burocrazia.

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VVC. E che riscontro avete avuto?

F.P. Sorprendentemente, sin dall’inizio, abbiamo avuto un grande riscontro di visite e interesse e abbiamo cominciato a inserire sempre più contenuti. Da quella che voleva essere una semplice guida su quanto venivamo scoprendo mano a mano e Barcellona è diventata un punto di riferimento e di diffusione di notizie per la comunità italiana. Allora, abbiamo aperto a tutti quanti fossero interessati a intervenire nel sito. Spaghettibcn è ora un “blog collaborativo”. Fino ad oggi almeno 50 persone hanno scritto, tra cui giornalisti professionisti e/o esperti di determinati settori.

VVC. Quali sono le tematiche che trattate principalmente?

FP. Oltre alla guida pratica, che ha un numero elevatissimo di lettori sia in loco che dall’Italia, ci occupiamo della scena culturale italiana. Sono moltissimi gli scrittori, i politici di rilevanza, i giornalisti importanti, i musicisti i comici italiani che vengono a Barcellona e noi puntualmente aggiorniamo sugli appuntamenti in corso, oltreché intervistare le personalità in questione. Le videointerviste sono fatte in collaborazione con Alex di espatriati.it. Abbiamo intervistato da Luigi De Magistris, a Roberto Vecchioni, Beppe Grillo, i Litfiba, Giovanni Allevi. Alessandro Mannarino, Vittorio Agnoletto …

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VVC. Vi occupate prettamente di avvenimenti italiani a Barcellona?

F.P. No, l’idea è anche di spiegare in italiano Barcellona e la Catalogna. Fare capire le particolarità di questa parte della Spagna, di cui la Catalogna è una comunità autonoma, la sua peculiarità legata alla lingua – il catalano, che suggeriamo sempre caldamente di imparare grazie ai corsi gratuiti messi a disposizione dall’amministrazione – la sua storia, la sua politica, la sua lotta alla dittatura passata. Per questo abbiamo attivato le “pillole di Catalogna” con la collaborazione di Marco Giralucci, italiano, esperto di cultura, politica, lingua, storia catalana. Lui intervista le personalità in grado di spiegare la Catalogna. Questa sessione è sia in catalano che in italiano.

VVC. Quali altre informazioni si possono reperire sul sito

F.P. Stiamo completando una guida su Barcellona. La particolarità è che è scritta da persone che vivono la città e oltre ai luoghi più conosciuti, parliamo anche di siti inediti, poco noti e spesso non presenti nelle guide ufficiali. Ora si può leggere soltanto online, presto ne faremo un formato PDF da scaricarsi gratuitamente e portarsela in giro quando si è in visita a Barcellona.

VVC. Barcellona è sempre stata una mecca per gli italiani, la terra promessa. Alla luce della situazione attuale ci sono ancora molti italiani che vogliono trasferirsi a vivere qui, secondo te?

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F.P. Di richieste in questo senso ne riceviamo ancora moltissime. Il fatto è che oggi la situazione è molto cambiata rispetto a quattro o cinque anni fa. Se si viene a Barcellona per cercare un lavoro professionale, ben pagato, non è proprio il momento adatto. Qualcosa si trova sempre, come dappertutto, ma bisogna arrangiarsi. Poi Barcellona resta sempre una città vivibilissima, con un clima eccezionale, una buona qualità di vita, molto attiva culturalmente e per le giovani coppie con bambini una vera piccola oasi: è proprio una città a misura di bimbi. Bisogna sottolineare, però, che la situazione, dal punto di vista lavorativo non è rosea. Anzi la crisi c’è e si fa sentire bene!

VVC. Quanti visitatori avete nel blog?

F.P. Riceviamo circa 1.500 visitatori al giorno con una media di più di due articoli letti per ciascuno. Il 40% di questi ci legge dall’Italia.

VVC. Sei contento della tua scelta di vivere a Barcellona?

F.P. Sì, Barcellona, a patto di amarla e cercare di conoscerla al di là delle Ramblas e las fiestas, è una città che dà molto.

VVC. Quale consiglio potresti dare a un italiano (o italiana) che voglia trasferirsi a vivere qui in questo momento?

F.P. A meno che non venga già con un lavoro, non sarà facile trovarne uno di qualità. Ma, una volta qui, direi di cercare d’integrarsi con la gente del posto. Barcellona, in tutta la sua solarità, è una città complessa, da vivere a fondo, da capire e da amare.

Di Paola Grieco